sfascia carrozze

DeRango : 39,03 • DeEtà™ : 7245 giorni

 Il disco, nonostante lo scetticismo, alberga una Sua positiva identità e riconoscibile dignità.

 Prendete una pausa dalla routine e procedete verso la liberatoria, (in)sana, sloga-collo Pogata in Santa Pace!

La recensione di 'Gods Of The Earth' dei The Sword celebra un album heavy metal dalla forte identità old-school e tematiche medievali. Pur nel contesto di generi abusati, il disco emerge per la cura stilistica, una produzione efficace e un suono riconoscibile che appaga i fan del metal classico. L'autore invita a riscoprire il piacere del metal robusto e autentico, nonostante qualche scetticismo. Un richiamo nostalgico e appassionato per chi ama il vero spirito heavy. Scopri l'energia vintage di The Sword e riscopri il metal autentico!

 Se non temessi il pubblico ludibrio, azzarderei altresì nell'evidenziare una liaison con i semi-obnubilati lavori de 'La Macchina Divina'.

 Il rischio di musico-ustione pare assai elevato.

La recensione descrive Meanderthal dei Torche come un disco intenso e solido, fruibile e caratterizzato da riff precisi e potenti. L'album si distingue per la sua energia compatta e veemente, con brani che spaziano dal rock fruibile a momenti più duri e imponenti. Viene inoltre evidenziata una leggera ispirazione a lavori precedenti di Robin Proper Sheppard. Nonostante un finale con qualche sfumatura più emotiva, l'opera viene definita convincente e ben eseguita. Scopri l'energia travolgente di Meanderthal, il rock solido dei Torche!

 La partitura viene proposta dagli otto funambolici musicisti praticamente sotto forma d’un unico diversificato flusso sonoro.

 Cari Signori: come incipit (davvero) niente male.

La serata di apertura della rassegna jazz a S. Anna Arresi ha visto l'esecuzione dal vivo della storica Symphony For Improvisers di Don Cherry. La formazione di otto musicisti ha creato un continuum sonoro intenso ed energico, rendendo omaggio al grande trombettista e alla sua opera pionieristica. Henry Grimes, unico superstite della registrazione originale, si è distinto in una performance vivace e coinvolgente. Un evento di alta qualità e una celebrazione riuscita del jazz d'avanguardia. Ascolta ora questo omaggio unico a Don Cherry e scopri la forza del jazz improvvisato!

 Rasoiate, laceranti fendenti e ancora scorticanti scudisciate.

 Un suono talmente/furiosamente Insano chè davvero più malsano di così non si pùò: uno spettacolo piroclastico!

Anger Management è un micro-LP di forte impatto firmato The Cutthroats 9, guidati da Chris Spencer. Il disco offre sei tracce di noise-rock puro, intenso e senza alcuna concessione al mainstream. Il lavoro si distingue per la sua frenesia e aggressività, risultando una prova di grande qualità per gli amanti del rock più abrasivo. Solo verso la fine si intravedono lievi variazioni vocali, ma sempre mantenendo un sound ruvido e dominante. Scopri l'intensità senza compromessi di Anger Management!

 "In the End, There is only the GOATSERPENT, No Gods or Devils, Only the GOATSERPENT. Hail ENBILULUGUGAL!"

 "Uno scherzo (spesso peraltro discretamente riuscito) di urla, distorsioni abominevoli e follie assortite."

La recensione analizza 'Noizemongers For Goatserpent' degli Enbilulugugal, un album caotico e volutamente grezzo che mescola black, death e noise metal. Il disco si distingue per la sua follia e l'umorismo nero, con tracce dai titoli improbabili e una tecnica volutamente approssimativa. Viene descritto come un manifesto estremo e un gioco sonoro riuscito per appassionati di musica underground. Scopri l'estremo caos sonoro di Enbilulugugal, un viaggio nella musica più folle dell'underground!

 "‘At All Ends’ si configura quale opera beffardamente et ciecamente inintelleggibile, portatrice (in)sana di una sfinente, abominevole mistura di convulsi quanto reiterati power-electronics."

 "‘Alla fine di tutto’ dovrebbe situarsi il ‘Nulla’: le sembianze di quanto leggiadramente propugnato paiono un ottimo viatico per rappresentarne la inesplicabile sostanza."

La recensione analizza l'album "At All Ends" dei Yellow Swans come un'esperienza sonora estrema e impegnativa, capace di rappresentare l'inspiegabile 'nulla'. L'opera è descritta come un viaggio catartico tra rumori power electronics, con una forte carica emotiva e filosofica. È suggerito di ascoltarlo come colonna sonora alternativa per il film "Die Große Stille" di Philip Gröning. Un disco complesso ma affascinante, dedicato a un pubblico di amanti dell'avanguardia sonora e dell'arte concettuale. Scopri l'oscurità e il nulla sonoro di Yellow Swans, ascolta ora l'album!

 Il silenzio assoluto e la reiterazione serafica delle ritualità dominano incontrastati, annichilendo lo spettatore.

 Un'esperienza singolare dalla quale è arduo far ritorno senza subire mutamenti profondi.

Die Große Stille di Philip Gröning è un documentario intenso e contemplativo girato all'interno della Certosa de La Grande Chartreuse. Il regista ha vissuto con i monaci per quattro mesi, offrendo uno sguardo unico sulla loro routine silenziosa e i rituali quotidiani. L'opera esplora il tema del nulla e della fede, affascinando per la sua profondità e il silenzio assoluto che pervade il film. Un viaggio introspettivo che lascia un segno profondo nello spettatore. Scopri l’intensa esperienza nel silenzio monastico con Die Große Stille.

 Il riciclato/bile propellente utilizzato, di stretta composizione elektro-nebulo-Kraftwerkiana, è sinonimo di garanzia.

 Komandante: mi impresta la navicella per another elektro-giro?

La recensione descrive 'My Name Is Beuys Von Telekraft' di Anthony Rother come un viaggio musicale nello spazio techno, ricco di atmosfere robotiche e influenze Kraftwerk. L'autore evidenzia la capacità dell'album di trasportare l'ascoltatore in un paesaggio sonoro digitale e siderale, con passaggi dub e pulsazioni elettro-futuristiche. Nonostante alcune difficoltà sonore, l'esperienza complessiva è apprezzata e consigliata per gli amanti dell'elettronica. Scopri il viaggio elektro di Anthony Rother e lasciati trasportare nello spazio sonoro!

 Un lavoro totalmente incompromissorio, fanaticamente eccessivo e al contemporovinosamente affascinante.

 "Blood Spills Out Of Everything I Touch" è un autentico suono-monolite di otto minuti e oltre, un incubo sonoro ingestibile.

La recensione descrive "Reeking Pained And Shuddering" di Gnaw Their Tongues come un'esperienza sonora totale e disturbante, un mix di black, drone e industrial che sfida ogni ascoltatore. L'album è definito estremo, caotico e affascinante, con sonorità che evocano immagini apocalittiche e infernali. Nonostante la qualità registrativa artigianale e i volumi fuori controllo, l'opera è considerata uno dei lavori più interessanti e difficili degli ultimi tempi. Scopri l'oscurità sonora di Gnaw Their Tongues, se hai coraggio!

 Uno tra i dischi più improbabili mi sia giammai permesso il lusso di acquistare e reiteratamente origliare.

 Questo Disco, nonostante i quasi trent’anni di forzosa deprivazione, risulta tuttora una latinista 'Defecatio Ad Libitum'.

La recensione di Megaloman dei Megalosingers è un viaggio ironico e nostalgico negli anni ’80. L’autore evidenzia la natura improbabile e minimalista del disco, tra testi deliranti e musica semplice, con un forte richiamo alla cultura tokusatsu e televisiva del tempo. Nonostante le critiche, il disco mantiene un fascino magnetico e un posto nella memoria di chi l’ha ascoltato. Una lettura divertita e pungente dedicata a cultori e curiosi. Scopri l’ironia e la nostalgia di un cult anni ’80, leggi la recensione completa!