Almotasim

DeRango : 19,12 • DeEtà™ : 3169 giorni

 Boys who rape should all be destroyed.

 L’album è la contemplazione di un sogno sinistro e l’impeto di risalire la china quando si cade.

La recensione analizza l’album "In and Out of Control" dei The Raveonettes, evidenziando l’elegante miscela di noise e melodia tipica del duo danese. L’album si distingue per atmosfere dark, testi crudi e un sound che unisce influenze anni ’60 a moderni arrangiamenti elettronici. Alcuni brani, come "Boys Who Rape" e "Suicide", sono sottolineati per la loro forza emotiva e tematica. Nel complesso, l’opera è un solido esempio di indie pop con influenze vintage e un mood ipnotico. Scopri l'intenso mondo sonoro di The Raveonettes con In and Out of Control!

 Un sound diafano, angelico, cristallino. E struggente. Un sound trascendentale.

 ‘Begin’, oggi, assurge lo status di classico, avendo a lungo ignorato d’esserlo.

La recensione racconta 'Begin' dei The Millennium come un album unico e sofisticato del sunshine pop, prodotto nel 1968 a Los Angeles. Con arrangiamenti complessi e melodie avvolgenti, il disco rappresenta un classico sommerso, grazie al lavoro di Gary Usher e Curt Boettcher. Nonostante l'insuccesso commerciale, l'opera rimane un gioiello senza tempo, paragonabile ai Fleet Foxes e influenzato dai Beach Boys e Byrds. La copertina e i temi dell'album riflettono la distanza e la nostalgia, regalando un ascolto emozionante e raffinato. Ascolta 'Begin' e lasciati avvolgere dal classico perduto del sunshine pop!

 Sono il condizionatore della tua auto in una fredda e umida giornata di novembre... ti rallegri inspiegabilmente.

 Musica che effigia il fanciullino che è in noi: sempre “Walking On Sunshine”, mai “Walking On The Moon”.

La recensione celebra Pomplamoose e il loro album Besides, esaltando la loro capacità di reinterpretare cover con originalità e allegria. Il duo californiano unisce elettro indie e acustico con un sound vintage e moderno al tempo stesso, mantenendo una produzione indipendente e genuina. Il canto di Nataly Dawn è descritto come unico e affascinante, mentre i video in stile "videosong" rafforzano l'impatto artistico. Un progetto consigliato a un pubblico che ama musica raffinata ma accessibile. Ascolta Besides e immergiti nell'elettro indie unico di Pomplamoose!

 Le armonie vocali di questo trio hanno avuto una funzione sociale: piccoli, timidi rintocchi di chitarra e un'essenzialità unita alla perfetta intonazione.

 "500 Miles" è una ferita nelle profondità del cuore, che trafigge con bellezza tremante e parla di distanze da noi stessi e dagli altri.

La raccolta 'Ten Years Together' ripercorre i primi dieci anni di carriera di Peter, Paul & Mary, simboli del folk impegnato degli anni '60. Le loro armonie essenziali e le canzoni come 'If I Had a Hammer' e '500 Miles' portarono attenzione sui temi sociali e di libertà. Pur perdendo popolarità con l'avvento di Beatles e Rolling Stones, rimangono testimonianza di un'epoca carica di speranza e lotta. La recensione evidenzia la loro delicatezza e il valore storico delle loro opere. Ascolta ora 'Ten Years Together' e scopri il cuore pulsante del folk di impegno sociale!

 Il suono dei The Fall è cupo, sbieco, aggressivo, sincopato, allucinatorio, schizofrenico.

 "Hard Life in the Country" è una spinta emotiva che ha del suggestivo.

La recensione analizza Live to Air in Melbourne '82, live storico dei The Fall, concentrandosi sulla figura carismatica di Mark E. Smith e sull'atmosfera caotica e cupa tipica del post-punk. L'album testimonia una stagione d'oro della band, con un suono grezzo e sperimentale e la presenza di brani iconici come "Hard Life in the Country". L'intensità emotiva, la forza del basso e l'attitudine ispida rendono il disco un capolavoro da riscoprire. Una lettura ideale per chi ama il rock alternativo e il post-punk d'autore. Scopri l’energia unica dei The Fall con questo live storico: ascolta ora!

 La sua delicatezza quasi irreale è impetuosa.

 Suzanne Vega è un po’ il coraggio nella debolezza.

La recensione approfondisce 'Retrospective: The Best of Suzanne Vega', un album che ripercorre la carriera della cantautrice con un folk raffinato e testi densi di immagini e sentimenti. Viene evidenziata la sua capacità narrativa e la delicatezza nelle melodie, nonché l’evoluzione tra sonorità acustiche e sperimentazioni elettroniche. Questa raccolta valorizza le canzoni chiave e testimonia la coerenza artistica di Vega, un’artista importante nel panorama del cantautorato americano. Scopri la fragilità e la poesia di Suzanne Vega in questa raccolta imperdibile.

 «Io non faccio R&B, al contrario di quanto fa la maggioranza delle altre fanciulline brune».

 «Santigold scorre come un fiume sotterraneo. Le tracce sono eterogenee, ma coese.»

La recensione esamina con attenzione Master of My Make-Believe di Santigold, evidenziando la ricchezza stilistica e la varietà dei generi che si fondono nell'album. Santi White emerge come una frontwoman talentuosa che combina etno-wave, hip-hop e indie electronic, creando un'opera originale e attuale. Nonostante la complessità del sound e la vasta gamma di collaborazioni, l'album mantiene coesione e un senso elegante della forma. Le tracce iniziali risaltano particolarmente per forza e coinvolgimento. Scopri il sound unico di Santigold con Master of My Make-Believe!

 Les si impone, qui definitivamente, come contrappuntista, come architetto, ma anche come maestro, per il quale la danza è ragione di vita e fonte costante di stimolo.

 I PRAIMUS, i numeri UNO da sempre e per sempre.

La recensione di 'The Desaturating Seven' celebra il nono album dei Primus come un lavoro audace e innovativo. Il basso liquido di Les Claypool e la chitarra ispirata di Larry LaLonde creano un connubio unico tra psichedelia e influenze classiche. Nonostante testi curiosi e tempi scombinati, il disco sorprende e conferma la band come protagonista nel panorama musicale alternativo. Un album da ascoltare più volte, ricco di energia e talento. Ascolta ora 'The Desaturating Seven' e scopri il nuovo capolavoro dei Primus!

 La logica Yo La Tengo è illogica. In questo è Indie. Esce dai mercati. Congiunta immancabilmente al cuore.

 L'Extended Today Is The Day, tutt'altro che mero assortimento di abbozzi e scarti, poteva fungere da base di un album per chiunque.

La recensione celebra Today Is the Day degli Yo La Tengo come un EP ricco di creatività e innovazione che affianca l'album Summer Sun. La band del New Jersey presenta un connubio di sonorità acustiche e noise rock, con una forte coerenza artistica e un'elevata qualità compositiva. I brani mostrano influenze che spaziano dal folk al jazz, dal blues allo shoegaze, confermando la loro importanza nell'indie rock americano. Il lavoro riflette la doppia anima della band e la collaborazione affettiva tra i membri. Ascolta Today Is the Day e immergiti nell'eclettismo unico degli Yo La Tengo!

 La musica acuisce la bellezza della voce non scalfita dagli anni: tinta acerba, guizzi velenosi, parlato intrigante, netto, decisivo.

 Inducendo già un passaggio: dall’icona affascinante, trasgressiva e sensuale, ma individualista, a quella più velata e sensibile, aperta all’altro.

La recensione esplora il live di Rickie Lee Jones a Red Rocks, evidenziando la sua maturazione artistica e personale. Attraverso un repertorio che unisce folk, jazz e blues, Jones offre un'esperienza intensa e raffinata. La sua voce unica, ricca di sentimento e sofisticazione, commuove e coinvolge il pubblico. Il live riflette un percorso di crescita che dalla trasgressione giovanile approda a una sensibilità più aperta e consapevole. Nonostante qualche assenza nel repertorio, l'album è un ottimo esempio di un'artista di classe e versatile. Ascolta ora 'Live at Red Rocks' e immergiti nell’intimità di Rickie Lee Jones.

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