Da più di 30 anni gli Slayer sono i migliori in quello che fanno. E quindi fanno solo quello.

 Manca l'emozione. La mia. Manca che, al tempo di quella cassettina, io aspettavo di essere solo in casa.

La recensione di Repentless descrive un album solido e fedele al marchio Slayer, ma privo della carica emozionale e della freschezza degli esordi. Nonostante la prova potente e professionale della band, soprattutto di Bostaph alla batteria, manca quel pathos che un tempo rendeva speciale ogni loro uscita. L'assenza di Jeff Hanneman non si percepisce in maniera netta, ma il suono appare più moderno e meno tagliente. Un disco consigliato più per affezionati che per nuovi ascoltatori. Ascolta Repentless e riscopri la potenza degli Slayer, ma preparati a un viaggio meno emozionale.

 Sto “Usuario” spakka.

 Beastie Boys meet Pelé Didì Vavà - Che dobbiamo fare pè campà.

La recensione descrive l'esordio "Usuário" dei Planet Hemp, un gruppo brasiliano con un sound rap energico che fonde funk, rock e hardcore. L'autore, con uno stile ironico e colloquiale, apprezza la musica impegnata e il carisma del gruppo, sottolineando l'attitudine contro il sistema e la qualità sonora. Consiglia di ascoltare l'album con attenzione e condivide impressioni personali e divertenti. Ascolta "Usuário" dei Planet Hemp e lasciati coinvolgere dalla loro energia!

 Come due chiappe dello stesso culo, Signora

 Quaranta minuti di funambolismo chitarristico su pestare insistito di basso e batteria.

La recensione evidenzia l'energia dei Black Bombaim nel loro album 'Saturdays And Space Travels', un disco strumentale heavy psych di circa quaranta minuti diviso in due brani lunghi. Il lavoro viene paragonato agli Earthless per i suoi riff hard blues, le atmosfere jammose e le sonorità stoner. Con uno stile ironico, il recensore enfatizza il virtuosismo chitarristico e le atmosfere libere e giocose del trio portoghese. Scopri l'energia jammosa e psichedelica di Black Bombaim ora!

 Insomma: un vero e proprio manifesto del muffa rock più voncio e polveroso.

 Assolutamente non indispensabile. Ma quante volte ti sarebbe piaciuto avere ancora una vongola nel piatto?

La recensione celebra con ironia e passione il secondo album dei Danava, 'UnonoU', definendolo un vero e proprio manifesto del muffa rock anni '70. Il disco mischia influenze che vanno da Blue Cheer a Hawkwind, con richiami a Led Zeppelin e Flower Travellin Band, in un suono polveroso e autentico. Pur non essendo indispensabile per tutti, l'album si presenta come una guida pratica al rock classico, ideale per chi ama atmosfere retrò e distorsioni robuste. Scopri il rock vintage più autentico con Danava - UnonoU.

 Amico space rocker, è ora di darsi una svegliata!

 Le tue molli trippe scuotersi come atomi prima della fusione.

La recensione ironica esorta gli amanti del space rock a risvegliarsi con l’album di Lüger, un mix energetico e danzereccio di synth, chitarre e ritmi coinvolgenti. Tra riferimenti giocosi e atmosfere krautrock, il disco spagnolo si rivela una cura per chi ama muoversi e divertirsi. Il review invita a lasciarsi andare senza timori e a scatenare la propria dance interstellare. Scopri Lüger e lasciati travolgere dal groove space rock più divertente!

 "La Otracina is the New Wave of Psychedelic Heavy Metal, a contemporary musical vision exploding with classic influences and mind-warping sonic fusions."

 Un album meno anarchico, quindi. Meno surreale e - diciamolo - meno goduriosamente folle. Ma anche più lucido e decisamente più "potabile".

Blood Moon Riders, terzo album dei newyorkesi La Otracina, mostra una maturazione nel loro stile psichedelico heavy metal. L'uscita del chitarrista Ninni Morgia è onorata da composizioni meno anarchiche ma più sintetiche e godibili. Il disco si avvicina alle atmosfere degli Ash Ra Tempel, offrendo sonorità affascinanti e accessibili, meno ostili rispetto al passato. Scopri l'evoluzione psichedelica di La Otracina con Blood Moon Riders!

 Sfilacciato, scarmigliato, smangiucchiato, smerigliato, smagliato, sfrangiato, spezzettato, spezzatinato, spettinato, insomma, tirato per le lunghe fino al totale annichilimento dei testicoli dell'ascoltatore.

 Il chitarrismo di Skibble è tra le cose peggiori che mi sia capitato di ascoltare... noioso e impacciato peggio di un dodicenne al primo reggipetto da slacciare.

La recensione critica duramente l'album S/T dei Sea Of Tombs, evidenziando una performance musicale noiosa e mal riuscita nonostante il talento di Mario Rubalcaba alla batteria. La proposta heavy blues viene vista come sfilacciata e poco coinvolgente, con una chitarra e un basso poco incisivi. L'autore usa un tono ironico e sarcasmo per sottolineare i difetti di un disco che avrebbe dovuto essere stordente ma risulta invece pesante e ripetitivo. Scopri se Sea Of Tombs è davvero per te, leggi la recensione completa!

 Come se, dal cornicione di un palazzo, un’astronave si mettesse ad urlare all’universo intero che ha deciso di farla finita.

 Aspettavo un disco che sapevo non sarebbe mai arrivato.

La recensione celebra "Brain Massage", album di debutto di Mother-Unit, progetto solista di Bertus Fridael, con atmosfere space rock e strumentali che evocano viaggi cosmici. Pur riconoscendo qualche debolezza e ripetitività, l'autore sottolinea momenti di grande intensità e il valore nostalgico per i fan di 35007. Un disco che colma un vuoto e offre emozioni uniche. Ascolta Brain Massage e lasciati trasportare in un viaggio cosmico unico!

 Perché Mike Williams non è soltanto slagg. Mike Williams è LO slagg.

 Quello degli EHG, più che un muro, è un congresso di muratori bergamaschi di suono.

La recensione di Bartleboom racconta il live degli EyeHateGod al Circolo Magnolia con uno stile ironico e autentico. Tra aneddoti divertenti, l'incontro con Mike Williams e l'atmosfera intensa del concerto, emerge un'esperienza unica e coinvolgente. La musica pesante e l'energia sul palco sono descritte vividamente, con una vena autoironica che rende la lettura piacevole e originale. Non perdere l'occasione di rivivere questo live unico con la recensione completa di Bartleboom!

 Un futuro allucinato e rumoroso, come un vinile dei The Heads passato sotto uno schiaccia sassi.

 Più o meno una comune di tipacci di stanzia a Chicago, apostoli di una psichedelia molesta e low-fi.

No Wonderland di Plastic Crimewave Sound è un album di psichedelia rumoristica e futuristica, guidato da Steve Krakow, maestro di effetti fuzz e atmosfere spaziali. Il disco, ricco di loop ossessivi e brani multistrato, crea un mosaico sonoro che fonde garage punk e suoni psichedelici, evocando immagini di un futuro alienato e allucinato. Un’opera originale che richiama riferimenti come The Heads e Robert Calvert, ma con una propria identità vibrante e corrosiva. Esplora No Wonderland per un viaggio sonoro nello spazio psichedelico!