Almotasim

DeRango : 19,12 • DeEtà™ : 3065 giorni

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Modifica alla recensione: «All'inizio intendevo scrivere "intensa armonia", non so come sia uscita "l'armonica".». Vedi la vecchia versione link rotto
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Bella recensione! Di questo disco adoro "Christina".
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Ottima recensione per un disco capolavoro! Assieme a And Then Nothing Tourned Itself Inside-Out il meglio su Lp dei grandissimi YLT. Ne esprime magistralmente le due anime complementari: il rumorismo noise e le melodie folk spruzzate di psichedelica discreta.
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Molto valida la recensione! Allegato al doppio best, c'è, o c'era, almeno nella prima tiratura, una raccolta di inediti davvero avvincente, per non dire superlativa: su tutte la versione acustica di Tom Courtenay cantata dalla Hubley, poi Magnet, Ashes on the Ground, Decora senza elettricità... in una sorta di narrazione sonora composta ed intimista. Una specie di concept più bello e scorrevole del best, che rappresenta comunque una utile e didattica introduzione all'arte degli YLT, generalmente meglio espressa sul lungo formato degli album. La mancanza delle dissonanze di The Evil that Men Do, dal primo album è forse l'unica pecca.
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Summer Sun é un bel disco, piacevole, solare, meno avventuroso di altre imprese degli YLT, meno Genius e più Love, ma da avere. Opera di una certa maturità e di ricerca stavolta nella quieta grandezza. Amavo Season of the Shark, ma adesso venero Today is the Day, perfetta sintesi dell'album. Today is the Day EP raccoglie pregevoli outtakes dove ritorna il umorismo qui assente.
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Sì, bella recensione per un gran bel disco! Gli YLT sono un'istituzione dell'indie! I miei brani preferiti sono: Beanbag Chair, Black Flowers (cantata inusualmente da McNew) e Mr. Tough. L'album non patisce nè cali di tensione, nè di ispirazione ed è prodigo di variazioni e sorprese.
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Bella e lineare la recensione. Io amo gli YLT e conosco la loro intera discografia. Questa raccolta di outtakes, generalmente relegata ai margini dalla critica, è valida. Personalmente, con il suo fragile soprano, la Hubley coglie nella meravigliosa cover dei Beat Happening, "Cast a Shadow", il primo massimo vertice artistico-interpretativo. L'altra perla è la cover di Jackson Browne, "Somebody's Baby": sommersa da una cascata di distorsioni, la melodia, anzichè persa, ne risulta esaltata.
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La recensione mi è piaciuta, il disco lo adoro, per me è un must assoluto. Personalmente definirei più "trasognante" che "alieno" questo album. La limpida serenità che trapela dai vari episodi pare qualcosa di conseguito nella vita, con la vita, non oltre essa, non alieno e distaccato (un pò per intendersi "trovare l'alba dentro l'imbrunire"). I tre brani iniziali, soffusi e madidi come rugiada, sono il movimento palpitante di una sequenza perfetta in distensione. La cover di George McCrae è divertissement pascaliano. YLT! YLT! YLT! Forever and never!
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Bella recensione! Gli YLT sono da anni il mio complesso preferito! Gli album che prediligo sono "And then nothing turned itself inside-down" e "I can hear the heart beathing as one". Anche questo è molto valido e lo consiglio nella versione deluxe, che vanta la stupenda cover di "I saw the light" di Todd Rundgren e l'allegra e distorta "Super Kiwi". Comunque la recensione perfetta dell'album l'ha fatta R.M. Rilke, nelle sue Elegie duinesi, quando scrisse: <<Sentire è svanire>>.
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Bella recensione! Comprai la mc nell'estate del 1986, a 13 anni! Conservo un certo legame affettivo, artisticamente sono prescindibili. La scelta dei mix finiti nell'album dei pezzi trainanti, Missile F1-11 e 21st C. Boy, non mi è mai parsa azzeccata; ci avrei messo l'ultraviolence mix del primo e la versione videoclip del secondo.
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