sfascia carrozze

DeRango : 39,03 • DeEtà™ : 7245 giorni

 «…un crescente brusio di sommesse interferenze baccanal/percussive attornianti il gironzolante svolazzio accordéonistico introitale…»

 «…quasi una versione rumoros-tzigana degli spigolosissimi Cop Shoot Cop…»

La recensione analizza con apprezzamento l'album 'Something Obvious' di Zakarya, un progetto klezmer che si distingue per la sperimentazione sonora e l'uso innovativo di fisarmonica, basso e percussioni. Le tracce mescolano elementi noise e rock, creando un’esperienza sonora unica e intrigante che si allontana dalle aspettative tradizionali. L'album viene descritto come multiforme, caustico e pluridirezionale, consigliato agli amanti delle sonorità non convenzionali. Scopri il suono unico di Zakarya e lasciati sorprendere da 'Something Obvious'!

 Un graffiante, vitale, volitivo e divertente alternative-(hard)pop costituito intorno ad un corposo quanto presentissimo basso.

 Sono molto più cool di te / non chiedermi perché ("Cool") – linee vocali dell’apprezzabile e microfonicamente convincente Messere De Leonardis.

La recensione elogia Masoko e il loro album Bubu’7te per l'energia trascinante, il sound personale e i testi brillanti. Pur senza innovazioni rivoluzionarie, il disco si distingue per una miscela piacevole di rock e wave con un approccio genuino e coinvolgente. Le tracce come "Alfonso" e "Disconite" sono evidenziate come punti forti dell'album. Consigliato agli amanti della scena alternativa italiana. Scopri l’energia e il carattere unico di Masoko con Bubu’7te, ascolta ora!

 Mr. Grant estrae e rappresenta tutta la Sua cristallina e crooneristica classe regalando una magistrale, sentita, avvincente interpretazione.

 Le atmosfere crepuscolari si insinuano uno di seguito all'altro, puntando diritti al nostro ritmicamente pulsante organo vita-irradiante.

L'album 'Sorry I Made You Cry' dei The Czars è un repertorio intimista e crepuscolare, dominato dalla voce coinvolgente di John Grant. Le tracce, prevalentemente riarrangiate da brani esistenti, presentano atmosfere scarne e avvolgenti, accompagnate da chitarre acustiche, tromba e pianoforte. L'opera richiede una certa predisposizione emotiva e regala momenti di intensa coinvolgimento sensoriale. Ascolta ora l'intenso viaggio emotivo di The Czars con 'Sorry I Made You Cry'.

 Questo fragoroso e inaspettatamente godibile discherello scende, nella sua brevità, nell'accogliente e rinfrescante fluidità.

 Gran bel, trascinante, affatto derivativo disquerello dedicato agli appassionati d’alghebra.

Il secondo album dei londinesi Giddy Motors, "Do Easy", si distingue per un suono più energico e urgente rispetto al debutto, mantenendo però originale la proposta musicale. La recensione mette in luce le influenze di band come Helmet e Fudge Tunnel, evidenziando una miscela di noise rock e fluidità sonora. Sebbene non rivoluzionario, il lavoro viene definito godibile, variegato e pieno di personalità, adatto agli appassionati del genere. Ascolta Do Easy di Giddy Motors e scopri un noise rock energico e raffinato!

 "Pare che gli esseri umani si siano evoluti molto fino a Einstein, poi più nulla. Come Wolf Eyes speriamo di spingere di nuovo l'evoluzione in avanti a che diventiamo dei veri pesci."

 "Human Animal è una aberrant/guazzabugliuosa muziqal-orgya: improbabile oltreché (im)possibile, ma tant’è."

La recensione analizza 'Human Animal' dei Wolf Eyes, un album di noise e sperimentazione sonora che sfida i confini tradizionali della musica. L'opera viene descritta come un viaggio sonoro feroce e inconsueto, capace di spingere l'evoluzione artistica oltre ogni aspettativa. Ogni traccia è caratterizzata da suoni abrasivi e atmosfere caotiche, ma altamente evocative e coinvolgenti. Scopri l'universo sonoro estremo di Wolf Eyes con Human Animal ora!

 L’incipit illuda e inaspettatamente travolga... ma che contestualmente e sostanzialmente deluda ampiamente.

 Par di assistere a una sorta di non particolarmente esaltante (e poco credibile) revival noise-rock, privo di quella essenziale intensità.

La recensione analizza il sesto album studio dei Helmet, Monochrome, evidenziando un tentativo di ritorno alle origini che risulta però discontinuo e poco convincente. Nonostante qualche traccia energica e nostalgica, l'album soffre di vocalità deboli e mancanza di intensità. L'autore sottolinea che Page Hamilton rimane l'unico elemento originale della band, ma il risultato complessivo appare modesto. Un lavoro che delude rispetto alle aspettative create dal leggendario debutto. Scopri cosa aspettarti da Monochrome dei Helmet, un album tra passato e presente.

 Il messaggio è: non utilizzate la musica di No Neck per una fuga dai Vostri problemi quotidiani!

 Un'opera bene/maledetta, a seconda della soggettiva prospettiva, che difficilmente lascia indifferenti.

La recensione esplora l'album 'Qvaris' dei No Neck Blues Band come un'opera sonora densa, aliena e complessa. Il lavoro è caratterizzato da una miscela di suoni free-form, noise-rock e atmosfere inquietanti, che sfidano definizioni convenzionali. Pur risultando a tratti difficile, l'album affascina e incanta con la sua unicità visionaria e la capacità di stimolare una costante rilettura. Si tratta di un progetto artigianale e aperto, riconosciuto per la sua portata innovativa nel panorama musicale. Scopri l'universo sonoro unico di No Neck Blues Band con Qvaris!

 Il pubblico dapprima ammutolisce et a fine brano-esecuzione scoppia in generosi e fragorosi quanto appropriati plausi.

 Una libera performazione fatta di stellari solos a josa, strumental peripezie d’insieme a sazietà e surtout scevra da vincoli di alcuna sorta ovvero con gli assoluti controfiocchi se non di insperata perfezione.

La recensione narra di una performance live del World Saxophone Quartet a Monte Sirai, dove la band ha omaggiato Jimi Hendrix con un'interpretazione energica, libera e sorprendente. Nonostante un ritardo iniziale e una certa tensione del pubblico, l'esibizione ha conquistato applausi calorosi grazie a improvvisazioni brillanti e una formazione ampliata a sette elementi. Il repertorio ha incluso classici di Hendrix rivisitati in chiave jazz e free-form, dimostrando grande talento e carisma sul palco. Scopri l'energia unica del World Saxophone Quartet e il loro tributo a Hendrix dal vivo!

 Sua saxophon-magnificentzia Messere Stefano Coleman, strumentista extraordinaire oltreché d’alto profilo.

 Sei/sette fluidissimi movimenti, quasi un continuum acustico, sapientemente scaglionato, di ferrea quanto coinvolgente ed a tratti sinceramente appassionante progressista jazz.

La recensione celebra il concerto di Steve Coleman & Five Elements a Monte Sirai, sottolineandone l'eccellenza musicale e l'affiatamento del gruppo. Nonostante qualche lieve monotonia strutturale, l'esibizione si distingue per l'innovazione e la qualità delle performance. Un evento che ha confermato la rilevanza del sassofonista nel panorama jazz internazionale moderno. Scopri il mondo innovativo di Steve Coleman e lasciati coinvolgere dal jazz d'autore!

 ‘Astaroth’ si distingue nella sua compiutezza quale fulgido esercizio di mirabile coesione musical-strutturale.

 Come non restar estasiati dall’insistita acquerugiola di torbide note chiamata ‘Sturiel’ oppure da quel graditissimo bijoux-baccanale a titolo ‘Ygal’.

La recensione celebra l'album 'Astaroth - Book Of Angels Vol. 1' del Jamie Saft Trio come un esempio eccellente di jazz contemporaneo. L'opera è caratterizzata da una raffinata coesione tra pianoforte, contrabbasso e percussioni, con interpretazioni che rispettano ma reinventano la partitura originale. Vengono apprezzati in particolare i contributi di Greg Cohen e Ben Perowsky, così come le tracce 'Ariel' e 'Ygal'. Unico limite segnalato è l'impossibilità di seguire l'intera vasta produzione del progetto Masada in breve tempo. Ascolta ora l'album e scopri il fascino unico di Astaroth nel jazz contemporaneo!