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Mi unisco alle lacrime del confratello, poco sopra, solo che avevo un po' più di sedici anni, allora, ed, insomma, ci ho già fatto una recensione su 'sto po' po' di disco, vabbé.
Bravo.
Kaleo A/B
26 mar 18:39
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Giovane, sì, ma con un nickname che ti apre la strada.
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Ha ragione @[iside] , la merda in cui ci fa navigare la TV è solo propedeutica al liquame a cui vi educa la Rete.
L'appiattimento in cui la televisione getta tutto, ed ancor più la Rai, fa sì che storie di vita potenzialmente davvero interessanti si riducano, nelle loro sceneggiature bolse ed edulcorate, a base di luoghi (ora si dice "locations", perdio...) da cartolina e sempre pulitissimi, finti come una moneta da sei euro, a citazioni di momenti "connotanti", con dialoghi approssimativi e desolanti nella loro povertà.
Questo si evince da storie come quelle su FdA o Rino Gaetano ma anche da fiction come la recente "La Storia ", tratta dal monumento della Morante, trattata con un pressappochismo fastidioso ed un'accidia cinematografica da brividi.
Fabrizio avrebbe detto che 'sto film su di lui è una belinata ed ha ragione chi sospetta che questo non sia neppur lontanamente il mezzo per approcciarsi a lui ed alla sua opera.
Tipico desiderio dell'epoca nostra, quello di scorrere un argomento per sommi capi, consultando un indice, senza l'impegno faticoso di conoscere, che so, un cantautore ascoltandone gli album, od un poeta leggendone i libri.
Pensa che noiosa pretesa.
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Bene, il disclaimer l'hai mantenuto.
Io mi sono arreso da tempo, personalmente, e se scarabocchio una recensione od addirittura un editoriale, faccio in modo che questi facciano da sottofondo al "prodotto" artistico di cui parlo ed a volte, lo so, accade il contrario.
Sono spesso annoiato da quegli scritti, anche redatti in modo competente e con entusiasmo, in cui l'estensore si sdilinquisce in lodi sperticate all'Artista o si perde in disquisizioni tecniche di finissima grana.
E allora vai coi cazzi nostri se servono ad interessare gli astanti, non so se all'Arte recensita od, appunto, ai cazzi nostri.
George Orwell 1984
6 mar 13:00
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In "Perché scrivo" si diceva contro tutti i totalitarismi e si proclamava socialdemocratico, ma avevo sedici anni e pensavo a Saragat e Romita, che vuoi.
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Il ragazzo di Campagna uber alles...
Su tutte la trovata di BorgoTreCase frazione di BorgoDieciCase, l'attesa del treno che è sempre bello da guardare, l'entrata in trattore a Milano, "Accendi la televisione"...
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Posso, modestamente e sommessamente, avanzare devota richiesta ad essere io il martellatore del tuo nobil cranio?
Fra l'altro potrebbe essere un modo per esprimere il disprezzo verso me stesso che, ahimé, negli anni, tra traslochi, trasferimenti, cantine, garages noché prestiti ad amici renitenti alla restituzione, ha perduto fiori come questo, ahimé.
Potrei lenire la mia pena per la mia avventatezza provocando al tuo cranio ferite, ahimé, potenzialmente mortali ma esemplificative verso gli astanti della poca oculatezza dell'essere Umano.
Che dici?
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E trallallà sia.
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Da che mondo è mondo, la nebbia è chitarrista, raramente bassista, ma mai si sentì d'una nebbia pianista.
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Comunicazione confidenziale a non-fans del Noto Cantautore Romano
Qui insorge tutta una congerie di problemi che sono senz'altro tutti miei, ammetto candidamente.
Sopporto per un paio di minuti, non di più, spettacoli in cui l'Artista sia circondato da un corpo di ballo, lo ritengo un inutile orpello, funzionale tutt'al più a complementare un'opera ben definita e non un recital di canzoni, conosciute o meno, realtà nella quale cento (!!!) ballerini, ma anche quattro soli, non solo distraggono l'attenzione dalla caratura tecnica ed artistica dai brani ma, spessissimo, generano una sorta di confusione sul palco, un coacervo di erinni ed efebici danzatori, ancorché bravissimi, che attirano fatalmente su di sé l'attenzione degli astanti che, confusi in tant'abbondanza, finiscono inevitabilemente per applaudire, a volte senza neppur sapere chi o che cosa, o perché.
Sorge il fondato dubbio che l'ego smisurato dell'Artista ritenga il Monumentale Corpo di Ballo, ma anche un'eventuale MegaOrchestra mai-sotto-i-cento-elementi, un utile SuperGiocattolo da affiancare alle sue creazioni primarie, perdio, le canzoni.
Confesso poi di non ammirare, se non per l'indubbia resistenza psicofisica, il Nostro, il cui repertorio non riluce, per me, sia chiaro, di aprticolare splendore, anche se, l'ammetto, gli invidio la composizione di un brano-capolavoro come "Gagarin", eoni ed eoni fa.
Il suo garrulo cantar mi provoca poi escoriazioni psichiche varie (ed anche un paio di ferite da decubito in zone para perineali et viciniore.
Quanto però esposto dal prode @[gmasi1971] mi è piaciuto per l'entusiamo malcelato per l'artista, credo davvero sinecro al limite della purezza.
Un abbraccio.