Jah Wobble è un overdubber facciadaschiaffi con un bel po’ di sale in zucca.

 Qui J. W. inventa piccoli mondi plasticosi, ruvide fantasie, vettori incandescenti, coretti sci-fi, fottuta vita moderna.

La recensione descrive Jah Wobble come artista malandrino e sperimentale che, partendo dall'eredità dei Public Image Ltd, crea in 'Betrayal' mondi sonori ruvide e giocosi. L'album fonde dub, atmosfere sci-fi e scenari esotici con un approccio scapestrato e innovativo. Si sottolinea la differenza rispetto all'album Metal Box, più perfetto e intorpidito, mentre qui prevale la voglia di inventare e sperimentare. Scopri il viaggio musicale unico di Jah Wobble in Betrayal!

 Anche Miles scazzotta duro, ma in a silent way.

 È un impasto di sangue e merda che, a forza di sudare, diventa oro.

La recensione evidenzia il parallelo tra la lotta sociale di Jack Johnson e la forza innovativa di Miles Davis. L'album del 1971 viene descritto come un lavoro intenso, grezzo e carico di energia che richiama la potenza di "Bitches Brew". L'autore sottolinea la genialità di Davis e la qualità cruda e sudata di questo tributo musicale. L'aspetto di denuncia sociale si fonde con la musica sperimentale in un racconto emozionale e potente. Scopri l’intensità di Miles Davis in questo tributo unico a Jack Johnson.

 Ah, benedetta imperfezione, inincasellabile asimmetria, indecifrabile quasi: sono le parole, accostate così, a far le veci delle cose coi loro strati di cipolle.

 È tutto cinema, cinema, cinema.

La recensione descrive con poeticità e intensità emozionale l'esperienza dell'ascolto live di Paolo Conte. Attraverso un parallelo con la città di Genova, ne evoca l'imperfezione affascinante e l'atmosfera unica, sottolineando la ricchezza di sensazioni evocate dalla musica. Il testo è un invito a immergersi in un mondo sonoro ricco di memorie e immagini. Immergiti nell'atmosfera unica dei concerti di Paolo Conte e vivi la musica come un viaggio tra emozioni e ricordi.

 Come l’affresco nel chiostro questa musica rimane un mistero, un’allegoria incapace di parlarci.

 E cosí è stato, infatti. [...] per la bellezza di la pictura lo conservasse.

La recensione esplora il Libro di intavolature per liuto di Vincenzo Capirola, un manoscritto rinascimentale unico nel suo genere. Attraverso evocazioni poetiche, si racconta la storia del compositore e la fortuna incerta del manoscritto, ornato da delicate miniature. La musica sembra un enigma insondabile, ma trasmette una candida bellezza, come un affresco sbiadito dal tempo. Il testo riflette su arte, memoria e mistero, valorizzando l’importanza della conservazione storica. Esplora l’incanto del liuto rinascimentale con il Libro di Vincenzo Capirola!

 Il pop, quando funziona funziona e fa quello che deve fare.

 Questo disco è come una collanina multicolore, fatta di tante perline o caramelline che tintinnano e colorano la giornata di dolcezze.

La recensione celebra Plastic Beach come un album pop di grande successo, capace di accompagnare la vita quotidiana con colori vivaci e melodie orecchiabili. Viene apprezzata la complessità nascosta dietro la semplicità apparente e il concept band creato da Gorillaz. L'autore assegna il massimo dei voti, descrivendo il disco come un gioiellino di musica pop moderna e originale. Scopri il magico mondo sonoro di Plastic Beach, ascolta ora!

 Basta poco, pochissimo. Eppure c'è sempre qualcosa d'insondabile che se ne resta lì, sul fondo.

 Downtempo Beats & Guitar[Land]scapes. I lumicini fuggevoli delle auto, sbavati slabbrati slavati strascicati, fatti musica.

La recensione analizza 'Lushlife' di Bowery Electric come un album downtempo che evoca atmosfere urbane nostalgiche e riverberate. Con poche note e loop minimalisti, il disco crea un paesaggio sonoro fumoso e suggestivo. Sebbene il tema delle soundtrack immaginate sia ormai inflazionato, in questo caso risulta ben riuscito e coinvolgente. Ascolta Lushlife e lasciati avvolgere dalle sue atmosfere uniche.

 Smaccatamente umorali, detonanti, vorticosi, crepuscolari, smargiassi, atmosferici e incazzati neri.

 Notturni starnazzii strafottenti, tastierine sintetiche sincopate zaccate alla perfezione, rumorose frantumatissime lamine d’acciaio.

L'album di debutto di Električni orgazam è un concentrato di energia punk e atmosfere cupe, nato nell'underground di Belgrado del 1981. Un lavoro vorticoso e provocatorio che anticipa il successo commerciale e la trasformazione del gruppo. La recensione ne celebra l'attitudine ribelle e il suono distintivo, difficilmente etichettabile in un solo genere. Scopri l'energia ribelle di Električni orgazam, un classico punk da non perdere!

 Suonano morbidi e post-moderni, sfaccettati e divertentemente caleidoscopici questi sgavezzacollo cosmopoliti, roba difficile da trovare e facile da amare.

 Chiassosi e fini, rigorosi e sbracati. Intigranti.

La recensione evidenzia la ricchezza e la varietà sonora di 'Scenario' di C'mon Tigre, un album che miscela con originalità post-rock, afrobeat e soul. L'autore lo descrive come un progetto musicale fresco, sfaccettato e divertente, capace di trasportare l'ascoltatore in un viaggio sonoro vivace e coinvolgente. La musica si presenta rigorosa ma anche spensierata, capace di evocare atmosfere personali e cosmopolite allo stesso tempo. Ascolta ora 'Scenario' di C'mon Tigre e lasciati trasportare dal suo sound unico!

 Fahey intarsia ed intesse dedali sonori che paiono sorti da sé nottetempo, dalie ancora inumidite della brina del mattino.

 La morte e il deserto, e sempre quel labirinto. Come una Alhambra di sogno.

La recensione esplora il capolavoro di John Fahey, un disco che fonde tradizione e innovazione nel blues. Attraverso una chitarra intima e ipnotica, Fahey crea un labirinto sonoro che evoca paesaggi e memorie del Sud degli Stati Uniti. L'album esprime una profonda ossessione per la morte e la trasformazione, incarnando un viaggio spirituale unico e affascinante. La critica celebra la sensibilità e la ricerca artistica di Fahey, definito uno straniero del suo tempo. Ascolta il capolavoro di John Fahey e immergiti in un viaggio blues senza tempo.

 Che si fotta costui insieme all’armonia al contrappunto al contrappeso al contrappasso e al buon senso.

 Insomma una merda, ma una merda che funziona una tantum, come una lavanda gastrica per le coclee auricolari.

La recensione descrive '67-69 Studio et Live' dei Les Rallizes Dénudés come un'esperienza sonora caotica e anarchica, tra rumore estremo e bootleg underground. Il testo rifiuta convenzioni e critiche tradizionali per offrire un punto di vista controverso e dissacrante sull'arte e la musica tradizionale. Un album che funziona come una scarica elettrica per chi cerca un ascolto radicale e sovversivo. Scopri l’estremo e rivoluzionario mondo sonoro di Les Rallizes Dénudés.