CosmicJocker

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#estratti (non sarò mai costante, per cui non metterò il numerino davanti)

"Un giorno dirai a te stesso. Sono stanco, vado a sedermi, e andrai a sederti. Poi dirai a te stesso, Ho fame, ora mi alzo e mi preparo da mangiare. Ma non ti alzerai. Dirai a te stesso. Ho fatto male a sedermi, ma visto che mi sono seduto resterò seduto ancora un poco, poi mi alzerò e mi preparerò da mangiare. Ma non ti alzerai e non ti preparerai da mangiare.
Guarderai il muro per un poco, poi dirai a te stesso, Ora chiuderò gli occhi, forse dormirò un poco, dopo andrà meglio, e li chiuderai. E quando li riaprirai il muro non ci sarà più. Intorno a te ci sarà il vuoto infinito, tutti i morti di tutti i tempi non basterebbero, risuscitando, a colmarlo, e sarai come un sassolino in mezzo alla steppa.
Sì, un giorno saprai cosa vuol dire, sarai come me, solo che tu non avrai nessuno, perchè tu non avrai avuto pietà di nessuno e non ci sarà più nessuno di cui aver pietà."

Samuel Beckett, Finale di Partita
 
#estratti (non sarò mai costante, per cui non metterò il numerino davanti)

"E dov'è in questo delirio il posto dell'io umano?
Van Gogh cercò il suo per tutta la vita con un'energia e una determinazione strane,
e non si è suicidato in un impeto di pazzia, nel panico di non farcela,
ma invece ce l'aveva appena fatta e aveva scoperto cos'era e chi era, quando la coscienza generale della società, per punirlo di essersi strappato ad essa,
lo suicidò.
E questo avvenne per van Gogh come avviene sempre di solito, in occasione di un'orgia, di una messa, di un'assoluzione, o di qualche altro rito di consacrazione, d'invasamento, di succubazione o d'incubazione.
Si introdusse dunque nel suo corpo,
questa società
assolta,
consacrata,
santif icata
e invasata,
cancellò in lui la coscienza soprannaturale che egli aveva appena assunto, e, come un'inondazione di corvi neri nelle fibre del suo albero interno,
lo sommerse con un ultimo sobbalzo,
e, prendendo il suo posto,
lo uccise.
Perché la logica anatomica dell'uomo moderno è proprio di non aver mai potuto vivere, né pensare di vivere, che da invasato."

Antonin Artaud, Van Gogh. Il Suicidato della Società
 
#estratti (non sarò mai costante, per cui non metterò il numerino davanti)

"La cosa veramente diabolica e autenticamente maledetta della nostra epoca, è l'attardarsi sulle forme artistiche, invece di sentirsi come condannati al rogo che facciano segni attraverso le fiamme."

Antonin Artaud, Il Teatro e il suo Doppio. 1938
 
#estratti (non sarò mai costante, per cui non metterò il numerino davanti)

"Che scopo si prefigge il nostro lavoro? Io credo che la scienza abbia come unico scopo quello di alleviare la fatica umana. Se gli uomini di scienza, intimoriti dai potenti egoisti, si limitano ad accumulare sapere per sapere, la scienza può rimanere fiaccata per sempre, e le vostre nuove macchine non saranno fonte che di nuovi triboli per l'uomo. E quando, coll'andare del tempo avrete scoperto tutto lo scopribile, il vostro progresso non sarà che un progressivo allontanamento dall'umanità. Tra voi e l'umanità può scavarsi un abisso così grande, che, un giorno, a ogni vostro eureka rischierebbe di rispondere un grido di dolore universale."

Bertolt Brecht, Vita di Galileo
 
#estratti (non sarò mai costante, per cui non metterò il numerino davanti)

"Perché questa è la verità dell'anima - pensò - del nostro io, che alla maniera di un pesce abita in mari profondi, e naviga nell’oscuro, facendosi strada tra mucchi di alghe gigantesche, attraversando intervalli di sole intermittente, per andare sempre più giù nel buio, nel freddo, nel profondo, nell’imperscrutabile; poi d’improvviso si lancia in superficie e gioca con le onde increspate dal vento; ha, cioè, un inequivocabile bisogno di darsi una spazzolata, una rassettata, di ravvivarsi, di chiacchierare."

Virginia Woolf, La Signora Dalloway
 
#estratti (non sarò mai costante, per cui non metterò il numerino davanti)

"Avete udito mai quel ronzio nelle orecchie, che assomiglia al rumore di un mulino ad acqua? Avete notato mai, nella solitudine notturna, e talvolta di pieno giorno, che i ricordi della vostra vita precedente, ridestatisi, si confondono e si dispongono in fila, o a gruppi? Tutti gli errori che hai commesso, tutte le colpe nelle quali sei caduto, tutte le sciocchezze che hai fatto ti sospingono a fiotti il sangue ai padiglioni delle orecchie, ti bagnano di sudore i capelli, ti mandano i brividi su per la schiena. Tu rivivi la tua vita intera, dalla nascita fino al giorno in cui vivi, tu risoffri tutti i dolori che hai sofferto, tu vuoti tutti i calici che, così spesso, hai vuotato fino alla feccia; tu crocifiggi il tuo scheletro perché non c'è più carne tua da martoriare, tu bruci sul rogo la tua anima, perché il tuo cuore è già ridotto in cenere. Tu conosci tutto questo."

August Strindberg, Inferno
 
#estratti (non sarò mai costante, per cui non metterò il numerino davanti)

"Se a volte incontriamo pagine esplosive,
pagine che feriscono e bruciano, che strappano gemiti e lacrime e bestemmie, sappiate che son pagine di un uomo alle corde, un uomo a cui non resta altra difesa che le parole e le parole sono
sempre più forti della menzogna, peso schiacciante del mondo, più forte di tutte le ruote e i cavalletti che i vili inventano per infrangere il miracolo della personalità.
Se un uomo mai osasse tradurre tutto quel che ha nel cuore, mettere giù quella che è la sua vera esperienza, quel che è veramente verità, io credo allora che il mondo andrebbe infranto, che si sfascerebbe in frantumi, e né dio, né accidente, né volontà potrebbe mai radunare i pezzi, gli atomi, gli elementi indistruttibili che componevano il mondo."

Henry Miller, Tropico del Cancro
 
#estratti (non sarò mai costante, per cui non metterò il numerino davanti)

"Si confessava mal volentieri il sentimento nuovo che ben presto lo invase: malvolentieri perchè di nulla si vergognava così profondamente come della noia, quel male segreto da cui i begli appetiti ribelli della gioventù, poi la dura necessità, lo avevano preservato sin allora. Uscito dal proprio scompartimento, col cuore vuoto di speranza e di gioia, camminava su e giu, da un capo all'altro della vettura, tormentato da una curiosità indecisa, cercando dubbiosamente qualcosa di nuovo e d'assurdo da tentare. Tutto pareva insufficiente al suo desiderio. Non lo interessavano neppure gli strascichi della sua avventura, che adesso gli appariva compromettente e idiota."

André Gide, I Sotterranei del Vaticano
 
#estratti (non sarò mai costante, per cui non metterò il numerino davanti)

"– Ma che cosa precisamente non ti è piaciuto in questa vita?
– Tutto; il continuo correre come a gara, l’eterno gioco delle miserabili passioncelle, specialmente dell’avidità, il mettersi vicendevolmente bastoni fra i piedi, i pettegolezzi, le chiacchiere, i reciproci dispetti e poi quello squadrarsi da capo a piedi; quando ascolti, ti vengono le vertigini, ti instupidisci. Ti pare gente intelligente, gente tutta piena di dignità, e non senti altro: «A questo hanno dato questo, quello ha avuto l’appalto». «Scusate, per quale ragione?» grida qualcuno. «Questo s’è rovinato al gioco ieri al club, quello prende trecentomila!» Noia, noia, noia! ... Dove va a finir l’uomo, qui? Dov’è la sua interezza? Dove si è nascosto? In quali sciocchezze si è sminuzzato?"

Ivan Aleksandrovič Gončarov, Oblomov