Almotasim

DeRango : 19,12 • DeEtà™ : 3067 giorni

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Non li conosco, ma le coordinate che dai gia' me li rendono simpatici. Quella cosa dello scazzo che va a braccetto con la malinconia sa molto di Pavement ed estetica slaker.
Jethro Tull A
27 mar 17
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Questo disco e' proprio scarsetto, ma ce l'ho e ci sono affezionata. La copertina e' orrida e tuttavia mi piace. Concordo che si possano salvare I primi pezzi, specie Crossfire.
Voto:
La recensione è interessante, molto. Hai scritto cose che ignoravo circa i musicisti. A me piace quando qualcuno racconta i dischi che ama. Sempre. Io non amo i Tull e ho solo due loro dischi "Aqualung" e, riderai, "A" del 1980, che spero qualche fan recensisca presto.
Voto:
Available non mi ha mai preso troppo. Il primo dici benissimo, e' spiazzante. Il mio primo amore e' stato pero' The Commercial Album. Un'idea geniale.
Voto:
Che bella pagina! Anche La Venere Dormiente e' notevole, peccato si trovi a Dresda.
Voto:
Scrittura formidabile. Una recensione descrittiva e coinvolgente. Di gran lusso! Olfield l'ho moderatamente apprezzatofino a Discovery ('84). Poi si e' dato alla new age con una creativita' sempre piu' esangue. Il primo Ommadown non era niente male, rock sinfonico, con un bel basso rotondo, e inserti di tribalismi africani e folk irlandese. Questo invece continuero' ad ignorarlo, vista anche l'onesta' intellettuale del bravissimo recensore. Rispetto per la tragedia di accompagnare il proprio figlio sulla tomba. Non c'e' dolore piu' grande.
Voto:
La tua recensione è molto ben scritta ed accurata. Bravo!!! I Level non sono mai riusciti a piacermi, anche nei loro episodi più noti. Ma ho letto volentieri la tua bella disamina. Nel 1986 , con Lesson in Love, eliminarono la canzone 21st Century Boy dei Sigue Sigue Sputnik, che al tempo letteralmente adoravo, ad una buffa video-competizione di DJ Television, che voleva decretare il tormentone estivo a partire da gironi eliminatori tipo champions. Furono primi nel loro girone a quattro davanti agli Sputnik.
Voto:
Uh, Barrett, il cappellaio matto di Alice! Non ho nessuna voglia di leggere libri sulla vita degli artisti che mi piacciono, inquanto è il loro "prodotto artistico" che mi interessa, che di solito vive di vita propria tanto più è valido. Per Barrett faccio eccezione, come la farei per l'incredibile esistenza spezzata di Roy Harper, guardacaso ospite nell'album Wish You Were Here. Il libro che hai presentato con grande stile, gentile nobile, mi sembra proprio diverso per i motivi che hai illustrato brillantemente, a partire dal taglio prospettico delicato e rispettoso verso l'uomo che lo sperimentatore interstellare fu. Forse la prima canzone che amai di Barrett fu la dolce nenia Scarecrow. Barrett era un pò quel personaggio del Mago di Oz. E noi non possiamo che sentirci vicini alla sua arte che amiamo ed alla sua fragilità, che è tutt'uno con la sua arte. Non c'è quella senza questa. Alone in the clouds all blue!
Voto:
La tua bella recensione rende l'album, per ora fuori dal mio radar, appetibile. La copertina è superlativa. Kraut, Kraut, let it all out, these are the things I can('t) do without.
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