CosmicJocker

DeRango : 14,60 • DeEtà™ : 3646 giorni

Voto:
Come te, come silas: disco a cui in qualche modo sono legato.. Detto che nel revival dark wave gli Interpol sono due spanne sopra..

Disco che probabilmente oggi mi deluderebbe, ma, del resto, anch'io oggi probabilmente deluderei questo disco..
Voto:
Sto ascoltando ora, direi che quell' "ipnotismo attivo" centra perfettamente il bersaglio..
Sempre roba buona da te e il buon Jaki è da sempre un gargantuesco dispensatore di gioia cosmica..
Voto:
Tutto il tuo discorso ci sta e ci sta ampiamente Zion... Io ti posso solo dire che, se alle volte è vero che esagero con le mie "contorsioni" (e magari questa è una di quelle volte), non lo faccio per vanità (non ho mai creduto che la "cultura" sia necessariamente o intrinsecamente un qualcosa che aiuti a capire. Sempre ammesso e non concesso che io ne abbia).
Ma se è vero che l'uomo è un essere adattivo io quando scrivo una paginetta cerco di adattarmi allo stile del disco: questo, per esempio, è molto collage e dunque mi viene da parlarne per frammenti, associazioni che per me hanno un senso ma, ovviamente, non è detto che per gli altri ne abbiano.
Rischio la cripticità? Tutti la rischiano. Tu quando parli di un disco sei molto più filologo di me (lo contestualizzi, ne citi le influenze che ha avuto e ne avrà ecc.. ecc..) e, dunque, anche tu fai ricorso al tuo bagaglio culturale (e in materia di musica il tuo è molto superiore al mio) e non è assolutamente detto che per questo risulti più chiaro.
Io se parlo di letteratura o teatro, per esempio, tendo a fare come te quando parli di musica.
Ma se parlo di musica (forse proprio perché non ho un bagaglio culturale così saldo in materia) tendo a parlarne per "schegge estemporanee".
Ha senso? Boh. Per me ce l'ha, ma è assolutamente comprensibile che qualcuno lo possa trovare ozioso, vacuo... Perfino irritante.
Ovviamente con immutata stima.

P. S.
La mia dichiarazione troppo tranchant è uscita perché cercavo di interpretare il modus operandi del musicista in questione. Cercavo di tradurlo adattandomi, appunto, alla filigrana concettuale che credo di aver rilevato nel disco: già il titolo "Songs about nothing" credo che possa almeno in parte giustificare questo mio rilevamento.
Voto:
Mi mancavano le tue pagine scritte con lo zucchero a velo.. Ciao lulù..

(ah, a me, quando son felice, prende la smania di mettere a posto le cose... Lavare il pavimento, il bagno...)
Voto:
Ma se l'hai solo "sentito" come puoi dire che è degno di visione? Dimmelo..
Voto:
Boh, secondo me se si deve proprio parlare di Flaubert (anche di questo Flaubert che non è, per me, il miglior Flaubert) bisogna responsabilizzarsi di più..

(ecco, non faccio un commento da mesi e già mi prenderò del cacacazzo)
Voto:
Bello, dopo un po' di tempo, leggere una pagina così, qui.. Poi con la storia degli occhietti dei gattini mi hai conquistato.. Top player eri e top player sei rimasto.
Voto:
Devo dire che ho più in mente Balaklava, comunque band come queste son proprio perle per i tuoi denti...
Voto:
Comunque da te sempre dischi e film molto molto interessanti, non ci sono cazzi.
Questo me l'ero visto dopo che me ne avevi postato uno stralcio.
È vero che in alcuni casi pieghi un po' troppo l'opera ai tuoi fini "esoterici" (la pagina su Kafka, per esempio), ma non posso non riconoscerti che in altri cogli nel segno: qui, per esempio, il terzo paragrafo dice tutto (se mai si può dire tutto di un film come questo).
Personalmente mi ha affascinato molto il tono delle voci (ancor di più di quello che veniva detto): impersonali, lontane, quasi in trance.
Il surrealismo si combatte (o si supera, o si deforma, o diventa altro) con altro surrealismo: vero e, direi, vale un po' per tutti gli "ismi".
Mi hai fatto ripensare a Lautréamont che masticava gli strumenti del simbolismo per sputare fuori poltiglie che lo combattevano o superavano o deformavano o, semplicemente, andavano oltre.