Dislocation

DeRango : 22,35 • DeEtà™ : 3009 giorni

Voto:
Chi va a vederlo, o se lo vede a casa, nel caldo oblio esistenziale telematico, penso lo faccia, come è capitato a me, solo per il viscerale amore per i Bitols in generale e, forse, chissà, per la curiosa veghezza di saper che mai si possa provare vivendo in un mondo che di essi è stato deprivato, così, bum, di botto.
Però il film è davvero come lo descrivi tu, con una prima parte carina e ben strutturata ed una seconda scontatissima, banale, anche.
Poi potremmo iniziare una bella disquisizione su cosa sarebbe stata davvero la musica ggiovane senza i Quattro, ed a dispetto del nobile @[proggen_ait94] scopriremmo che una frungia cotta ci sarebbe magari stata, un fiordibelin al sugo di funghi anche, la musica come la conosciamo adesso no, e pure molte questioncine di costume, di visione della realtà e basta Dislo che poi s'addormentano. Quindi neanche iniziamo.
Bello e stringato il tuo scritto, vero quanto scrivi, vedi di non metterci altri sei secoli a riscrivere qualcosa.
Voto:
Eh, si vede da uanto scrivoi e da come lo fai che sei un fan vero dei Queen, sincero ed appassionato.
Io, nel mio piccolo, con loro mi dìfermo a "Jazz", oltre li trovo, come dicono i deBaseriani qui sopra, indifendibili e marciti fino all'osso. Fu, la loro, una precisa scelta dovuta soprattutto a Mercury che non voleva continuare ad essere il cantante, pur dotatissimo, di un gruppo hard rock. Volle e sostenne la svolta pop e poi disco con ferma volontà, scelse i guadagni facili, gli ammiccamennti, le pose machogay, i dischi pieni di schifezze minimali e svogliate che però, vuoi per il nome, vuoi per la sua indubbia ed innegabile presenza scenica e carismatica, vendevano a container ovunque.
E' massima per me l'antipatia per il personaggio Mercury, edonista e svogliato fino alla noia, lo considero un artista baciato dal talento e possessore di una tecnica "naturale" portentosa, autore però, per dire, di mille e mille interviste in cui dichiarava solo di volersi divertire, inseguire il divertimento, cercare lo svago assoluto, I wanna have fun, una specie di mantra... tutte cose assolutamente normali per chiunque, ma da lui portate patologicamente al deliquio, mai sentito Mercury parlare d'altro, senza pretendere da un cantante di rockband che intavolasse un discorso sulla politica interna israeliana o sul Bosone di Higgs, intendiamoci.
Non so, mi ha sempre dato l'impressione di essere uno capitato lì per caso, che cantava cose a caso e come gli veniva, e quasi sempre gli veniva bene, sia che cantasse davanti a centomila anime o sotto la doccia.... sempre osannato dai soliti branchi di fan sulla cui obiettività certo non si può contare...
Voto:
Semplicemente e completamente d'accordo.
Quello che salta subito agli occhi, anzi, alle orecchie, è l'urgenza di comunicare qualcosa di nuovo, qualcosa di diverso ma già, in parte, sentito, quel dover svecchiare una musica, il roccherolle, che all'epoca aveva si è no sette anni di vita e già mostrava segni di stanchezza e di tendenza all'omologazione, cosette tipiche di una società come era ed è quella ammericana che, pur inventando cose nuove e rivoluzionarie, tende subito a catalogarle, omologarle ed archiviarle, molto molto presto...
L'essere britannici e, quindi, meno avvezzi alle novità in senso assoluto, provenire da una società dove erano più le usanze vecchie e nostalgiche da tardo impero, da evitare ed abbattere che quelle di cui tener conto, ecco, forse fu questo il vero asso nella manica dei Bitols tutti....
E poi, signore e signori, ma vogliamo dire quanto questi Bitols di quei tempi omaggiassero di continuo, con versioni cover o con loro originali, i gruppi vocali neri, anche e soprattutto femminili? Senza contare che, ancora per due dischi, avrebbero saccheggiato il repertorio "nero" d'allora riproponendo cosette come "Twist and Shout" ma anche come "You really got a hold on me" o "Money", masticandole, sminuzzandole e demolendole per poi rifarle in un modo talmente personale che ancor oggi non tutti sanno quale brano sia loro e quale sia una cover....
Per altre osservazioni rivolgersi al mio cuginetto padano, @[IlConte] ....
Bravo, @[DDQ] , vado a DeAmarti, perdio.
Voto:
Niente da dire.
E' uno di quegli artisti che fanno compiangere i poveretti che tacciano la Canzone Italiana d'inconsistenza e di non originalità.
Voto:
Il problema potrebbe risolversi nella seguente quaestio: Ma un sassolino scagliato in sogno è o non è in grado di colpire un altro soggetto dormiente e sognante, che so, di ricevere una sassata in fronte?
E se sì, la potenza d'impatto è la medesima impressa dal soggetto scagliante o varia essa, diciamo, in base alla distanza fisica dei due sognanti?
Voto:
Sempre posto che questo sia il mailsdevvis che ricordiamo e non quello che voleva essere lui, a dispetto di tutto e di tutti, o che s'accontentava d'essere, mi piace e mi prende mooooooolto più quello che scrive Aster che quello che ho sentito, credo solo un paio di volte in vitammìa, in questo disco.
Non mi colpisce il disco né il fatto che tu beva simil intruglio, senz'altro gradevole e speciale, quanto che, nottetempo, tu riesca a connettere tanto da accendere l'ampli, il piatto, guidare il braccio sul solco ed ascoltare senza, tra l'altro, che niun vicino ti sfreghi lo scroto col fatto che domani deve da lavurà.... davvero riesci a manovrare lo stereo anche di notte, mezz'addormentato? Io a fatica mi metto l'occhiale e leggo dieci paginette di Ballard, attualmente... Ma tu sei gggiiovane, scommetto...
Voto:
Il loro sound è sempre originale e ben riconoscibile, sono loro che, come tutti voi , invecchiano.
Voto:
@[TataOgg] Ehia, ehia, dappu nau ehia, sa pippìa.
Voto:
Vocalist molestanzichenò, ma che bel disco.
Sempre bello leggerti.
Voto:
Copertina di un certo effetto. Ricordiamo sempre che simili patologie, oggi, si curano, ed anche con ottimi risultati.
E non intendo solo la patologia che porterebbe il bovino in questione ad esprimere tale e tanta abbondanza di secreto, quanto, e forse più, la patologia deel disegnatore e di chi, bontà sua, lo ispira.