Genesis: Live
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Genesis: Seconds Out
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Il live che chiude il periodo aureo dei Genesis, una sintesi dei tour di "A Trick of the Tail" (la versione di "The Cinema Show" è quella con Brufolo Super Bill Bruford alla batteria) e, soprattutto, di "Wind and Wuthering". Ottima qualità di registrazione, grande musica, scaletta complessivamente figa anche se ho sempre odiato la versione mozzata di "The Musical Box" che o la mettete tutta o non la fate proprio, 'tacci vostra. Lo considero un bellissimo live (il migliore tra i loro ufficiali) ma non un capolavoro, i momenti grandiosi però sono tanti: "Squonk" e "Dance on a Volcano/Los Endos" dal vivo spaccano sempre i loro bei culi, la versione di Cinema Show con Collins e Bruford che danno spettacolo durante la parte strumentale è nettamente l'apice del live, "Supper's Ready" e "Firth of Fifth" sono ottime, "Afterglow" da brividi. Non mi convince tutto, ad esempio la "Carpet Crawlers" collinsiana, o un Hackett separato in casa e molto penalizzato dal missaggio, Firth a parte, però oh, gran live. Hackett lasciò la band proprio durante il missaggio dell'album e "Second's Out" rimane di fatto il mio ultimo disco dei Genesis davvero da "Isola deserta".
  • Flame
    16 apr 20
    tutti i genesiani ad andare matti per sto disco. A me sinceramente la voce di Pippo Collins su Supper's ed altri pezzi del periodo Gabriel la reggo poco. A questo preferisco la grana più ruvida di Live con i pezzi più di pancia per primo periodo (escluso forse Musical Box)
  • hjhhjij
    16 apr 20
    "Genesis Live" infatti è bello (come il live al Rainbow probabilmente il miglior disco live dei Genesis con Gabriel) ma, obbiettivamente, un po' meno ben suonato (ma 'sti cazzi l'effetto è ottimo) e moolto meno ben cantato. Flame, sul palco Gabriel rendeva tantissimo come istrione, "sacerdote" e maschera ma decisamente meno come cantante, limitato proprio dalle esibizioni teatrali, dai mascheroni e tutta quella robba là. Parlando di Genesis, dal vivo Collins era molto meglio (su disco eh, poi ad esserci sai che ficata vedere un loro concerto nel '72, per dire). E poi scusa ma ok diciamo che quello che dici ci sta, gusto tuo, ma a me sembra sempre il classico fondamentalismo gabrieliano, un pregiudizio, una tara mentale, almeno in parte (e sottolineo "in parte" perché io stesso, come puoi leggere, non apprezzo alcune interpretazioni di Philco del repertorio pre '75, con certe infiocchettature e svolazzi e "na na" e "la la" che ci mette in mezzo poi...). Si insomma, cosa mal sopportate Collins che canta il repertorio gabrieliano, penso io, quando Collins ha sempre cantato in quei brani ? Era lui che faceva tutti i controcanti e le seconde voci, la voce sua e quella di Gabriel erano interscambiabili, a volte si fondevano assieme, è uno dei motivi per cui hanno poi scelto lui come sostituto. Collins è il cantante migliore possibile per cantare quelle canzoni, io non reggo mai tutti i cantanti tipo di Hackett nei Revisited su quei repertori, per dire. Per quanto meno convinto nell'interpretare quelle storie rispetto a Gabriel (ma quello è normale, ci sta) Collins per dire su Supper è bravo, fa un bel lavoro, su un brano difficilissimo. Diciamo che è altalenante sul vecchio repertorio, però ecco mi fa strano sentire uno che regge poco la voce di Collins sui pezzi del periodo Gabriel, quando è una voce che c'è sempre stata, è la più affine possibile a quella di Gabriel, lo diceva pure Pietruzzo dopo esserli andati a vedere nel tour di "A Trick of the Tail". Poi vabbè, ci sarebbe anche il resto della band, anche per questo alla fine Seconds è un po' meglio dei live con Gabriel, nel '76-'77 erano all'apice.
  • hjhhjij
    16 apr 20
    Ah scusa non ho capito: in che senso "esclusa Musical Box" ?
  • hjhhjij
    16 apr 20
    Capito, mi suona come un "uffa uffa, quei pezzi li cantava Gabriel e non li deve più cantà nessuno, oh" :D Mentre ala fine le interpretazioni del nano sono buone. Ovvio, è più a suo agio con i brani composti con lui già alla voce, ma in generale, contando anche la resa superba della band, la presenza di Collins alla voce nel vecchio repertorio a me non sembra una discriminante tale da dire "Boh ma che avranno tutti da dire che 'sto live è fico" ?
  • Flame
    16 apr 20
    Nessun pregiudizio su Collins, tanto che riesco a digerire anche roba ottantianissima dei Genesis comprensibilmente indigeribile per chiunque (tipo in too deep ... brrr rabbrividiamo). Due cose però. A mio gusto i due non hanno voci così simili, anzi. Il fatto che a te piaccia Collins sui pezzi del primo repertorio e non Hackett , deriva dal fatto che Collins ha una voce da cantate (quindi non solo intonato, ma in grado di tenere su un pezzo). Secondo per me i pezzi del periodo Gabriel sono stati scritti pensando che li avrebbe cantati lui, e la voce di Collins (col suo voler essere delicata a tutti i costi, es. Carpet) li snatura totalmente (per me). Sono solo piccole sfumature, per carità, ma che per me fastidiose. Es: un passaggio come Willow Farm o la ripresa dopo l'assolone di Tonino Banks è roba solo per Gabriel quella (per il Gabriel di allora, non per l'omino michelin di oggi).
  • Flame
    16 apr 20
    "esclusa Musical Box" nel senso che è nella scaletta di Live ma non lo annovererei tra i pezzi più i pancia del primo periodo, intendendo quelli più grintosi.
  • hjhhjij
    16 apr 20
    Madò... Se non è uno dei pezzi più grintosi "The Musical Box" ... Di la verità, hai schippato dopo i primi due minuti :D
    Scherzi a parte, quello è uno dei pezzi più elettrici e con più "furia rock" del loro repertorio, anche se alterna con le parti acustiche. Mi sa che sta dietro solo a "Return of the Giant Hogweed" (d'altronde Nursery è mucho elettrico e mucho "di pancia" come dici tu) e "The Knife" in questo senso (e qualcosina di The Lamb). Comunque, a parte 'ste quisquillie, no non mi sono spiegato: non Hackett, non si metterebbe mai a cantare Supper's Ready da solo mica è scemo, intendevo i cantanti scelti da Hackett nelle sue varie operazioni Revisited.
  • hjhhjij
    16 apr 20
    " A mio gusto i due non hanno voci così simili," Vabbè scusa ma qui non è questione di gusto eh. Intendiamoci, hanno voci diverse, timbri e stili diversi, è ovvio, ma abbastanza simili, quantomeno assimilabili ecco, per questo erano così ben assortiti nei canti-controcanti vari Gabriel e Collins, che duettavano spessissimo nei brani, con Collins in secondo piano. Timbri abbastanza simili (che non vuol dire uguali e nemmeno estremamente simili) quello di Collins più delicato e pulito ma comunque accostabile. Pensa a una "Squonk" pensata quando ancora Gabriel aveva mezzo piede dentro ma interpretata poi da un Collins che "faceva il Gabriel" appunto. Be, è un pezzone quello. Tu dici "i pezzi del periodo Gabriel sono stati scritti pensando che li avrebbe cantati lui" e si hai ragione ma pure pensando che dietro di lui li avrebbe cantati, spesso, anche Collins, erano più tarati su Collins che su qualsiasi altro eventuale sostituto. Secondo me ti è sfuggito 'sto dettaglio che Collins è sempre stato, dal suo arrivo, il cantante in seconda della band quindi quale sostituto più adatto ? Poi hai assolutamente ragione eh a volte Collins, giustamente, da la sua impronta ma canna un po' l'interpretazione, sdolcinandola e infiocchettandola magari eccessivamente. D'altronde mica ti dico che Collins canta il repertorio "Gabriel" meglio di Gabriel, solo che era il sostituto più adatto possibile, semplicemente la seconda voce che diventa la prima, l'effetto non sempre è perfetto ma il più delle volte per me scorre liscissimo.
  • hjhhjij
    16 apr 20
    "Willow Farm" è una cosa su cui sono in disaccordo netto: è la parte migliore della suite cantata da Collins. Lui è un istrione, un istrione e cazzone molto più naturale di Gabriel, e su quella parte si diverte anche perché è una sezione folle che puoi rigirarti un po' come ti pare. Sono più d'accordo sul fatto che Collins a volte imprima una "dolcezza" eccessiva e qualche infiocchettatura vocale anche quando non necessarie, su questo non discuto eh. Dico solo che nessun altro, a parte quello che aveva deciso di andarsene però, poteva cantare il repertorio '71-'74 meglio della seconda voce del repertorio '71-'74 ;) Non l'ha fatto benissimo in tutti i brani e ok ma la maggior parte delle volte la sua voce in quelle canzoni risulta tutto sommato molto naturale. Per farti un esempio, cito Gabriel in persona (non che abbia la verità assoluta sulla questione ma, insomma, è significativo, ecco) che, andandoli a vedere nel '76 pensò sia che Phil non era del tutto a suo agio nell'interpretare certe canzoni e certi testi pensati puramente da Peter per Peter, sia che non c'era cantante più adatto per sostituirlo, perché avevano sempre cantato "insieme" molti pezzi vecchi e che era la scelta più valida soprattutto per il proseguo con le canzoni nuove, perché dava un effetto di "continuità" (poi vabbè Gabriel una volta disse che riteneva Collins un cantante più preparato di lui, e probabilmente è vero, ma questa è un'altra storia e io preferisco comunque Pete).
  • hjhhjij
    16 apr 20
    Ah poi... Se ci basiamo sui dischi in studio è palese che una "The Musical Box" originale sarà sempre migliore di una qualsiasi versione cantata da Phil dal vivo. Ma live per live c'è sempre quel discorso che Gabriel rendeva mica tanto bene... Troppa poca cura della voce (detto sempre da lui, nei primi anni non si comportava come un cantante professionista) troppi mascheroni (prova un po' a cantare bene con in testa una maschera da volpe o il costume dello Slipperman, daje) troppo spettacolo a scapito della resa vocale. In un certo senso, Collins DAL VIVO cantava Supper molto meglio di Gabriel eh eh eh Ma adesso sto facendo il pignolo eh, sappilo :D
  • hjhhjij
    16 apr 20
    " e la voce di Collins (col suo voler essere delicata a tutti i costi, es. Carpet" Collins che su Carpet duettava per tutto il ritornello con Gabriel. Ma si, qui come voce solista ha cannato, perché ha trasformato tutto il brano sul registro più dolce della sua seconda voce sulla traccia originale, che funzionava in contrasto col timbro più basso di Gabriel. Su Carpet concordo mai piaciuta in versione Collins, capita.
  • Flame
    16 apr 20
    Su alcune cose la vediamo in modo diverso non c'è molto altro da dire. Riguardo alle prestazioni live di Gabriel ne periodo G ho sentito anche io che non era il massimo per come andava bardato (tipo la calzamaglia in faccia in Epping che oltretutto è molto verbosa), ho anche un video di loro al Piper (mi pare) dove aveva finito completamente la voce è emette solo urli soffocati. La cosa che dici sul suo pareer su Collins credo tu l'abbia letta sulla bio pubblicata in Italia da De Agostini (De Agostini che pubblica i Genesis..?). Rimanendo strettamente al disco Genesis Live, a me piace la sua prestazione vocale li dentro, sporca fin che vuoi, ma fa ormai parte di me. Che poi Collins sia la miglior seconda scelta su quei brani ... non so, probabilmente è così. Non penso abbia mai affrontato roba tipo "back in N.Y.C." perchè quello non è veramente pane per i sui denti.
  • hjhhjij
    16 apr 20
    "ma fa ormai parte di me" Si ma quella è una cosa totalmente soggettiva io non ti metterei mai in discussione un parere tuo puramente soggettivo/affettivo (tra l'altro, in "Live" mica sostengo che canti di merda eh, magari in studio l'hanno anche ripulito un po', è prassi) io per puro piacere di discussione cercavo di portare il discorso su un piano almeno in parte più oggettivo, come la questione del rapporto vocale tra Pietro e Filippo, è una roba chiara che sta li, sui solchi degli album. Per questo il passaggio di consegne è stato tanto naturale. Al di la del fatto che certi brani del vecchio repertorio con Collins prima voce non rendano altrettanto bene, quello ci sta. "Non penso abbia mai affrontato roba tipo "back in N.Y.C." Ah quello senza dubbio. In generale The Lamb vocalmente, ma pure musicalmente in certi momenti, vede un Gabriel già proiettato in cose molto vicine a quello che farà poi con Fripp nel suo secondo solista (oddio, solista, in coppia con Fripp diciamo), The Lamb è un mini-mondo a se, e di sicuro come cantante Collins sa che, in alcuni momenti più di altri, è quello più lontano dal suo stile. Sai comunque che è il disco dei Genesis preferito di Phil ? Lui è sempre stato insieme a Gabriel il più aperto già all'epoca ad altre esperienze e collaborazioni, era quello più favorevole alle sperimentazioni (Banks ODIA The Lamb :D). Ora, di The Lamb e Phil l'ho letto in duemila parti diverse quindi lo ritengo piuttosto attendibile, non so quanto sia attendibile questa sua dichiarazione ma la riporto comunque: il brano che preferisce dall'Agnello sarebbe "The Waiting Room". Capito chi cazz'era mister Gne Gne negli anni '70 ? :D
  • Flame
    17 apr 20
    "il brano che preferisce dall'Agnello sarebbe "The Waiting Room"", si sta cosa l'ho letta da qualche parte anche io. Ed è anche uno dei miei pezzi preferiti del disco, uno dei pochi che conosco del periodo in cui i birignao dei primi synth vengono utilizzati in modo fantastico, senza lasciare trapelare il fatto che fossero primi esperimenti. Banks era/ ... è forse ancora (l'ho perso di vista musicalmente) in geniaccio, peccato che abbia un po' soffocato questo suo talento sperimentale e sia voluto rimanere nella sua confort zone (almeno questa è la mia impressione sentendo i suoi dischi solisti a macchia di leoparto).
Genesis: Three Sides Live
CD Audio Ce l'ho ★★★★
Concerto del Gigante Gentile a Roma. Bootleg dalla più che discreta qualità audio complessiva (per essere un bootleg dai, si difende bene). Loro dal vivo erano uno spettacolo assoluto, liberavano tutta la loro abilità e la loro fantasia senza il minimo freno; anche per questo però certe esibizioni live (tipiche poi del rock e del progressive anni '60 e '70) è meglio quanto meno vederle (anche in video, un dvd, sul tubo...) che solo ascoltarle, tipo i 27 minuti del medley "Nothing at All/Plain Truth" che solo in versione audio francamente annoia un poco, anche perché la qualità audio non è certo eccelsa. Esser stati lì quella sera invece, presenti al concerto... Ecco, per i fortunati che nel '74 assistettero a quelle fotoniche esibizioni del Gigante, 'ci vostra.
L' ultimo grandissimo disco dei Gentle Giant (per quanto "Interview" sia ancora più che valido), particolarmente illuminato da quel capolavoro di "On Reflection" uno dei loro pezzi migliori. Tutte le canzoni però sono ottime, e molte questa volta spingono parecchio sull'acceleratore "rock" del gruppo: la title-track, "Just the Same", "Time to Kill" (molto bella, a parte forse quei corettini negli ultimi 30 secondi che fa strano sentire in bocca ai Gentle Giant, non è roba da loro) e il folk-rock elettrico ed elettrizzante di "Mobile" sono tutte un bell'esempio del groove e della grinta che sapevano tirar fuori questi qui, oltre che come sempre della loro abilità tecnica e compositiva nei passaggi più "intricati". Poi c'è il folk "alla Gentle Giant" che sfocia quasi nel "sacrale" con quella perla di "His Last Voyage". Un grande disco con al suo interno grandi brani e un vero capolavoro. Dopo questo comincerà la fase calante, comprensibilmente.
  • hellraiser
    12 mag 19
    Sentirò volentieri
  • hjhhjij
    12 mag 19
    Ti piacerà un botto.
  • adrmb
    12 mag 19
    L'attendevo
  • hjhhjij
    12 mag 19
    Contemporaneamente nel mio lettore (o nelle mie cuffie) il live e l'esordio :D
  • nix
    13 mag 19
    quanto ho amato questo disco...
  • hjhhjij
    13 mag 19
    Embè, lo capisco.
Uno dei miei favoriti del Gigantone, tanto che scalzerebbe da un ipotetico podio anche il loro più che brillante esordio. Quante trovate, melodie, ritmi e idee splendide in questo album di una band al suo massimo splendore. Più maturi e sicuramente meno "particolari" rispetto ai primi due album (soprattutto) ma clamorosamente ispirati. Assorbita senza problemi l'assenza di Phil Shulman ai fiati, che ha fatto ciao-ciao dopo "Octopus" mettendosi a fare il professorone a tempo pieno. Faccio un applausone felice soprattutto a 4 dei 6 brani: "Experience" sintesi perfetta del loro stile (introduzione/bozzetto menestrellesco/svolta ruock + virtuosismi vari) "A Reunion", due minuti Kerry Minnearosi che confermano la loro abilità anche nelle canzoni più semplici "A Way of Life" che è pazzesca sia per l'intro, cos'è, Dance-Prog ? Boh, sia per tutta l'epica, estatica e commovente sezione "rinascimental-folk-menestrellosa" e infine la title-track, uno dei loro 10 pezzi migliori come minimo, dove un folk rock da menestrello elettrizzato stupendo finisce con lo sfociare in un brano rock dal grande groove che oh, solo con 'sta sezione avrebbe sfondato in classifica secondo me. Capolavoro.
Gentle Giant: Three Friends
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Il mio disco preferito di una delle mie band preferite. C'è tutto il meglio dell'arte dei Gentle Giant qui: eccezionali per tecnica (strumentale e nel cantato) e capacità compositiva ma soprattutto per fantasia, inventiva, imprevedibilità e il tutto mantenendo sempre uno spiccato gusto melodico e un gran "tiro" rock, avevano un Groove pazzesco 'sti qui. Suonavano tutto e di tutto, sempre da dio, e ti facevano anche muovere il culo. Mai in questo album il virtuosismo è tanto fine a se stesso da annullare il divertimento e il coinvolgimento nell'ascolto: vedere l'arzigogolo di strumenti pazzerelli che fanno capolino in "The House, The Street, The Room" e che sfociano con totale fluidità, come fosse il passaggio più ovvio del mondo, in un clamoroso assolo di chitarra wha-whaosa di Green, con il quale ti ritrovi a fare air-guitar contorcendoti sul pavimento. Insomma, spaccavano culi. Poi i cambi umorali da brividi di "The Moon is Down" gli omaggi a Rabelais ("Pantagruel's Nativity" d'altronde sono i Gentle Giant, eh) l'epicità di "Wreck" (con altri momenti menestrelleschi da lacrime)ecc. Disco della vita.
  • Kism
    6 apr 19
    Gruppo tosto, ottimo lavoro come tutti fino a "Free Hand" almeno.
  • hjhhjij
    7 apr 19
    Per me fino a "Interview" (ma anche Missing Pieces in parte) ancora su buoni livelli ma concordo il meglio fino a "Free Hand" (bellissimo, cresce con gli anni in gradimento). Ma questo lo considero con una marcia in più.
Gentle Giant: Octopus
CD Audio Ce l'ho
Il loro disco più rappresentativo e più celebrato, non a torto. Probabilmente è l'album della maturità definitiva, un disco nel quale riescono a comporre canzoni da 4 minuti di media ficcandoci però dentro tutta la loro fantasia, l'abilità tecnica e le tipiche caratteristiche del Prog sfruttate nel modo migliore, il tutto nel loro stile assolutamente inimitabile. Il prog in 4 minuti, si potrebbe definire l'album del polpone. Il bello è che mi rendo conto che la facilità d'ascolto del disco è, in relazione alla complessità delle composizioni, impressionante, grazie alla sua verve e alla sua superba ispirazione melodica, elementi che rendono tutto l'ascolto divertente, appassionante, mai cervellotico. Questi avevano un'ispirazione divina all'epoca, boh. Tutte le 8 canzoni sono ottime, molte sono tra le migliori del loro repertorio, "The Advent of Panurge" (ancora Rabelais) "Knots", insomma tutta la quartina iniziale, quantomeno. E poi c'è lei, il capolavoro della vita di Kerry Minnear come compositore e come cantante (che quando cantava lui, madò...) la più bella canzone del Gigante Gentile Think Of Me With Kindness - Gentle Giant (1972)
  • adrmb
    20 apr 19
    Ho già detto che li amo e che mi devo percuotere per il fatto che non li ascolto così spesso come meriterebbero?
Gentle Giant: Gentle Giant
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Li amo.
  • BARRACUDA BLUE
    26 dic 15
    Non sei il solo
  • hjhhjij
    26 dic 15
    Oh lo so, tu li ami più di me e con diritto di precedenza anagrafico. Però stica il Gigante Gentile ha amore per tutti :-) Adoro "Alucard" "Nothing at All" ed è impossibile non muovere il culo sul finale di "Why Not" che tra l'altro ha uno dei loro inserti british-folk-menestrello-medievale più belli di sempre. Lacrime.
  • BARRACUDA BLUE
    26 dic 15
    Se vuoi approfondire qualcosa che riguarda il loro piglio Medieval-Folk, ti consiglio l'ascolto di una chicca registrata pre-primo album, Freedoms Child, il biglietto da visita di Kerry Minnear, il definitivo click per la creazione del sound messo a punto nel primo album. E' un brano di una dolcezza infinita, con un refrain vocale da brividi
  • hjhhjij
    26 dic 15
    L'ho appena ascoltata. Un brano stupendo, adesso sto soffrendo, perché non è stata inserita in nessun disco in studio ? Cercherò di procurarmi quella compilation, mamma mia credo sia uno dei loro brani più belli, addirittura...
  • hjhhjij
    26 dic 15
    Tra l'altro ho visto pure che ci sono tantissimi live dei GG, una gran quantità di materiale che non ho ancora ascoltato, che bello.
  • BARRACUDA BLUE
    26 dic 15
    Il brano, insieme ad altri, non venne utilizzato in seguito perche' servi' a saltare il fosso tra il PsychPop di Simon Dupree & The Big Sound e la nuova line-up, con altre ambizioni. Questi brani, a detta loro, vennero incisi da una "other band" che non era ne' l'una ne' l'altra,solo un embrione tenuto nascosto fino al 1997. Fossi stato un discografico, avrei messo sul mercato un paio di 45 giri senza esitare, e forse Freedom Child sarebbe anche finita in classifica.
  • hellraiser
    26 dic 15
    Uno dei più grandi dischi d'esordio di sempre. Mi unisco a voi nell'innamoramento...
  • hjhhjij
    26 dic 15
    Anche perché, davvero, mi sembra un brano di quelli potenzialmente destinati all'immortalità melodica, me ne sto innamorando. Vero che è una ballad forse troppo lineare per le superbe invenzioni anche solo dell'esordio però avrebbe esaltato qualsiasi disco che l'avesse contenuta. Questa parte "a metà" tra Simon Dupree e Gentle Giant mi era oscura e la approfondirò con piacere.
George A. Romero: La notte dei morti viventi
DVD Video Ce l'ho ★★★★★
Un classico intramontabile dell'horror. Ormai sui Zombi si è detto tutto, tanto che ormai io li vedo più come dei simpaticoni un po'tardi, ma questo film, se visto in una certa ottica, mette ancora i brividi. Nel suo genere, capolavoro. 8,5
George A. Romero: Zombi
DVD Video Ce l'ho ★★★★
Secondo riuscitissimo capitolo della saga dei morti viventi di Romero. Dawn of the Dead seppur inferiore al primo capitolo, è un film splendido, più azione e splatter (non eccessivo però), ambientazione geniale (il supermercato come critica alla società consumistica), situazione generale sempre più drammatica e preoccupante (gli Zombi stanno pian piano prendendo il sopravvento) e morti viventi sempre più simpatici e fessi :D Gran film.
8
George Orwell: Animal Farm
Cartaceo Ce l'ho ★★★★★
George Orwell: 1984
Cartaceo Ce l'ho ★★★★★
Uno-dei-miei-cinque-romanzi-preferi ti-in-assoluto.
Giorgio Gaber: Io se fossi Dio
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
...
Giorgio Gaber: Polli D'Allevamento
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Il mio preferito di Gaber, "Io se fossi Dio" escluso.
Giorgio Gaber: Far finta di essere sani
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
"Polli d'allevamento" è irraggiungibile ma questo viene subito dopo e, con tutte le bellissime robe che ci sono qui dentro, io dico che basterebbe soltanto "L'elastico" per un 5 eterno.
Immenso.
  • Dragonstar
    14 feb 15
    Come dico sempre, nella serie "Gaber a teatro" non saprei dove guardare per giudicare il mio preferito. Questa è un ottima citazione, anche perché questo è il disco/spettacolo col maggior numero di citazioni per quanto riguarda la discografia del "Gaber teatrale".
  • hellraiser
    14 feb 15
    Mai approfondito Gaber, a differenza di altri italiani che da tempo apprezzo ed ascolto. In futuro si vedrà, ora ho altre priorità ma me lo segno.
  • pana
    14 feb 15
    Proprio ieri sera stavamo commentando alcune sue canzoni più politiche con un amico. Grande artista, grande uomo, sebbene questo non lo conosca così bene.
  • pana
    14 feb 15
    Proprio ieri sera stavamo commentando alcune sue canzoni più politiche con un amico. Grande artista, grande uomo, sebbene questo non lo conosca così bene.
  • SydBarrett96
    14 feb 15
    Invece questo forse è il mio preferito, ma è dura. Ci sarebbero anche "Polli d'allevamento" come hai detto tu, o anche "Libertà Obbligatoria".
Giuni Russo: Vox
CD Audio Ce l'ho
Indubbiamente non al livello dello strepitoso "Energie" rispetto al quale "Vox" mi pare nel complesso, seppur molto gradevole, decisamente meno ispirato nel songwriting che qui passa di più nelle mani della Russo e della Sisini, forse però "trattenute" e limitate dai voleri della casa discografica. Le stesse prestazioni vocali di Giuni pur restando eccellenti (e, a tratti, anche qui davvero spettacolari) risultano un poco meno appariscenti e clamorose rispetto a quanto sentito in "Energie", fermo restando che la clamorosa voce della Russo resta il valore aggiunto anche delle canzoni meno riuscite (come quelle di Battiato, che qui dirada il suo apporto compositivo rispetto al disco precedente e ottiene risultati che mi convincono molto meno), e regala ancora fuochi d'artificio assoluti nei brani più ispirati e un poco più liberi ("L' oracolo di Delfi" e "Oltre il muro" su tutte).
Giuni Russo: Voce Prigioniera Live
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Finalmente, nel 1998, un live stupendo che restituisce tutta la grandezza di Giuni Russo e va a rappresentare il secondo vero capolavoro della sua carriera a 17 anni di distanza da "Energie", al quale erano seguiti alcuni dischi molto validi (soprattutto "A casa di Ida Rubinstein", rappresentato nel live quasi per intero) e altri un po' meno, ma nessuno aveva raggiunto quelle stesse vette di eccellenza; 17 anni passati a trovare mille scappatoie per riuscire a incidere e pubblicare la musica che le interessava davvero realizzare oppure a scendere a compromessi con le case discografiche (da qui, ovviamente, il titolo di questo live) costretta il più delle volte a limitare le sue idee e il suo enorme potenziale vocale ed espressivo. "Voce prigioniera" raccoglie una selezione di concerti di Russo negli anni '90 e brilla come coronamento della carriera di un'artista straordinaria, una delle più grandi voci della seconda metà del '900, c'è poco da discuterne, qui colta al massimo del suo splendore e negli anni della sua maturità artistica. La chicca è "Nomadi" di Camisasca, che proprio per lei era stata scritta e pensata in origine, poi regalata ad Alice dopo solito ostruzionismo della casa discografica, qui torna, almeno in sede live, anzi arriva nelle mani della sua prevista interprete originale.
Giuni Russo: Energie
CD Audio Ce l'ho
Uno dei miei dischi "Pop" preferiti, un miracolo di musica leggera tra i più belli mai concepiti in Italia e al di fuori. Tra i dischi di marca Battiato di quel decennio questo è il più bello di tutti (compresi anche quelli di Battiato "in persona" eh, tutti) con l'accoppiata Battiato-Russo (e allargando il campo, il quartetto Battiato-Pio-Russo-Sisini) che è straripante per inventiva e ispirazione. E poi, su tutto e al di la di tutto, c'è Giuni Russo. C'è la Voce di Giuni Russo, inarrivabile, per chiunque. Libera, in "Energie", come poche altre volte le sarà permesso di essere nella sua carriera, libera di esprimersi senza freni e di modellare il pop di marca Battiato in un qualcosa di unico. C'è la barocca volontà di stupire e commuovere, c'è la bellezza virtuosistica per il piacere puro dell'arte per l'arte, ma anche un'universalità espressiva che arriva a tutti, e che fa volare canzoni con melodie e ritmi straordinariamente riusciti; una voce da soprano classico che trasfigura la materia della musica pop e new-wave ("Crisi metropolitana", "Una vipera sarò" "Lettera al governatore della Libia") con invenzioni, colori e virtuosismi irraggiungibili. Sono 8 canzoni e 8 splendori (pensate a "Atmosfera" o all'interpretazione intensa e sorprendentemente misurata ne "L' attesa") ma sono "Il sole di Austerlitz" e "L' Addio" i colossi che si stagliano come due delle più grandi meraviglie di tutta la musica leggera italiana. "Energie" è un Capolavoro. Irripetibile.
Goblin: Suspiria
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
8,5
Goblin: Roller
CD Audio Ce l'ho ★★★★
7,5
9
Gong: Camembert Electrique
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
8,5
Grace Slick: Manhole
CD Audio Ce l'ho ★★★★
Gracious: Gracious!
CD Audio Mi manca ★★★★
Bell'opera prima dei Gracious, validissima band di quella ricca "esplosione progressiva" avvenuta a cavallo tra fine '60 e primi '70, ahiloro uno dei molti gruppi che non riuscirono a sfondare, rimanendo relegati al "sottobosco di culto" del genere e sciogliendosi dopo due dischi. Erano molto bravi però, i Gracious, e si sente anche in questo esordio che pure è, comprensibilmente, un po' acerbo in alcuni punti. I 5 brani sono tutti belli, buon inizio con "Introduction" (che mostra bene come i Gracious restino ancorati anche a radici pop-rock-blues dei sixties, anche giustamente, mescolandole con il "nuovo" pop sinfonico-prog) non male i 16 minuti della conclusiva "The Dream" (stilisticamente vale lo stesso discorso di prima, chitarre sferraglianti, tastiere più "eleganti", soli chitarristici "rock/blues" e citazioni classiche- Beethoven- che ci stanno sempre bene). A proposito di infatuazioni classiche (tipiche di certo prog) c'è l'intera classicheggiante "Fugue in D Minor" che è deliziosa. Ottime anche le "duali" "Heaven" (con la stupenda introduzione al mellotron, utilizzato dopo esser stati fulminati dai soliti King Crimson e bellissime parti di chitarra) e "Hell" (più sperimentale, dai riff cupi di chitarra e l'uso nervoso di piano e harpsichord e altri intermezzi messi lì forse anche troppo a cazzo di cane).
Grand Funk Railroad: E Pluribus Funk
CD Audio Ce l'ho ★★★★
7,5
Grateful Dead: Grateful Dead
CD Audio Ce l'ho ★★★
Grateful Dead: Birth of the Dead
CD Audio Ce l'ho ★★★
Le prime registrazioni dei Dead raccolte in due dischi. Poca roba quello in studio, ovviamente parecchio meglio quello Live. Interessante ascoltare i Grateful pre-psichedelici.
Grateful Dead: Anthem Of The Sun
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Grateful Dead: Aoxomoxoa
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Grateful Dead: Live/Dead
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Si si, il loro apice, insieme ad altri 2 o 3 live.
GTR: GTR
CD Audio Non la voglio
Disco caruccio, con qualche cacatella di cormorano ma anche con 2-3 pezzi più gradevoli, molto carini. Un duo sulla carta esplosivo ma che ha prodotto musica poco nelle mie corde, era il periodo (brevissimo, per fortuna) in cui anche Hackett si era fissato con l'AOR. A chi è più avvezzo a queste sonorità piacerà, per me un dischetto dignitoso, da ascoltare un paio di volte.
  • Onirico
    14 ott 20
    Assoli notevoli?
  • hjhhjij
    14 ott 20
    No, nulla di memorabile.
  • Dr.Adder
    14 ott 20
    Avevo la cassetta, poi si è disintegrata. Un potenziale enorme non concretizzato. Comunque, qualche sezione strumentale è di valore.
  • hjhhjij
    14 ott 20
    Tipo il primo minuto di "Imagining", che ti piglia per il culo e poi si trasforma nel tipico brano pop-rock-aor che non sopporto...
  • Dr.Adder
    14 ott 20
    In effetti è così. Però i 2 strumentali non sono male. Per me, inizialmente le basi per un'opera strutturalmente elevata erano disponibili. Ma con gli 80' tanto era cambiato, e molti musicisti si sono dovuti "adeguare". Forse, ma è un mio pensiero, in certi casi musicisti così dotati, possono "elidersi" a vicenda. Forse bisognava percorrere delle linee di pensiero alternative.
  • hjhhjij
    14 ott 20
    I 2 strumentali sono i pezzi migliori, piacevolissimi, in più un paio di canzoni aoreggianti sono comunque molto carucce. E il resto no...
  • fedezan76
    15 ott 20
    Secondo me è un disco scarso anche per i canoni già non altissimi dell'AOR.
  • Anche per me disco completamente deludente.
    In tutto: i suoni, le idee melodiche, il genere pop progressive annacquato, le chitarre che non fanno nulla di memorabile, l'atmosfera da tardi anni ottanta i peggiori in assoluto per il rock. Tutto. Ce l'ho e non lo ascolto mai.
Harry Nilsson: Aerial Ballet
CD Audio Ce l'ho ★★★★
«Bel disco, le vette sono la sua "One" e l'ottima cover della splendida "Everybody's Talkin" di Federico Nello.»
Hatfield And The North: The Rotters' Club
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
High Tide: Sea Shanties
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
8,5