Voto:
Un Maestro raramente ricordato dai soliti quaqquaraqquaquà che parlano solo di Morricone e Goblin, eh...
Tuuttto ben scritto ed ottimamente esposto.
Ebbravo Oppelessio.
Voto:
Forse si dovrebbe, il disco, risentirlo in ascensore, luogo vieppiù
deputato al deposito dei propri resti flatulenti.
Lì il vero intenditore di musica e di peti sfrutta al massimo l'effetto eco ridotto della cabina dell'ascensore e l'olezzo opprimente della propria eiezione gassosa che, insieme, dovrebbero concorrere ad un unicum sinestetico insieme uditivo e respiratorio.
Ma attenzione: il risultato positivo è limitato alle flatulenze proprie, in genere gradite a chi le ha emesse.
Quelle altrui sono sempre sgradite, pur se respirate contemporaneamente all'udire musica gradita.
Voto:
Essendo stato tredici/quattordicenne in piena prima ondata punk, quella Ramones/Pistols ecc.ecc.ecc., non mi fece granché effetto la comparsa di gruppi punkpop, come si diceva allora, in pieni anni 90 e Dookie, che comprai, mi sembrò un prodotto appena decente, un po' troppo scanzonato per essere definito punk ma, insomma, accettabile.
Cambiai naturalmente idea all' ascolto di American Idiot, album-pietramiliare che li pose in Una situazione artistica da cui, però, non seppero, o non vollero, progredire oltre.
Saviors l'ho preso e, perlomeno, non toglie nulla al livello raggiunto dalla band, per quanto nulla vi aggiunga...
Da vecchio batterista dico che il grande Tré è uno dei pescatori del rock e glini invidio due o tre passaggi su cui mi sono slogato i polsi.
Voto:
Mai sopportato ol ska, neppure durante il periodo wave in cui uscivano loro, gli Specials e quei cialtroni dei Bad Mannners, o quegli altri, aspetta, i Selecter... musica poco varia e pochissimo interessante, per me, lo so, magari è un limite mio...
I gruppi ska italiani, poi... vabbé...
Voto:
Ora ci butto dentro un po' tutto.
I sensi non sinestetizzano come con Debussy.
L'aria non si svuota come con Satie.
Gli occhi non si riempiono come con Stockhausen.
Il cuore non esplode come con Stravinskij.
Le mani non s'innervosiscono come con Berio.

Ma apri la finestra, di notte, d'inverno, sì, quella sul porto.
Varèse.
Voto:
Ma porca puttana di quella maledetta zozza... Io avevo postato (o credevo d'averlo fatto, perdio...) un bel commento di quest'opera dei miei eroi di gioventù e dopo un mesetto mi dico: "Vediamo che mi ha risposto Lulù, vediamo un po'..."
E mi accorgo che sono stato un besugo, che l'ho scritto e chissà checcazzo ne ho fatto... E dire che disquisivo dottamente su mr. Leigh & Respectable Co., su quanto fossero stati importanti per la formazione della mia sensibilità musicale ecc ecc ecc....
Ora son troppo incazzato e perciò mi ritiro a sorseggiare una Candolini invecchiata, alla salute di Dennis e di Mastro Lulù, sempre impeccabilmente sul pezzo.
Ma porca di quella porca di quella porca...
PS... Non c'è Dislocation, dentro 'sto disco, ma vabbè...
Voto:
Che congerie di capolavori.
Bravo MC!
Voto:
Image synthetique, forme estetique, l'art poétique à l'age atomique.
Sublime.
E bravo Martellino!
Voto:
Della palazzina infame avevo avuto notizie (poche...) dalla stampa del tempo e recentemente ho potuto ascoltare il bel podcast che la riguarda, questa merdosa vicenda di oppressione e dignità ritrovata.
E mo' vado a vedere il film.
Voto:
Prometto che m'interesserò a costoro, sembrano invitanti...
Altro discorso quello su Torino, che tu dipingi a colori vividi con note che non sempre apprezzo.
In quanto torinese d'adozione (anni ottanta), per svariati anni, posso dire tutto il bene e tutto il male della città, un po' come, savasandir, di tutte le altre città del mondo.
Nel male, il clima, la viabilità che, tra cardi e decumani, tra velocisti e velociperdi, viali e controviali, mi rendeva isterico ed anche il caratteraccio della gente (ma venendo da Genova ì, insomma, ci avevo un callo...)
Ma, comunque, se c'è un posto al mondo dove non ti senti mai a casa tua è questa città, a mio parere, neh?
Nel bene la scena musicale ed artistica di quegli anni, una certa libertà di girare la notte senza che ti rompesse il belino nessuno ed una cucina popolare bella pesantina, come piaceva a me.