Da anni Paolo Crepet viaggia lungo l'Italia per incontrare genitori, studenti, insegnanti, educatori.
Da questo lavoro di ascolto, sul campo, sono nate le riflessioni contenute nel libro.
Si parla di noia, di creatività, di droga, di felicità, di famiglie per bene, di microcriminalità, del diritto alle emozioni, della solitudine e dell'autismo tecnologico, di politica della città, di una scuola nuova e mite, della risorsa della diversità, della necessità di insegnare a rallentare il nostro tempo.
(cit. einaudi.it)
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