Voto:
Mi accingo, in incolpevole ritardo, ad unirmi a questa allegra ma poco profumata compagnia citando un episodio che, a proposito di emissioni gassose corporee, mi vide protagonista assoluto.
Allora, durante l'inutilissimo anno di naja che mi vide, quaranta e passa anni fa, al servizio della patria, giovine fuciliere 30/A.
Pinerolo, battaglione Susa, notte, camerata da quattro letti, estate, caldo porco, finestre aperte. Dormiamo seminudi e della grossa, russiamo come vaporiere.
L'episodio mi è stato riferito poco dopo, capirete poi...
Io, senza interrompere il sonno ristoratore, mi volto e mi rivolto, chissà, cattiva digestione (nei ristoranti dell'Esercito non facevano più l'anatra all'arancia di una volta, Cit.) ed emetto un peto di rarissima potenza, per rumore e durata.
Per caso entra l'ufficiale di picchetto che, alla luce di una torcia, ispezionava le camerate e, testimone un compagno che dormiva davanti a me ed aveva il sonno leggero, il tenente in questione si avvicina alla finestra spalancata e mette fuori una mano, nel gesto tipico di chi vuole accertarsi se fuori piova o meno. Egli aveva scambiato, dal corridoio, il mio potentissimo peto per un tuono e temeva la pioggia.
Il mattino dopo, appena sveglio, ricevo cuscinate addosso e scarponi Vibram in testa, coi colleghi che sghignazzavano e mi raccontavano il fatto successo, del quale io nulla sapevo né ricordavo, riferito dal compagno semiinsonne di cui sopra...
L'episodio fa il giro della squadra, del plotone, della compagnia e del battaglione e, prima dell'ora di ginnastica lo sanno tutti, e ricevo pacche sulla spalla e risatacce da tutti.
Per una settimana e più non ho pagato un caffé allo spaccio né una birra, chiunque me l'offriva, ridendo alle lacrime. Il tenete che era di picchetto e che aveva scambiato la mia scoreggia per un tuono mi evitò le guardie ed i PAO per una settimana abbondante...
In una vita di lavoro, di onesta professione, di famiglia, affetti e quant'altro, questo è un episodio che io amo ricordare come orgoglio connotante, se intendete quanto intendo io.