sfascia carrozze

DeRango : 39,03 • DeEtà™ : 7244 giorni

 Il barile in questo preciso caso è qualitativamente se non proprio ricolmo fino all'orlo, ancora dignitosamente pieno.

 Son qvesti i Nirvana givsti!

La recensione valorizza il concerto 'Live at the Paramount' come un documento sonoro autentico e vibrante dei Nirvana, molto più rappresentativo della loro essenza rispetto all'Unplugged MTV. L'autore apprezza la qualità della registrazione e le intense performance dei brani più datati, sottolineando la rilevanza storica dell'evento. Questo live è visto come una testimonianza della forza e della genuinità del trio grunge sul palco. Scopri l'energia autentica dei Nirvana con questo concerto imperdibile!

 Il disco non trae spunto da nessuno altro realizzato in precedenza eppure il loro solenne trademark è assolutamente riconoscibile e vincente.

 Questo nuovo manufatto risulta ricchissimo a livello sonoro, entusiasmante nella scelta delle soluzioni ed evocativo come solo loro sanno essere.

La recensione approfondisce Dionysus, l'ultimo album di Dead Can Dance, celebrandone il carattere oscuro, ricco e potente. Nonostante un appetito iniziale tiepido per il precedente Anastasis, l'autore riconosce la forza e l'originalità di questo lavoro. L'album si ispira alla figura mitologica di Dioniso e presenta due suite complesse e interconnesse, sottolineando la continua evoluzione del duo. La musica si distingue per atmosfere evocative e un sound unico, che conferma la band come referente imprescindibile nel panorama neoclassico e world music. Scopri l'affascinante universo sonoro di Dead Can Dance con Dionysus!

 Un Glen Danzig bonario che anziché sprangarsi di pesi si cimenta nell’uncinetto a lume di candela.

 Questo è un disco che non ha alcuna fretta, che invita a sdraiarsi comodamente ed assaporarlo con mestizia e serenità.

La recensione descrive 'Times To Come' dei Love Machine come un interessante mix di folk e psichedelia con un’atmosfera agro-pastorale. Il cantante viene paragonato ironicamente a icone rock in chiave surreale, mentre la musica emerge come meditativa e rilassata. Nonostante l’ironia e qualche divagazione personale, l’album viene apprezzato per la sua originalità e per l’invito a goderselo in modo calmo e sereno. Scopri l’affascinante mondo sonoro di Love Machine, ascolta ora 'Times To Come'.

 In questo disco dei Loincloth non abita alcun guitar-hero che ridonda l’etere col proprio ancestrale talento.

 La virtù del progetto è (o dovrebbe essere), proprio questa: bordate telluriche, ritmiche frastagliatissime, fendenti da panico e tempi che definire dispari è poco.

La recensione analizza il debutto dei Loincloth, evidenziando l'assenza di esibizionismi chitarristici a favore di un drumming incessante e potente. Il disco si distingue per brani brevi e rabbiosi, improntati a un noise rock metallizzato con tempi dispari e impatto agreste. Steven Shelton emerge come protagonista ritmico, guidando una sezione ritmica ruvida ma coinvolgente. Il risultato è un album energico che evita le derive tecnicismi superflui tipici degli anni '80. Ascolta Loincloth e immergiti nella potenza ritmica di Iron Balls of Steel!

 «Ho trovato miracoloso arrivare alla fine del terzo brano senza voler fuggire a gambe levate.»

 «Nonostante l’età para-puberale, un grandissimo!»

La recensione celebra la performance energica e fuori dagli schemi di Usé, alias Nicolas Belvalette, al Here I Stay Festival di Fordongianus. Il live si distingue per un mix sperimentale di punk, wave ed electropunk, condito da un’ironia pungente e una forte componente scenica. La critica apprezza anche la qualità dell'organizzazione del festival e l'atmosfera coinvolgente dell'evento. Scopri l’energia unica di Usé dal vivo e vivi l’atmosfera del Here I Stay Festival!

 «La materia prima utilizzata risulta, oggi come allora, di primissimo livello.»

 «Il disco emerge come un Battiato-senza-Battiato, un piacere intatto dell'ascolto.»

Fabio Cinti propone un adattamento delicato e cameristico dell'album cult 'La voce del padrone' di Franco Battiato, utilizzando strumenti classici e una interpretazione sobria. L'album riesce a far emergere nuove atmosfere, mantenendo intatta l'essenza e la qualità dell'opera originale, offrendo un ascolto piacevole e sorprendente. Ascolta l'adattamento gentile di Fabio Cinti e riscopri un classico senza tempo!

 Quello che vi accingete ad ascoltare sarà un classico massacro nero come la pece ma in mezzo a tanta oscurità ci saranno improvvisi, inattesi squarci di luce.

 "Beyond Sanctorum" rappresenta l'apice, l'acme, la punta, sommità, cima, vetta, vertice, colmo, culmine, nonché il loro apogeo compositivo/esecutivo.

Beyond Sanctorum è definito come il punto più alto nella carriera di Therion, un album death metal puro e vigoroso con sorprendentemente squarci di luce creativa. La recensione esalta la forza e la passione vichinga, evidenziando l’intensità sonora e il retaggio classico. L’autore riflette anche sull’evoluzione della band e sulla perdita di qualità dopo questo apice. L’opera resta un esempio memorabile e imprescindibile nel panorama metal estremo. Scopri l'epicità di Beyond Sanctorum, una pietra miliare del metal estremo!

 Ti sembra di avere di nuovo vent'anni (di meno) e vorresti buttare giù a craniate la palafitta casalingua.

 Questo nuovo manufatto pur suonando anche bello solido & variegato, quando va bene ricalca/ricicla più o meno sempre gli stessi giri senza apportare alcun significativo elemento di novità.

La recensione analizza il nuovo album di At the Gates, 'To Drink From The Night Itself', valutandolo solido e fedele al loro stile classico ma privo di innovazioni significative. L'autore apprezza le qualità tipiche del gruppo ma si mostra scettico sul fatto che il disco possa distinguersi nella scena metal attuale. Pur riconoscendo valori tecnici e atmosfere evocative, resta un giudizio tiepido, indirizzato più agli appassionati del genere. Scopri se il nuovo At the Gates è il metal che fa per te!

 Solo il primo brano, "Jean Pierre", spazza via intere discografie di centinaia di gruppi che avete osannato.

 È un disco frenetico, ruspante, folle, totalmente libero da lacci, lacciuoli e lapislazzuli.

HyperCut di Hardcore Anal Hydrogen è un album eclettico che fonde generi disparati come elettronica, jazz, black metal e world music in un unicum affascinante e libero. La musica è intensa e caotica ma sorprendentemente coerente, capace di spazzare via intere discografie e di offrire un'esperienza sonora originale. Non è un ascolto facile, richiede attenzione e predisposizione, ma premia chi si lascia coinvolgere nella sua complessità sonora. Il brano d'apertura "Jean Pierre" è emblematico di questo vortice musicale. Scopri il caos sonoro di HyperCut, un viaggio musicale unico ti aspetta!

 ‘Sweet Lizard Illtet’ vede la luce diversi mesi prima rispetto ad un altro eponimo debutto molto più noto... con il quale i punti di contatto risultano tutt’altro che trascurabili.

 Un suono rock totale denso, fluido, con un bel basso ultra-slappato innervato da potenti iniezioni funk, rap e electro-dub.

La recensione analizza l'album del 1992 'Sweet Lizard Illtet', un esempio di crossover rock innovativo e stratificato proveniente dal New Jersey. Pur meno politicizzato rispetto a controparti come Rage Against the Machine, il gruppo si distingue per la libertà espressiva e la qualità compositiva, con influenze funk, rap e electro-dub. Pubblicato da Warner Bros, il disco mantiene un suono denso e fluido, oggi scaricabile gratuitamente su Bandcamp. Viene celebrata la sua rilevanza storica nel panorama rock di inizio anni '90. Ascolta gratis l'album Sweet Lizard Illtet su Bandcamp e scopri un classico del crossover rock anni '90!