Dislocation

DeRango : 22,35 • DeEtà™ : 3009 giorni

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Nell'ordine. La recensione è bella, ben orchestrata e proprio ammodino. Ho l'LP ma ha più righe di un'uniforme da carcerato ed è inascoltabile, ormai, per cui, vista la rece, balzo sull'amazzone e catto il cd a 14,50 euri, notando che l'LP, mannaggia a te, lo fanno 186,65 euretti, mica cotica.
Soldi a parte, lo ricordo come un gran disco, il vecchio Lupo Ululante è sempre lui, meno smalto di dieci-vent'anni prima ma stessa vociaccia chiodata. In più c'è lo zio Enrico....Appena arriva il cd me lo pappo in loop e chi s'è visto s'è visto.
Ebbravo @[nix] , anche tu, come già detto, sempre in attesa, a mezzanotte, al quadrivio in mezzo al nulla, di vendere l'anima per dodici battute......
Voto:
Più che ristretta la recensione si presenta striminzita ma mi piace perché rispetta lo spirito e l'essenza dell'opera che descrive, asciutta, secca, addirittura, e sarebbe stato ridicolo e fuori luogo descriverla con ridondanza di parole e di concetti.
Opera imprescindibile per chi ama la musica del diavolo e aspetta diverse notti al quadrivio in mezzo al nulla. Bravo lupacchiotto....
Voto:
Ammetto candidamente, quasi fanciullescamente, che a me il tennis mi ha sempre infastidito, nulla mai me ne poté fregare neppure la zona tra la sacca scrotale e l'ano. Di questo sport da fighette ho sempre amato la definizione che ne diede sagacemente il Maestro Giorgio Gaber, accomunando una serie di sports ed affermando che, per fare quegli sport lì (tra cui comprendeva il tennis...) non è che bisogna essere per forza imbecilli, però aiuta..... Il titolo del brano da cui è tratto l'aforisma, tra l'altro, piacerà tantissimo a te, ne son sicuro, Conte.....
Ora scherzo, solo così, per parlare, tra amici. Il tuo scritto lo valuto, è sincero come sempre, e non artefatto, non l'opera che non leggerò mai, oppure solo se profumatamente pagato. Un abbraccione.

Voto:
E niente... come direbbero i gggiovani... nonostante sia d'accordo anch'io che, più che una recensione, si tratti di un editoriale, e spurio, perdipiù, mi è molto piaciuto leggerlo, il tuo scritto, anche per l'accenno alla figura del tuo papà, così diverso in tutto e per tutto dal mio.....
Ha ragione Hell, a volte, ascoltando un brano che si è rintanato in fondo all'anima, abbiamo sensazioni addirittura sinestetiche, avvertiamo colori ed odori durante l'ascolto e il ricordo, anche..... Cinque al brano e quattro al tuo testo, davvero un pochino troppo autoreferenziale in ogni sua parte.... ma mica è necessariamente un male assoluto, no?
Candidate Nuada
18 feb 19
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Certo che devi aver sviluppato una velocità iperstellare per entrare e poi uscire da un cantuccio d'ombra tra soli due trallallà..... molti ci han provato ma con scarsi risultati......
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Sulle prime l'ho presa per una frase estrapolata dalla Guida Galattica Per Gli Autostoppisti.
E ho sempre sospettato @[macaco] d'esserlo, un autostoppista galattico.
Voto:
Il Niente, anzi, scusate, il niente, minuscolo.
Voto:
Già prima di "Marassi" si avvertiva quella voglia di inconsistenza, di niente da dire dicendolo anche male, di disimpegno totale, finanche nel linguaggio, non solo musicale. Davvero inconcludenti. Furbetti, questo sì, o perlomeno vogliosi di arrivare al "grande pubblico" col minimo sforzo, compositivo ed espositivo, una specie di The Giornalisti dalla spocchia indie.
Amen.
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Intanto è un onore che l'autore de "La Guerra del Peloponneso" si degni di esternare anche così la sua arte.
Poi... benvenuto in questa gabbia di pazzi, prima che me ne scordi....
Mannò, Tucci bello, sei troppo severo, i Twins di quest'album non erano peggiori di tantissime altre bande di synthpop dell'epoca, della seconda linea, di cui facevano parte, intendo. i dischi successivi sì, che invitavano al conato indistinto ed omnidirezionato, ma questo si salvava e, guardunpo', proprio per le ragioni che te lo fanno aborrire.
Anch'io l'accattai e ancor ne conservo copia, confesso, maddai, avevo da partir per naja e da poco avevo smesso con la batteria per inforcare due synth in una diversa banda.... mi si può, e ti si può, perdonare, dai.....
Comunque, siccome mi son fatto la fama di pedante, la batteria nel disco non è mai elettronica, né drum kit né altro, ma suonata dal cantante stesso che, so che ci tieni a saperlo, era il buon Ronny Schreinzer che desiderava che la sua voce fosse monocorde e statica come quelle di Ralf e Florian dei suoi amati Kraftwerk. C'è riuscito, direi, no?
Ancora benvenuto, Tucci e, ora che ci penso.... certo che l'idea di elencare le proprie cantonate, almeno una, la più evidente, non è male, se ne potrebbe far qualcosa......
Voto:
Bella opera, meritevole di più ascolti, sincera, naif al punto giusto da non apparire stucchevole e risaputa, pur trattando una materia così ampia e "conosciuta" come il blues, quello però di sangue e terra, abbandono e tristezza, ma anche speranza e futuro.....
E poi, come non ringraziare Chris e Jeff per avermi dedicato nientemeno che il titolo del disco.... e senza avvertirmi prima..... che dire, commovente, davvero.....