Elton John: Empty Sky
CD Audio Ce l'ho ★★★★
Un buon debutto, col giovane Reginaldo che si diverte col suo stile giovanile (poi affinato col secondo bellissimo album, omonimo) che attraversa tanto i suoi studi classici (e gli arrangiamenti con flauto-che mai più ritroveremo nelle sue canzoni-clavicembalo, archi, ne sono l'esempio diretto)quanto le sue passioni r&b, soul, blues e i generi della canzone americana in generale, intrisi con tocchi di raffinatezza british e un gusto melodico straordinario che ne segnerà le fortune, sempre accompagnato dal fido amico e autore di testi Bernardo Taupin. Lontano dalla sbrilluccicante superstar mondiale che verrà, John era all'epoca autore di pop molto raffinato, serio, malinconico sebbene già con più vivaci guizzi folk/country/rock'n rolleggianti e di canzoni che paiono una versione-prova di quelle che arriveranno dopo poco su dischi come "Tumbleweed Connection" (tipo "Western Ford Gateway"). Il disco è piacevole in toto, ma almeno tre canzoni già spiccano: "Val-Hala", "Hymn 2000" e la prima grande ballad classica (ma al suono di clavicembalo) eltonjohniana che è "Skyline Pigeon"
Elton John: Peachtree Road
CD Audio Ce l'ho ★★★
Secondo disco del periodo "rinascente" di Elton John, quello che va da "Songs From the West Coast" a "The Diving Board", in cui ha recuperato la sua dignità artistica, persa sotto il divano verso la fine dei '70 e poi caduta disgraziatamente nello scarico dopo il 1983 e ha ricominciato a comporre canzoni e dischi sempre andanti tra l'ottimo e il decente, quantomeno. Questo disco è dalla parte del "decente" ed è il meno bello degli anni 2001-2013 ma rimane oro colato rispetto a quelle meraviglie al contrario che il sir ci regalò, bontà sua, alla fine degli anni '80. "La Strada del Pesco", qui, ha come difetto quello di essere quasi integralmente composto da ballad e lentoni, e fossero tutti capolavori ok, ma solo poche sono effettivamente delle buone canzoni (e nessuna veramente memorabile, comunque, roba standard da Elton John standard anche se di piacevole sentire) così il risultato è un disco che risulta non brutto ma comunque troppo pesante, ripetitivo e parecchio noioso nel complesso, senza picchi o guizzi particolari e nel quale si accoglie con gioia l'unico momento più brioso, "They Call Her the Cat" che forse proprio per questo mi risulta essere la parte migliore del disco. Oh, poi qualche ballad eltonjohniana bellina c'è eh, qui, sicuramente, ma 4-5 su 11, le altre sono troppo irrilevanti e non basta per evitare il senso di noia.
Elton John: Blue Moves (disc 1)
CD Audio Ce l'ho ★★★
Elton John: Caribou
CD Audio Ce l'ho
Un disco retto tutto da un unico straordinario brano: "Ticking". Un capolavoro, tra le prime 10 (minimo) del duo John/Taupin. Un piano-voce da brividi, che esalta tutto il talento vocale e pianistico di Elton John ed altrettanto ispirate sono le drammatiche liriche di Taupin. Peccato che il resto del disco sia tutt'altro che su questo stesso livello anzi è decisamente il meno interessante del periodo "Elton John Band". Un paio di canzoni francamente irrilevanti all'inizio, due classici che funzionano alla grande ("The Bitch Is Back" alla fine è una delle migliori mentre Don't let the Sun è bella ma non tra le sue canzoni che preferisco) mentre delle restanti la perla è "Solar Prestige a Gammon" secondo me. Insomma un disco caruccio, di transizione verso un album capolavoro, ma con al suo interno "Ticking" che strappa applausi.
  • Si, "Tickin'" è portentosa. Le contro melodie di pianoforte durante i ponti che portano al ritornello, diverse ad ogni giro, saettanti, dinamiche, drammatiche, comunicano sincero smarrimento se si va dietro al testo, ammirazione assoluta se si bada al pianista.
    E' forse la canzone, fra le centinaia del repertorio di Elton, con la partitura e l'esecuzione di pianoforte più memorabili ed emozionanti. Buffo che stia dentro un disco la cui copertina pare urlare "Ce'l'ho fatta! E sono sempre fatto! Di cocaina! Anche ora, con questo vestito da pirla e questo sorriso da strafattone!...
    Mi sono accontentato per decenni di possedere l'essenziale di Elton (cinque o sei dei suoi primi dieci lavori) ma ultimamente, dopo aver acquistato un pianoforte a coda, ho pensato bene, fra le altre cose, di setacciare quel che di buono è disperso in giro per l'altra venticinquina di suoi album che mi mancavano.
    E ce n'è di roba eccellente, eccome! Un pezzo della madonna ad esempio è "Postcards from Richard Nixon", del 2006: suonarlo al piano è una libidine. E prima o poi affronterò anche "Tickin'"... sto aspettando che mi cresca la tecnica pianistica un altro po'; diciamo fra un anno.
  • hjhhjij
    27 mar 18
    Eh be se mi vai a pescare dal repertorio dal 2001 in poi ci credo che trovi delle perle, sono perfettamente d'accordo. Più difficile magari trovarle negli anni che vanno dal 1979 al 2000 (qualcosina-ina-ina-ina c'è, però...)
Elton John: The Fox
CD Audio Ce l'ho ★★★
Nel complesso è un disco carino, di sicuro il più dignitoso dei suoi terribili anni '80. La title-track mi sento persino di definirla come una bella canzone e ce ne è qualcun'altra divertente, dignitosa. C'è la "suite" da 11 minuti, che vorrebbe riecheggiare i fasti di "Funeral For A Friend/Love Lies Bleeding" sui Mattoni Gialli, e che per metà, quella strumentale, è pure molto carina, prima di sfociare in una canzonetta di merda, purtroppo.
"Rock of the Westies" esce solo pochi mesi dopo il Capitano Fantastico, nello stesso 1975, eppure sono cambiate molte cose: la band è rivoluzionata (della "Band" vera e propria restano Davey Johnstone e Ray Cooper, poi vari turnisti tra i quali vecchie conoscenze come Caleb Quaye) e il disco è il suo più roc(k)che in assoluto. Il periodo d'oro era finito un disco prima, con questo inizia una sorta di periodo "nel limbo" con tre album che sono si lontani dalla qualità della maggior parte dei lavori precedenti ma allo stesso modo restano diverse spanne sopra alla montagna di schifezze che Sir Occhialetti Kitsch propinerà con "ammirevole" regolarità da "Victim of Love" in poi. Questo è ancora un disco valido, quasi tutto elettrico e vivace (tranne "I Feel Like a Bullet") e paradossalmente canna soprattutto nel singolo pop "Island Girl" che a me dice veramente pochissimo. I restanti brani (se escludiamo quella ciofeca in duetto con Kiki Dee infilata come bonus track) sono tutti più o meno validi, alcuni ("Medley") ottimi, altri meno ma il livello generale è buono e il disco è colmo dei classici rock'n roll e piano-rock alla Elton John, presenti in tutti i suoi lavori, solo che qui ce ne sono di più, qualcuno poteva essere asciugato di un paio di minuti buoni ("Street Kids") ma altri ("Grow Some Funk on Your Own" "Dan Dare" e Billy Bones) sono rock eltonjohniani trascinanti e tutto sommato godibilissimi. Buon disco, tutto sommato.
  • hjhhjij
    27 dic 21
    Ps: copertina da incubo come quasi sempre. Dico anche che la maggior parte dei pezzi roccheggianti di questo disco pur buona non raggiunge le vette dei suoi pezzi migliori in questo stile (vedi "Amy" e "Susie (Dramas)" su "Honky Chateau" ad esempio). Il calo di ispirazione, soprattutto raffrontato ad un disco perfetto come Captain Fantastic, è comunque bello netto.
  • Kism
    28 dic 21
    Un album di rock and roll diretto e senza fronzoli...anche se senza grandi brani. Probabilmente non era necessario pubblicarlo a 6 mesi di distanza dal precedente, il calo d'ispirazione e' evidente. Comunque scorre via velocemente. La fine del periodo d'oro, di cui fa parte.
    "I Feel Like a Bullet" e' troppo simile a "Someone Saved My Life Tonight"
  • hjhhjij
    28 dic 21
    Eh si, questo è. Elton John era ancora in piena bulimia creativa, e a dire la verità, lo rimarrà (purtroppo) ancora per molto. A parte il 1977 (ma dopo un altro disco doppio in fondo, ha sempre tirato fuori un disco all'anno, almeno.
Elton John: 21 At 33
CD Audio Ce l'ho ★★
Disco che rappresenta una risalita rispetto al precedente ma grazie al cazzo rispetto a "Victims of Love" anche il Best Of con me che canto sotto la doccia sarebbe stato un miglioramento. Disco di mestiere, con un paio di buone canzoni, altre 2-3 carine e il resto è abbastanza disintegrabile secondo me. Questo primo disco di EJ degli anni '80, seguito dall'ancora più valido "The Fox" poteva sembrare un preludio ad un ritorno a produzioni di buona qualità e invece no, era l'anticipazione prima delle cagatissime. Questo è ancora un disco accettabile e dignitoso comunque, che un paio di volte si lascia ascoltare e poi se ne sta lì a prendersi la sua brava polvere. Ma farà di peggio, molto di peggio, lo zio Reginaldo.
Elton John: Jump Up!
CD Audio Ce l'ho ★★★
6
Elton John: Too Low For Zero
CD Audio Ce l'ho ★★
In realtà salvo solo la title-track. Un pessimo ritorno per la Elton John Band al completo, un mucchio di pop scialbo e insulso che si mescola a tutto il resto del pop scialbo e insulso realizzato da John in quegli anni; qualche canzone è più decente, ma comunque insulsa, ma la campionissima della mondezza è "Kiss the Bride", brr... La title-track è una canzone carina invece. Tra l'altro la spinta verso sonorità pop tipicamente eighties, nella peggiore accezione della cosa, non aiuta. Brutto, però è anche vero che ha fatto di peggio negli anni successivi.
Elton John: Breaking Hearts
CD Audio Ce l'ho ★★
5,5
Elton Coso e la Fiera della Merda (Parte 1). La parte 2 arrivò col disco dopo. Dopo 'sti due aborti di album non ho più altri dischi suoi successivi fino a quelli dal 2001 in poi. Ed è sempre lo stesso che scrisse "Madman Across the Water" eh... Vabè.
Elton John: Leather Jackets
CD Audio Ce l'ho ★
No aspettate... Ma l'autore di questa immane porcata è davvero lo stesso che nel 1970 coverizzava Nick Drake e pubblicava dischi come "Elton John" e "Tumbleweed Connection" ? All'anima, certo che grandissimo successo, cocaina a palate e ispirazione sotto-zero sono un cocktail devastante. Ridotto ad una macchietta artisticamente nulla, il disco più brutto di tutti i dischi brutti di Elton John, roba che al confronto "The One" del '92 è un capolavoro.
  • hellraiser
    1 giu 14
    Non conosco le giacche di pelle, mi limito ai primi dischi, fino al '75 più o meno, dove credo ha fatto il meglio della sua discografia. Di lì in poi il nulla, comunque grazie per la dritta, risparmiato i soldi dell'ipotetico acquisto...
  • hjhhjij
    1 giu 14
    Prego :D Fai benissimo a fermarti al '75, se proprio proprio tu avessi soldi da buttare per E.J. potresti prenderne un paio di quelli dal 2001 ad oggi. Evita accuratamente il periodo 1979-2000.
  • hellraiser
    1 giu 14
    Mi fermo a "Captain Fantastic" e per ora non penso di aumentare i dischi, comunque questo mi sembra di notare leggendoti che non ti piace granchè, buono a sapersi...
  • hjhhjij
    1 giu 14
    Ahahhah, è orribile questo of course :D Ripeto, fai bene a fermarti lì, Captain Fantastic è un capolavoro pop.
  • Lao Tze
    1 giu 14
    posto che il disco non ce l'ho, non mi ricordo nemmeno una canzone dell'album e non mi ricordo quando l'ho ascoltato. Al contrario di altri suoi bruttini. Ma questo doveva proprio essere qualcosa di più, qualcosa di mostruoso, se non ho mai voluto risentirlo.. d'istinto lo associo a Invisible Touch, insomma a quelle cose orrende ma proprio orrende.
  • hjhhjij
    1 giu 14
    Son pure dello stesso anno sarà un caso... Almeno a Inbattible Merd ci sono un po' affezionato anche sa schifo al caspio. Questo nemmeno. Cioè, anche "Ice on Fire" o "Breaking Hearts" son brutti, ma proprio brutti, ma questo...
Dopo oltre vent'anni di produzione scadente (con rare eccezioni) questo disco, primo del terzo millennio per zio Reginaldo, segna la sua rinascita e l'inizio di una "seconda giovinezza", quantomeno artistica. Nonostante una produzione e delle sonorità fin troppo patinate e laccate che mi piacciono ben poco, su questo disco ricominciano ad esserci alcuni bei brani, tra tutti l'opening "The Emperor's New Clothes" e la bella ballad "American Triangle", due grandi canzoni (nello stesso disco, per uno che di canzoni veramente belle tra il 1979 e il 2000 ne avrà tirate fuori 4-5 massimo). Non tutto funziona, qualche pezzo risulta decisamente prescindibile, ma oltre quelle due ci sono altre 4-5 canzoni azzeccate ("The Wasteland" soprattutto) e insomma, si torna su più che discreti livelli complessivi. Dopo questo e "Peachtree Road" (meno bello di questo) inizierà invece il periodo d'oro di questa rinascita con un trittico di dischi davvero molto belli, tra il 2006 e il 2013. Dopodiché, è tornato alle puttanate.
  • SilasLang
    22 dic 21
    Addirittura? Io dopo "Captain Fantastic" praticamente l'ho sempre ignorato, a parte qualche chanson qua e la. Magari ci butto un orecchio prima o poi..
  • hjhhjij
    22 dic 21
    Si, questo e quello dopo si possono anche saltare eh, però "The Union" in duo con Leon Russell, che è il migliore di questo periodo secondo me, ad esempio è davvero un gran bel disco. Un gran bel disco di due vecchi autori maturi però, non so, a te piace la roba più "fresca" di solito.
  • SilasLang
    22 dic 21
    Da più giovine si, magari. Appassendo io appassiscono anche i miei gusti. Nah, gli darò una chance.
  • hjhhjij
    22 dic 21
    Ne sono felice :D
  • SilasLang
    22 dic 21
    Felice che tu ne sia felice
  • hjhhjij
    22 dic 21
    Felice che tu sia felice che... Vabbè
  • SilasLang
    22 dic 21
    😂
  • CYPHER
    23 dic 21
    @[hjhhjij] Lo ascolterei, se non fosse per le sonorità patinate di cui parli. Non riesco ad ascoltare nemmeno "Goobye Yellow Brick", per quanto possa essere oggettivamente valido, a causa delle stesse ragioni.
  • hjhhjij
    23 dic 21
    Consiglio allora, oltre all'ovvio trittico di dischi partorito tra il 1970 e il 1971, il più sobrio "The Union" del 2010 di John e Russell. In realtà per me Goodbye non è assolutamente patinato, non in questo senso. In parte può esserlo nella sua parte "glam", ma i suoni sono brillanti, freschi e accompagnano a meraviglia la ricca ispirazione di John e Taupin all'epoca. Questo ha sonorità "laccate", piatte, non saprei come spiegarlo 🤷‍♀️
  • hjhhjij
    23 dic 21
    Ah e consiglio anche Captain Fantastic, quello è imperdibile e meno "sbrilluccicoso" di Goodbye (che tra l'altro, è si molto molto ispirato, ma un po' soffre il gigantismo da doppio).
  • CYPHER
    23 dic 21
    Goodbye ha quella produzione "ariosa"... non saprei come spiegarlo. Forse "sbrilluccicoso" è il termine perfetto. Indubbiamente bello, ma preferisco assumerlo a piccole dosi. Concordo anche sul gigantismo da doppio album.
  • hjhhjij
    23 dic 21
    Sbrilluccicoso senza alcun dubbio, magniloquente e grandioso, infatti è l'apice e la massima espressione dell'Elton John "Glam" (mentre l'apice in senso artistico della Elton John Band per me resta l'ultimo, con la formazione "stabile", Captain Fantastic) con tutti i pregi e i difetti del caso. Anche io quello lo assumo a piccole dosi, contiene alcuni dei suoi brani migliori in assoluto, altre cose piacevoli e qualche cadutina, come prevedibile. Tendo, di quel periodo, ad ascoltare più spesso "Honky Chateau" stessa qualità, struttura meno dispersiva. Comunque ti capisco perfettamente, è una cosa legittima con quelle sonorità.
  • CYPHER
    23 dic 21
    No, ma Captain Fantastic lo conosco bene. Mi sembra sia l'ultimo che abbia sentito di Elton, se escludessi le canzoni per la colonna sonora del Re Leone (ah, l'infanzia...). Comunque, oltre al trittico omonimo-Tumbleweed-Madman, mi piace molto anche l'album della svolta pop, Honky Chateau, il quale non si distanzia molto dal sound dei lavori precedenti.
  • CYPHER
    23 dic 21
    Ahahahahahahaha... mi hai anticipato, come al solito...
  • hjhhjij
    23 dic 21
    "Honky Chateau" gran disco davvero. Anche se pop lo è sempre stato, diciamo che quella è stata la svolta del pop-glam e dell'elton superstar con occhialoni scemi e paillettes, ma ancora tanta grandissima musica pop "seria" per così dire. In effetti Honky è un po' un ponte, a seconda delle canzoni, tra le sonorità precedenti e quelle successive. E comunque èèèèèèèèèèèèè unaaaa giostraaaaaaaaaaaaa chee vaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa, queshta vitaaaaaaaaaaaaaa cheeeeeeeeeeeeeeeeeeeee girrrraaaaaaaaaaaaaaa intornoooooooooooo a noooooiiiiiiiiiiiiii e non si fermaaaaaaaaaaaaaaaaaaamaaaaaaaaaaa aaaaaaai. Ehm scusate, l'infanzia, si.
  • CYPHER
    23 dic 21
    Ahahahahahahahahahaha
Disco che mi è sempre abbastanza piaciuto, sebbene qui siano già lontane tanto le vette dei primi anni '70 quanto anche le cose migliori dei suoi ultimi 15 anni. La perla di questo disco è "Madness" per me di gran lunga la migliore del lotto e una delle ultime sue grandi canzoni prima dei tanti, troppi anni di schifezze, qui funestamente anticipate da una robaccia come "Part-Time Love". Certo ci sarebbe anche "Ego" tra le chicche, purtroppo rimasta solo un singolo e poi finita tra le bonus-track del cd. Mi sono sempre piaciute anche "It ain't Gonna be Easy" "Shooting Star" e la cullante melodia/epitaffio di "Song for Guy". Le altre sono tutte buone/discrete canzoni sebbene nessuna lasci particolarmente il segno. Un buon disco ma la cascata di cagate era lì, dietro l'angolo.
  • Il problema è la produzione: Elton qui molla Gus Dudgeon e concede un' una-tantum a Clive Franks, che se ne viene fuori con suoni molto risciacquati e leggeri, molto meno efficaci di quelli tutto-in-primo-piano di Dudgeon.
    E' il secondo disco di Elton, in ordine cronologico, che non mi soddisfa (il primo è "Don't Shoot Me I'm the Piano Player" di cinque anni prima, anche quello con suoni stupidotti malgrado al mixer ci fosse Dudgeon). Un saluto.
  • hjhhjij
    3 apr 18
    Un saluto anche a te Pier, mi fanno piacere i tuoi interventi/opinioni/integrazioni.
Elton John: Elton John
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Elton John: Tumbleweed Connection
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Dopo un esordio promettente e un bellissimo secondo disco il crescendo giunge a compimento con questo disco splendido, insieme al successivo (e al Capitano Fantastico qualche anno dopo) la vetta della carriera di Elton John e Bernie Taupin. 10 canzoni-10 perle, un disco compatto, perfetto, che segue un unico filo tematico-espressivo e che fa delle sue 10 canzoni un corpus unitario che attraversa la frontiera dell'Ovest americano tanto amato dai due autori, con la musica della "The Band" come principale nume tutelare e fonte di ispirazione alla quale guardare, un viaggio nell'Americana, nel pop perfetto, nel piano-rock, nel country/country-rock/folk e macchie di soul-gospel corale da parte dei due ragazzi inglesi. Con la chicca del dare anche spazio autoriale ad una "pupilla" quale Lesley Duncan (corista nei dischi di quel periodo) con la sua "Love Song". "Burn Down the Mission" il suo piano-rock definitivo, "Talking Old Soldiers" una delle sue tre canzoni più belle. Ah e in un paio di canzoni, ai cori, c'è pure Dusty Springfield.
Elton John: Goodbye Yellow Brick Road
CD Audio Ce l'ho ★★★★
Inizia col botto, poi cala alla distanza ma si mantiene su un livello più che buono.
  • Lao Tze
    9 ott 13
    'orca miseria se parte forte, Funeral for a Friend è un capolavoro... tutto d'altissimo livello fino più o meno a All The Girls LOVE Alice (evviva l'ambiguità GLAM...), poi la scintilla si perde un po'... - dettaglio a parte: Jamaica Jerk-off è uno dei primi pezzi reggae "bianchi", arrivò in ritardo rispetto al Paul Simon di Mother & Child Reunion ma in anticipo sugli ABBA (Sitting in the Palmtree è del '74...)
  • hjhhjij
    9 ott 13
    Parte fortissimo. Le prime 4 per me son tutte tra le migliori di John/Taupin poi c'è All the Girls che è appunto uno dei capolavori del John "Glam". Jamaica Jerk off a me però non piace, lo trovo uno dei pezzi "non memorabili" del disco, che alla fine son pochi. Quattro stelle abbondanti.
  • hjhhjij
    9 ott 13
    E vogliam parlare della title-track ? Pezzo pop perfetto.
  • Lao Tze
    9 ott 13
    neanche a me piace, Jamaica. Ma vabbè, una cosettina leggera senza pretese, dentro un disco così lungo i riempitivi sono quasi naturali.
  • SydBarrett96
    9 ott 13
    Per me rimane un gran disco, però non saprei attualmente se dargli 4 o 5 pallonze.
  • hjhhjij
    9 ott 13
    Ovvio che è un gran disco. I riempitivi sono ovvi, però in effetti s'è giocato le 5 palle a cui comunque non va lontanissimo.
  • dosankos
    9 ott 13
    5 senza vergogna.
  • hjhhjij
    9 ott 13
    Naaa, io 5 lo do ad altri :) Poi anche questo è molto bello ma credo si sia capito come la penso.
  • dosankos
    9 ott 13
    I quattro assi insieme a "Goodbye Yellow Brick Road", sono per me "Tumbleweed Connection", "Madman Across the Water" e "Captain Fantastic...". Gli altri del periodo '70-'76, non da 5 ma poco ci manca :)
  • hjhhjij
    9 ott 13
    Be si, diciamo che sostituisco questo con "Elton John" del '70, bellissimo per me. Ma per questo non è 5 ma poco ci manca. Gli altri (esordio, Honky, Caribou) son da 4 (pieno, soprattutto Honky) Don't Shoot me da 3,5 per me ma arriva a 4 anche lui per Daniel... e Crocodile Rock :D
  • dosankos
    9 ott 13
    Sarò profano, ma un disco secondo me eccessivamente massacrato è "Victim of love". Certamente molto molto commerciale ma a mio parere maniacalmente pulito e curato.
  • hjhhjij
    9 ott 13
    E infatti quello mi fa cacare :D Il primo suo che mi faccia questo effetto lassativo, A Single Man non mi dispiaceva per nulla invece, nel complesso. Di quelli dopo ne salvo due-tre negli '80 (che vuol dire sufficienza scarsa e pure a fatica) e Made in England (buono) nei '90. Sicuramente un po' meglio nei '00.
Elton John: Honky Chateau
CD Audio Ce l'ho ★★★★
Molto bello, ma una spanna sotto i precedenti. Alterna assoluti gioielli pop ("Rocket Man" "Monna Lisa and Mad Hatters" su tutti) a brani decisamente meno riusciti ("Hercules" "Slave" e "Salvation"). Inizia qui l'EJ più sopra le righe, sfavillante (sigh...) e "Glam". Per qualche anno sarà roba buona poi...
  • Cunnuemammadua
    8 ott 13
    c'è anche Susie, per me divertentissima
  • Lao Tze
    8 ott 13
    sostanzialmente concordo, per me il periodo della "totale ascoltabilità" si conclude con Captain Fantastic, poi a dire il vero non c'è un tracollo vero e proprio ma un lento e lungo declino con parecchi dischi sottotono, benché alcuni dignitosi. Ma le cose veramente pessime arrivarono negli '80, e più nella seconda metà che nella prima - all'incirca il periodo di Leather Jackets, '86/'87 o giù di lì, quello dei video inguardabili... lì proprio si toccò il fondo.
  • hobermallow
    8 ott 13
    Concordo in pieno!
  • hjhhjij
    8 ott 13
    Guarda Lao concordo su tutto. Dischi come "Rock of the Westies" "Blue Moves" e "Single Man" non sono certo dischi pessimi (anzi l'ultimo a me piace pure). Il peggio per me comincia dal 1979 e si estende per tutti gli '80 e buona parte dei '90. In effetti Leather Jackets fu proprio il fondo, anzi una buca sul fondo.
Elton John: Madman Across The Water
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Per me il vero periodo d'oro di EJ finisce con questo disco(ne), i successivi saranno ancora buoni (e con dentro 3-4 grandissimi pezzi per disco) ma sempre una spanna buona sotto questo e i due precedenti. E poi, senza citare la title-track, "Levon" e "Indian Sunset" i nemmeno due minuti di "Goodbye" si fottono tutta la sua produzione da "Rock of the Westies" in poi.
  • hellraiser
    7 ott 13
    Si d'accordo.. ottimo fino a metà anni '70, poi (almeno a mio gusto) mi decade un po'..
Questo disco si regge su tre cose: l'artwork di H.R. Giger, la stupenda canzone di Lake "Still...You Turn Me On" che porca troia quant'è bella perché non gli hanno fatto fa sempre tutto a lui che cazzo e infine "Karn Evil 9" che è il Carnevale definitivo dell'eccesso del trio, e di Emerson in primis. E se eccesso deve essere allora che sia uno spettacolo grandioso, teatrale, coinvolgente e infinito ("To the Show That..." eh, mica pe' finta). Risbuca fuori anche la coppia Lake/Sinfield ai testi che mi commuovo solo a leggere i crediti. Oh, mi piace. Dal vivo ancora di più. Poi vabè "Jerusalem" grazie alla voce di Lake non mi è mai dispiaciuta. "Toccata" invece è quando vogliono fa i fighi con la roba altrui e diventano comici. Dal minuto 5 al minuto 6 ragà, andatevela a sentire, è Super Mario, che ammazza funghetti e salta per prende le stelline, giuro. AVANGUARDIA.
  • Il pingue Greg Lake rilasciava pochissime perle acustiche, una per disco, ma tutte sublimi. Il quartetto "Lucky Man"-"The Sage"-"From the Beginning"-"Still... You Turn Me On" è insuperabile, peccato sia stato così poco prolifico.
    Esemplare anche il suo vocione armonioso e ricco (in gioventù). Quando ascolto "Take a Pebble" e alla frase "Disturbing the Waters..."arriva il raddoppio di vocione, tuttora trasalisco e godo come la prima volta. Indimenticabile.
  • hjhhjij
    30 nov 17
    Nel trio probabilmente è stato poco prolifico perché lo spazio se lo prendeva tutto Emerson o comunque non c'era certo grande spazio per le ballad acustiche/elettro-acustiche di Lake.
  • hjhhjij
    30 nov 17
    Aggiungo "Ahimè".
  • Beh, avrebbe potuto dedicarsi ai dischi "solo", non gli sarebbe mancato l'appoggio contrattuale e organizzativo. Le biografie narrano poi che la personalità di Lake (non a caso produttore di E.L.P., oltre che cantante, bassista e co-autore) fosse anche più forte di quella di Emerson. No, la mia idea è che il bravo Lake perdesse molto del suo tempo con le pollastre, gli stravizi e in generale il pieno godimento del suo status di ricca superstar, per farsi il mazzo su composizioni e ispirazione artistica. Non è stato fra l'altro capace di coltivare e preservare la sua inarrivabile voce, già compromessa negli anno ottanta e del tutto deteriorata già negli anni novanta (su "Black Moon" pare che canti il cugino anziano di John Wetton).
    Gli è che Emerson e Lake avevano bisogno l'uno dell'altro: il primo aveva la spettacolarità, il virtuosismo, la smania infinita di spettacolo, l'energia del far musica tutti i giorni e tutte le ore, ma NON era un musicista rock, tantomeno pop, insomma non era capace di mettere due strofe e risolverle con un ritornello e un ponte, sì da confezionare musica popolare per le masse, per i ragazzi, per le ragazze.
    Quell'altro lo sapeva invece fare, ed aveva pure la voce giusta per, ma anteponeva il godersi la vita all'afflato artistico, avendo così bisogno del compare per poter far parte, senza troppi sforzi, di un grande e peculiare gruppo sulla cresta dell'onda.
  • hjhhjij
    30 nov 17
    Ah guarda su una carriera solista al di fuori della band sono d'accordo e sono sicuro che tu abbia ragione sulla personalità di Lake. Anche sul fatto che i due si completassero in qualche modo. Resta il fatto che la composizione musicale alla fine ha sempre teso più verso Emerson, magari anche solo perché la principale direzione che decisero di intraprendere era proprio quella, come dici tu Lake era anche produttore quindi immagino fu una scelta ben precisa. Così lui non doveva sforzarsi a scrivere troppe belle canzoni per ogni album eh eh.
  • hjhhjij
    30 nov 17
    "ma NON era un musicista rock, tantomeno pop" Sacrosanto.
  • Ad Emerson venivano fuori sinfoniette, fughe, simil-boleri, riesumazioni di pagine classiche oppure jazzistiche. Arrivava Lake e ci metteva le sue idee melodiche, appiccicandole alle incastellature di Emerson nel caso dei pezzi più lunghi e complessi (Tarkus, Pictures, The Endless Enigma ecc.) oppure ficcandole autonomamente come piccoli intarsi nelle scalette degli album, per far riprendere il fiato ai fans.
    Emerson suonava troppo (e infatti, tradito dall'artrosi che gli ha fottuto anulare e mignolo della mano destra impedendogli per sempre di fare musica a livelli decenti, si è ammazzato).
    Lake suonava troppo poco ed è morto di cattiva salute dopo una vita di stravizi.
  • hjhhjij
    30 nov 17
    Be che devo dirti, è tutto indubbiamente vero.
  • Littlelion
    30 nov 17
    Il mio preferito del trio!
  • hjhhjij
    30 nov 17
    Oh son gusti. "Karn Evil 9" sicuramente è affascinante, per il concept, la performance molto carismatica e trascinante di Lake, le atmosfere, ci sta. Una 1st Impression (prime due parti) davvero figa e il resto lo preferisco comunque alla suite "Tarkus". Però 'sta cosa di Super Mario su "Toccata" è vera, fateci caso :D
  • hellraiser
    30 nov 17
  • hjhhjij
    30 nov 17
    Ahahahhha lo senti ? Dimmi di no ahahhaha
  • hellraiser
    1 dic 17
    È da una vita che non l'ascoltavo, sembra la musica di sottofondo del castello infernale della fine del mondo, dove Browser lo aspetta lanciandogli i fiammoni ;^))
  • hjhhjij
    1 dic 17
    Esattamente ahahahahahah. Keith genio avanguardista del videogame.
  • Flame
    1 dic 17
    Sti qua mi han sempre gonfiato le gonadi a dispmisura. Non sopporto manco Lake quando fa le se cose. Gusti. Lui però ha una grandissima voce, se mi dessero il potere di cambiare una sola cosa nella storia della musica, lo vorrei inchiodato al Re a vita.
  • Flame
    1 dic 17
    ... dessero e dassero vanno in guerra, muore ... non ricordo mai come va a finire
  • hjhhjij
    1 dic 17
    Ci mancherebbe ovviamente sono gusti. Io stesso mi tengo solo alcune cose di loro e tendo comunque a riascoltarli di rado.
  • hellraiser
    1 dic 17
    Ho sempre paragonato gli ELP ai pranzi di Natale di mia madre. Tutto ottimo, buono, preparati alla perfezione. Ma TROOOPPOOO... alla fine del pasto non ti alzi più dal tavolo ed hai gli agnolotti che ti escono dalle orecchie. Tutto buono ma esagerato
  • hjhhjij
    1 dic 17
    L'unica differenza con la mia idea è che ogni tanto qualche piatto è pure troppo cotto, o troppo poco. Insomma qualche magagna c'è.
In studio, per me questo esordio resta il miglior lavoro del trio. Più fresco rispetto a quello che verrà, con l'esibizione all'Isola di Wight sullo sfondo, solo di pochi mesi addietro, che ancora li presentava come una rock-band; diversa, nel proporre il linguaggio del "rock", ma pur sempre una rock-band. Emerge anche qui la potenza rock, fortunatamente concisa in 5 minuti, nella splendida "Knife-Edge" che muovendosi tra Janacek e Bach ci regala una prova incendiaria, e bellissima, del trio. Gli altri due capolavori dell'album sono brani originali invece e, guarda il caso, portano entrambi la firma di Lake. Il resto (come e soprattutto "The Three Fates") invece conferma il mio scarso feeling con Keith Emerson nelle vesti di compositore.
L'apice del trio per me si trova nelle performance e nei dischi dal vivo, lì dove a mio avviso trovano maggior senso gli eccessi, i virtuosismi e le esagerazioni del super-gruppo e dove può essere esaltante ascoltare/vedere Emerson stuprare le sue tastiere in un'orgia di estasi mistica/luciferina/assatanata. Quindi "Welcome Back..." insieme ad un altro paio di loro live è la cosa che apprezzo di più degli Ellepì. Apice, anche concettuale, del live è ovviamente l'infinita versione di "Karn Evil 9" (35 minuti) baccanale circense di eccessi e simbolo della simbiosi Emerson/strumenti a tastiera. Tuttavia per me, anche in questo live, il momento più emozionante è quando sale in cattedra Lake. L' apice dell'album è infatti il medley di brani composti interamente da Lake "Take a Pebble/Still... You Turn Me On/Lucky Man" tutti eseguiti in versione completamente acustica. Lake da brividi.
Il disco della maturità del trio, della serie "tre è il numero perfetto". Insieme all'esordio (per me comunque di poco superiore) è il loro lavoro più riuscito. Clamorosamente equilibrato e coeso per i loro standard nel suo alternare brani più lunghi e complessi con canzoni più semplici e brevi, più riuscite di quelle su "Tarkus" e nel quale avverto una maggiore leggerezza e meno seriosità, insomma è un disco anche divertente, a volte (vedi "The Sheriff" o "Hoedown"). Lake tira fuori la CANZONE per eccellenza della band che è "From the Beginning" (principalmente per chitarra acustica e elettrica) che, semplicemente, è una bella canzone, e con loro "bella canzone" è tipo un miraggio. Anche la title-track (specialmente i primi due stupendi minuti) è una delle loro cose migliori. Peccato per il noiosissimo bolero finale, decisamente Emerson non vale Ravel, ma guarda un po'...
Dei primi 4 album in studio del trio è decisamente quello che sopporto meno. Si basa tutto sui 20 minuti della title-track, validi solo a tratti, ad esempio quando canta Lake, che poi sono probabilmente le parti in cui Lake ha messo mano anche alla composizione delle musiche insieme a Emerson (i testi sono già tutti del sig. Lago) oppure nella sezione tutta scritta da Lake ("Battlefield"). Si vede che se si fossero chiamati Lake, Lake e ancora Lake mi sarebbero piaciuti di più ? Ovviamente nell'arco dei 20 minuti anche lo Sboronissimo si inventa roba figa, più che altro però sono virtuosismi al solito eccessivamente fini a loro stessi. Le canzoncelle brevi che seguono la suite be... Salvo "The Only Way" per il resto va be... Ciao.
  • Littlelion
    22 nov 17
    Però bisogna dire che le parti cantate sono di una grandissima figherrimosità (a mio parere), poi il brano Tarkus mi durava giusto giusto il tragitto fra stazione del treno e scuola :D
  • hjhhjij
    22 nov 17
    E grazie al picchio, Lake pure se avesse cantato "Il caffè della Peppina" sarebbe uscita una cosa figherrima :D
  • Ti do ragione... Tarkus regge male la vecchiaia, con quella grafica un po' così, la seconda facciata tirata via, la suite ottima ma al tempo decisamente sovrastimata. Il povero Lake, pigro e pieno di sé all'inverosimile per quanto fosse, era veramente un fuoriclasse, sia al canto che al basso.
  • hjhhjij
    24 nov 17
    Perfettamente d'accordo, ci sono sempre belle cose che arrivano dal basso di Gregorio.
Lo regalo a Silaslang per natale.
  • De...Marga...
    3 set 14
    Comprandolo su Ebay...
  • hjhhjij
    3 set 14
    :D Se non l'avessi già farei questa cosa bellissima che suggerisci ahahaha. Invece gli regalerò la mia copia.
  • De...Marga...
    3 set 14
    Ahahahahahahaha....Se vuoi anche la mia copia; non so davvero il motivo ma qualche anno fa lo acquistai per pochi euro. Penso di averlo ascoltato una volta, forse.
  • hjhhjij
    3 set 14
    Eh, nel mio periodo "Prog Totale" mi piaceva ma è stato uno dei primi che ho rivalutato al ribasso. Gli altri loro dischi mi piacciono, il primo pure parecchio, anche se loro non saranno mai tra i miei preferiti. Capisco però che possano far cacare in toto.
  • ziltoid
    4 set 14
    Se volete vi regalo l'omonimo! Non so, più l'ascolto più mi fa cagare (ed è l'unico loro che mi riusciva a passare dalle orecchie senza uscire dal chiulo).
  • hjhhjij
    4 set 14
    Quello invece per me è un mezzo capolavoro, però ce l'ho già quindi devo declinare l'offerta, grazie comunque :)
  • SilasLang
    4 set 14
    HJ....IO TI MALEDICO. Ahahahahah
  • hjhhjij
    5 set 14
    :D
  • hackerhacked
    5 set 14
    pero ricordo che c era tra un po dopo l'inizio della suite e verso la meta dl deisco un assolo/fuga di tastiere di emerson davvero trascinante ,sicuramente non figurava in quella di mussorgsky
  • hackerhacked
    5 set 14
    "disco" ....
  • tonysoprano
    4 set 16
    Ma fa veramente così schifo?
  • hjhhjij
    4 set 16
    L'unica opera del loro periodo d'oro che trovo irritante e che mi mette al livello dei loro detrattori :-)
  • tonysoprano
    4 set 16
    ... quando l'avrò ascoltato, vedrai cosa ne penso...
Enya: The Celts
CD Audio Ce l'ho ★★★
Noiosetto a tratti, ma in ogni caso gradevolissimo. 3,5
Bello come il primo volume ovviamente. I brani tratti da "Rimini" filano lisci e funzionano bene suonati con la PFM ("Sally" soprattutto) mentre brividi garantiti per "Verranno a chiederti del nostro amore". In generale vale un po' il discorso fatto per il primo volume: un bel sentire davvero, ma senza migliorare particolarmente le canzoni riarrangiate, ad esempio negli ultimi due brani (un vero e proprio ritorno al 1970 in versione aggiornata, visto che la "backin' band" di De André per questi due pezzi è la stessa che suonò sbarbatella quasi 10 anni prima del disco in studio); la versione roccheggiante de "Il Testamento di Tito" è fica (anche perché la canzone sarebbe strepitosa con qualsiasi arrangiamento) ma con questi nuovi abiti a mio avviso non riesce a restituire del tutto la fenomenale potenza espressiva della più scarna versione de "La Buona Novella".
Fabrizio De André: Vol. 8
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
L'incontro del repertorio di De André con la nuova veste regalatagli dalla PFM, arrangiamenti che in Faber continuano ad essere più "corposi" ed "elaborati" ("Rimini" era già stato indicativo, ma le avvisaglie c'erano fin dai primi anni '70); che poi, in realtà, è De André che incontra di nuovo i musicisti de "La Buona Novella" ora diventati grandi, manca solo Pagani, ma per questo si porrà rimedio. Io preferisco i live periodo "Anime Salve" ('96-'98) e trovo che nel complesso l'apporto della PFM non aggiunga nulla di particolare a livello qualitativo alle canzoni (De André è perfetto così come è, per me); ovviamente è sempre un bel sentire ("Amico Fragile" con gli assoli di Mussida, per dire). Fanno eccezione un paio di esecuzioni strepitose: "Volta la carta" (canzone che adoro) e la migliore del live "Il pescatore", qui Faber e la Forneria insieme sono allo zenit.
Fabrizio De André: Vol. 3
CD Audio Ce l'ho ★★★★
Fabrizio De André: Vol. 1
CD Audio Ce l'ho ★★★★
Poco più di mezz'ora di pura emozione. Il Faber più bello degli anni '70.
Fabrizio De André: Fabrizio De André (L'Indiano)
CD Audio Ce l'ho ★★★★
  • Cunnuemammadua
    10 gen 13
    Mi hai sorpreso, avrei scommesso un 2 o un 3.
  • hjhhjij
    10 gen 13
    Tu si pazz. Perché? Comunque l'è un 3,5.
  • Cunnuemammadua
    10 gen 13
    No gua piace anche me, mi hai sorpreso in positivo
  • hjhhjij
    10 gen 13
    Sono contento :) non sapevi mi piacesse De André? Per me un congruo numero di suoi dischi son da 5 palle, gli ultimi 3 sono lì altissimi :)
  • Cunnuemammadua
    10 gen 13
    Giudizi molto appropriati, come in generale della tua DeCollezione (tranne alcuni voti...)
  • hjhhjij
    10 gen 13
    Se ti riferisci ai votini in decimi stanno sulle palle anche a me e pian piano li toglierò tutti. Se ti riferisci alle stelline (anzi, ai quadratini) Cunnu, e vabbè, mica si può esser d'accordo su tutto e tutti :) Grazie per i giudizi molto appropriati comunque ;)
  • Cunnuemammadua
    10 gen 13
    Di nulla, ma il voto a Back in Black... l'orrore, l'orrore
  • hjhhjij
    10 gen 13
    Dai, l'ho tolto. Ma le 2 palle rimangono :)
Fabrizio De André: Tutti Morimmo A Stento
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Non mi convince tutto di questo disco, compresi gli intermezzi e il Girotondo ma per il diavolo sono sicuro che sia il primo capolavoro di De André. Uscirsene, in Italia, nel 1968 (!), con un disco così impregnato di morte e oscurità, uscirsene nel '68 con "Il cantico dei drogati" "La ballata degli impiccati" e il recitativo e il corale finale... meno di 5 non posso dare. Disco che dimostra in pieno tutta l'importanza storica e la portata rivoluzionaria che ha avuto costui nella musica italiana.
  • SydBarrett96
    9 gen 14
    A mio parere la più bella è "Inverno", e gli intermezzi sono fighi. Comunque si, capolavoro.
  • fuggitivo
    4 set 15
    Per me gli intermezzi (i primi due) son il meglio del disco, anche a livello di testi. Sì, questo disco è molto bello. A me tira fuori tantissimo Vacant World dei Jacks in alcuni momenti come appunto gli intermezzi e Inverno (a me fa pensare alla primavera, ma vabéh). Il finale di Recitativo/Corale è poi quasi identico al finale di Vacant World proprio. Curioso siano usciti entrambi nel '68. Ovviamente preferisco i Jacks.
  • tonysoprano
    28 mag 16
    Io invece ho apprezzato gli intervalli, anche se non reggono il paragone con i brani principali, che sono uno più spettacolare dell'altro.
Fabrizio De André: La Buona Novella
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Be, l'ho riascoltato poco tempo fa e che dire... Uno dei dischi imperdibili del cantautorato e della discografia di Faber. Tanto per non ribadire l'ovvio, soprattutto sull'intelligenza nel trattare questo tipo di tematiche e sulla qualità dei testi (ma va!), è pure da notare come questo disco sia stata una palestra mica male per una serie di gente mica male: gli scarni ma affascinanti arrangiamenti sono suonati da "I Quelli" al completo (ovviamente la futura PFM) più il loro futuro sodale (loro e, di nuovo, anni più tardi, di De André con quelle suggestioni dal mare di Genova...) Mauro Pagani al flauto e all'ottavino, come backin' band; in più, il violino ne "La Buona Novella" è suonato da un giovane Angelo Branduardi, qualche anno prima dell'inizio della sua carriera solista, e partecipa anche Maurizio Fabrizio come uno dei chitarristi. Insomma, parecchia gente che sotto Faber si stava facendo le ossa in uno dei grandi capolavori del cantautorato italiano.
  • withor
    16 mar 23
    Da cinque stelle senza dubbio. Magnifica "Il testamento di Tito"
Fabrizio De André: Storia Di Un Impiegato
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Fabrizio De André: Le Nuvole
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
  • tia
    28 gen 16
    ho già vissuto questo momento..
  • Aquarius27
    29 gen 16
    Chiccotana 2 - La vendetta! ...
  • hjhhjij
    29 gen 16
    Eh ?
  • tia
    29 gen 16
    Eh ?
  • Aquarius27
    29 gen 16
    Ricordo che qualche tempo fa cancellasti una definizione per via di uno scontro con chiccotana e ora credo sia successa una cosa simile... ecco il commento.. Poi oh, magari ho scritto una stronzata e fatto una figura di menta... Pazienza :D
Fairport Convention: Fairport Convention
CD Audio Ce l'ho ★★★★
Esordio acerbo quanto volete, mancante di un tassello importantissimo come Sandy Danny, ma già pieno di talento e qualità che la band del giovanissimo Richard Thompson, Simon Nicol, Ashley Hutchings, Iain Matthews ecc. dimostra in più occasioni. Coraggio e personalità nelle cover interpretate (adoro l'arrangiamento di "I don't Know Where I Stand" con quegli inserti di chitarra di Thompson e Nicol), soprattutto prese dai vari Bob Dylan, Joni MItchell... Acerbi ancora come autori tirano comunque già fuori pezzi come "Decameron" primo grandissimo pezzo della band (nel senso di "scritto da loro"). Interessanti bonus-track, "Morning Glory" dei Fairport credo sia la prima cover di un pezzo di Buckley.
Fairport Convention - Fotheringay Zitti tutti, arriva Sandy.
  • luludia
    27 apr 16
    è qui che c'è "Nottamun town"?
  • hjhhjij
    28 apr 16
    Oh si. Il loro primo traditional. Epico.
  • bluesboy94
    9 giu 20
    Un incantesimo più che una canzone. Immensa Sandy Denny!