Volevo scrivere due righette ma sono stato preceduto dal comandante
@[Carlos] che, in pratica, mi ha tolto le parole di bocca (tranquillo, Carlitos, mi ero appena laato i denti...).
Anch'io penso che l'enfasi descrittiva ti abbia un po' preso la mano, e, di solito, questo non ti succede... Certo che parla delle contraddizioni che bene ci descrive
@[proggen_ait94] , certo che la vita in divisa non è una vita qualunque, in ogni senso, ma diciamo anzitutto che, se questo film lo vede un tale che vive da sempre in un rifugio antiatomico, ebbene, può anche crederlo veritiero e sincero, puro negli intenti e crudo e duro negli esiti... ma se è visto da uno qualunque che, diciamo me, vede gli sbirri in piazza dalla metà degli anni settanta, ha assistito dal vivo a molte cariche di dispersione, anche gratuite, quasi tutte, ha visto, son quasi vent'anni, il G8 a Genova in quasi ogni porcata combinata dalle divise che agivano impunite sotto l'egida dello Stato, qualunque cosa voglia dire 'sto termine, o, putacaso, dalle stesse divise, diciamo 38/40 fa, le ha prese di santa ragione per il solo fatto di trovarsi in una manìfestazione, allora le cose le vedi da un punto di vista differente, un po' più interessato, diciamo così...
Lo sbirro armato e con tanto di manganello (ne hai mai preso uno sulle gambe od in testa?....) potrà avere tutti i problemi di famiglia o personali, psichici o no, che si voglia ma ha addosso una divisa e rappresenta lo stato, nel bene e, a quanto pare, nel male, per cui, posto che non si possa sottoporli tutti, e tutti i giorni, a test psicoattitudinali, per non saper né legger né scrivere ne diffido e, memore, ne sto alla larga a prescindere... Poi ce la possiamo raccontare col mestiere ingrato, col fatto che i figli dell'Italia proletaria o facevano gli operai o entravano in polizia, con quello che volete ce la possiamo menare, ma un uomo in divisa cessa d'esser uomo e diventa divisa ed ha il permesso, tacito o no, d'abdicare perfino alla legge che dovrebbe difendere o rappresentare per comportarsi come un uomo in divisa, armato e quindi dalla parte della ragione.
Il fatto poi, per tornare al film, che non si approfondisca nulla degli argomenti trattati, personali dei soggetti o tipici del mestiere, mi ha lasciato un retrogusto amaro che, oltre al giudizio negativo delle basi su cui il film si fonda, porta a sospettare che tanta insipienza e tanta superficialità fosse voluta, fin dalla stesura del soggetto. Prova ne sia che quando il nuovo arrivato chiede ai "vecchi" cosa sia successo a Genova nel G8 gli viene risposto, laconicamente che sì, lì ci si era un po' laciati prendere la mano... Nient'altro, vualà, non ne parliamo più, nemici come prima...