Dislocation

DeRango : 22,35 • DeEtà™ : 3009 giorni

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Che l'opera fosse nata inutile già l'han detto tutti, come sappiamo che il GattoMatto non l'ha descritta per lodarla, riferendosi più a suoi indelebili, sperabilmente comuni nell'esperienza, ricordi d'infanzia.
Sempre sostenni che la Religione è da piccoli che bisogna assimilarla. Sia quindi lode ai genitori del Nostro che gli beavano il viaggio con cotale colonna sonora.
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Modifica alla recensione: «Modifica lessicale o poco meno.». Vedi la vecchia versione Cálice - Chico Buarque De Hollanda - Gilberto Gil - Recensione di Dislocation Versione 1
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Personalmente ho seguito Dalla dai tempi della sigla della tv dei ragazzi, "Fumetto", mi pare si chiamasse, le ho viste tutte, le sue trasformazioni, da giovanissimo fruitore rimanevo stordito, a tredici anni, dall'ascolto della (allora per me poco comprensibile, ma affascinantissima) triade con Roversi, e mi prese come un pugno allo stomaco "Come è profondo il mare", per me suo capolavoro assoluto, senza un solo punto debole, né tecnico né formale..... Però dopo l'83 fu solo un lento discendere verso una routine di mestiere a volta anche poco dignitosa, vedi il prodotto da te recensito, senza neanche più la parvenza di una elegante ricerca sonora al passo coi tempi come poteva essere quella di "Viaggi Organizzati". Anzi, il tanto decantato "Caruso", in realtà episodio minore nel suo repertorio, per esposizione e tecnica compositiva, mi ha sempre dato l'impressione di grottesco tentativo di rimettersi in gioco più per ricerca di dignità che per convinzione, ma è un parere del tutto mio e basta.
E' quindi normale che un artista imbocchi la strada di una routine senza sussulti, specie lui che di sussulti alla musica italiana ne ha dati parecchi, e con lui potrei ricordare i contemporanei come Pino Daniele, un altro che mi viene in mente che ha buttato lì cinque ottimi prodotti ed un'infinità di indegnità a seguire....
E' poi pur vero che magari non si ha voglia di farsi sommergere dalle critiche di chi non sopporta che si debba recensire un capolavoro per la trentesima volta e si finisca per dover recensire opere decisamnete minori....
Ma questo disco no, non è "ricordabile" per nessun episodio, chi si ricorda di "Ciao" o di "Scusa" o di "Trapianto Perso", insomma.....
Dài, dài....
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Non ti far prendere dalla fretta di pubblicare subitissimo a tutti i costi le recensioni degli altri tre bianchi, leggi un po' (molto po'...), documentati a più fonti, anche quelle "contro", guardati in giro, cerca sull'uebbe articoli di giornali specialistici e poi scrivi, controlla e riscrivi. Prenditi il tempo.
Dài.
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Grazie, Lupaccio, anche stavolta ci hai preso giusti giusti.... Continua, continua....
Ah, credo che pure il buon vecchio Moby debba a Lomax più di qualcosa, eh?

Guarda un po' qui...
Brilliant Songs We Wouldn’t Have Without Alan Lomax
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Un mezzo passo falso per il Lurido, al tempo lo giudicammo così, imborghesito, appiattito e voglioso di trovare un riffetto tipo pop, e in questo disco si avverte, è vero.... Oggi suona un po' meglio, avrebbe concepito anche cose più leggere, e, se non leggiamo i testi, anche cose come "Satellite of Love", oggi, sono materiale radiofonico che passa tra la Pausini e i Free (giuro, l'altra settimana su Capital...).... Hai scelto bene, non un capolavoro, ma un disco che si può ascoltare anche lavorando, oggi.
Per rivalutare 'sto disco, comunque, basta leggersi un po' di testi, sempre concisi e taglienti.
Bravu figgeu!
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Come sempre il prode @[sfascia carrozze] si lascia andare a recensioni dall'estensione infinita, piene di descrizioni, perlopiù bucoliche, leziosità intinte in pigerrimi particolari di scarsa edibilità, lungaggini dense di termini burocatico-avvocatizi, quando non addirittura notaril-ministeriali.
Il fatto, poi, che descriva in elegiaca estasi l'operato di una convention capeggiata da un defecatore seriale di sanitari da bar la dice lunga sull'operato quotidiano del nostro amabile Protonuragico.
Assume invece qualche interesse, ma di puro ordine filologico, s'intende, il nome che la preclara accolita ha voluto assumere, quasi a discostarsi dalle umane consuetudini ed, anzi, a gloriarsi di una loro supponente superiorità e diversità nella scelta del foro corporeo ove espletare la Loro Arte.
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Prima di tutto voglio precisare che io, la mano, la tengo ben bassa. Tanto ormai la fama perculatoria di vecchiodemmerda me la son fatta, qua dentro, e allora vai.
Poi, beh, per far capire al giovine che non sapesse esattamente cosa fossero le audiocassette basta spiegargli che, per inciderci sopra il brano prescelto, dovevi ascoltartelo tutto, ed anche se non lo ascoltavi comunque il tempo del brano doveva passare per quel che era. Faranno un po' fatica, loro, nati nell'era della compressione mp3 e quant'altro, un' ora di album in trenta secondi tra compressione e trasferimento. Specchio dei tempi, allora.
Come il nostro nobile amico @[algol] neanch'io nutro nostalgia alcuna delle audiocassette registrabili, né delle videocassette registrabili, né poi dei cd registrabili. Mi sta bene la velocità di trasferimento, più è meglio è, e non ho nostalgia di nastri che si smagnetizzano, sporcano le testine (i nastri al cromo!!!) e vabbé
Detto ciò, ricordando i Social Distortion in ogni preghiera serotina, mi munirò presto di quest'album, invogliato dalle belle parole del prode @[Pinhead] che approfitto, testé, tomo tomo, cacchio cacchio, per salutare.
Le 4 stellette all'opera sono, in pratica, sulla fiducia. Posso non aver fiducia in Pin?
No.

PS Per il contenuto a sorpresa sappi che eri una brutta persona, in quel momento. Non si fa.
Faust Faust
2 ott 19
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Nulla di quanto hai scritto, caro @[Caspasian] , somiglia a quanto penso e provo io all'ascolto pluridecennale) di cotanto capolavoro. Ma mi piace lo stesso che tu ne abbia scritto, mettendoci a parte di quel che TU provi, perdio. E quel che provi è comunque un bel casino, proprio come quel che provo io, all'ascolto di 'sta cosetta da niente....
Ah, massimo rispetto per Bracardi.... Chiéppala, Pah! (Chi ha orecchie per intendere...)
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E' tutto molto bello. Ma, di grazia, non ci hai detto se il Vescovo (sia lode all'animaccia sua) ti ha poi richiesta, diciamo così, a livello, ehm, fisico, o se si è limitato al semplice ma forse gradito apprezzamento verbale.
Perché, signorina, il blues ci interessa, ci fa piangere e ridere, ci danna l'anima e ce la risana, ma queste altre cose ci interessano vieppiù, ohibò, per cui, ollallà.