Kraftwerk- Radioactivity
E' morto Florian Schneider!
Bartali - Paolo Conte
Gino Bartali (Ponte a Ema, 18 luglio 1914 – Firenze, 5 maggio 2000)
Io sto qui aspetto Bartali, scalpitando nei miei sandali. Da quella curva spunterà, quel naso triste da italiano in gita.
Alla stazion di monza.avi
Non diamo niente per scontato, mai!
Buon Primo Maggio a tutti noi.
10 Storie di donne. (10) Tori Amos Me and a Gun (2015 Remaster)
per @[Taddi]
Tori Amos è certamente ben conosciuta dai più, e non è la sua storia che voglio raccontare (sebbene la ragazza abbia trascorsi non certo banali), ma una storia ben precisa che la riguarda.
Anzi, io non voglio raccontare niente, perché - da uomo - quella storia mi vergogno a raccontarla e perché - sempre da uomo - so che su certi argomenti, come lo stupro, noi uomini faremmo meglio a starci zitti.
Così la storia la lascio raccontare a lei, attraverso le parole di questa sua canzone, "Me and a Gun", in cui è lei stessa a raccontarci della violenza subita dopo un suo concerto.
Rispolvero, quindi, il titolo di una mia vecchia lista, "tradurre è sempre tradire", perché qui, più di ogni altra volta mi sono visto costretto a tradire ed a stravolgere in modo persino eccessivo la lettera del testo. Sono sempre più convinto che tradurre sia impossibile (poi magari un giorno passerà la rediviva @[Flo] a mandarmi a cacare), ma che si possa solo reinterpretare e riscrivere. Qui - ad esempio - non ho voluto tradurre "gun" con "pistola" , ma con "randello" perchè non si perdesse il violento sottinteso che c'è nel testo e pure "man on my back" non mi sembrava giusto tradurlo col canonico "un uomo alle mie spalle".
Spero di non aver fatto danni ad un testo così forte, lucido ed impegnativo (chi legge, se ne ha voglia, deciderà).
Aggiungo solo che è stata straordinaria la scelta della Amos di incidere il pezzo a cappella. In quella voce sola c'è tutta la fragilità del corpo.
E' una voce nuda.
10 Storie di donne. (9) Marika Hackman Marika Hackman - hand solo
Per @[Taddi]
In verità questa penultima segnalazione, più che per raccontare una storia, che non c'è (oddio, volendo si può dire che la nostra Marika è al terzo album, è figlia di una inglese ed un finlandese e che la sua compagna è Amber Rain, che incide sotto il moniker "The Japanese House") è l'occasione per mostrarvi 5 video che mi sembrano dei begli esempi di "voci" femminili.
Questo primo "Hand Solo" (il titolo risulterà chiaro dalla visione dello stesso) a me - da uomo - è sembrato uno dei video più intelligenti, spiritosi ed al contempo "duri" che abbia visionato da molto tempo.
Certo parlo da uomo e, quindi, magari mi sbaglio; attendo quindi che qualche dolce donzella (la stessa Taddi, o @[TataOgg] o chi ne abbia voglia) mi dica se, come al solito, mi sbaglio e mi spernacchi. Spero, altresì che Taddi accolga la dedica con la consueta intelligenza ed ironia e non lo trovi troppo "diretto".
Prima del finale (che spero sia col "botto") di domani vi suggerisco -a chiunque abbia la voglia di passare da qui - altri 10 dischi "al femminile", 10 storie che andrebbero raccontate, 10 voci che andrebbero ascoltate e che, anche qui, sono poco conosciute, 10 piccoli capolavori:
Brigitte Fontaine - Comme à la radio; Millo Castro Zaldarriaga - (qualunque cosa troviate di lei o delle Anacaona); Linda Hoyle - Pieces of Me; Totò la Momposina Y sus Tambores - La Candela Viva; Lizzy Mercier Descloux - Press Color; Mandy More - But That Is Me; White Noise (Delia Derbyshire) - An Electric Storm; New Bloods - Deadly Nightshade!; X-Ray Spex - Oh Bondage! Up Yours! (la storia di Poly Styrene DEVE essere raccontata).
Magari se qualche maschiaccio, di quelli tutti peli tranne che sulla lingua (che so @[IlConte] , @lao tzè o altri) mi facesse sapere cosa pensa di questo video, mi piacerebbe.
Qui sotto seguiranno gli altri 4 video.
10 Storie di donne. (8) Vivien Goldman Launderette
Per @[Taddi]
"Se non riesci ad avere un'erezione, allora ti compri una pistola"
Vivien Goldman la "professoressa punk" nel mondo della musica - come ama puntualizzare - ha fatto di tutto: da primo ufficio stampa di Bob Marley nel Regno Unito a regista, produttrice, giornalista, documentarista e musicista, ed infine professore aggiunto al Clive Davis Institute of Recorded Music della New York University.
Bella carriera per la figlia di due ebrei tedeschi scampati all'olocausto e stabilitisi in Inghilterra.
Amica di Adrian Sherwood e di John Lydon ha suonato e cantato con il meglio di quella scena che scopriva e mischiava il dub col punk e con i suoni industriali (è stata la voce dei New Age Steppers, per dirne una).
Ma io vi consiglio di procurarvi questo "Resolutionary", unico full-lenght a suo nome, che oltre a contenere qualche perla ed il suo unico "successo" (la "Laundrette" che vi propongo in ascolto), è un ottimo esempio del suo impegno militante: liriche feroci e mai banali, improntate al femminismo ed all'antifascismo.
“Vernon e Norman/Erano nella loro Mini/Mentre gli skinhead picchiavano a sangue/Una persona sul marciapiede/Sangue ovunque” (da "Private Armies").
Una tosta insomma, capace di continuare il suo dj set, in Giamaica, anche nel corso di una sparatoria...."pensavo che il rumore dei proiettili fossero i beat di batteria al sintetizzatore e che la gente si buttasse per terra perché ballava il "Get Flat", la moda del momento." (in questo caso, forse più "intronata" che tosta, ma vabbé).
Di sicuro una simpatica.
Inutile dire che anche qui sul DeB di lei non c'è traccia, chissà perché.
Inutile dire che "Resolutionary" è un gran bel disco!
10 Storie di donne. (7) Sainkho Namtchylak Sainkho Namtchylak & Tinariwen - Nomadic Mood, 2016.
Per @[Taddi]
E' una cosa per uomini il "throat singing", specialmente nella sua variante "xöömej" (il canto difonico di Tuva), perché mette in contatto con gli Spiriti. E, laggiù al confine tra Siberia e Mongolia, parlare con gli Spiriti è cosa da uomini.
Ma questo per una come Sainkho, i nonni nomadi delle steppe e i genitori insegnanti, nata proprio lì a Tuva dove lo "xöömej" è nato, non è certo un buon motivo per mollare. Sarà i nonni ad introdurla al "canto degli Spiriti". Così come il rifiuto, da parte dell'accademia musicale della sua città, di accoglierla tra i suoi studenti, non sarà motivo per fermarla.
Se ne va a Mosca, Sainkho, a studiare musica. A Mosca, negli ultimi anni prima della caduta del Muro, si suona un sacco di musica incredibile: dal jazz alla sperimentazione, dal rock all'elettronica.
Sainkho si unisce ai "Tri-o" e comincia a farsi conoscere anche al di fuori dell'Unione Sovietica. Poi tutto cambia e lei comincia a viaggiare e la sua voce le apre molte porte.
Perché è incredibile la voce di Sinkho, un'esperienza unica, indescrivibile (ed io non ve la descrivo, ascoltatela). E poi lei, minuta, vestita come un monaco, la testa completamente rapata è una presenza fortissima.
Qualcuno, però, quella voce prova a spegnerla.
E' il 1997 e Sainkho viene ricoverata in ospedale a Mosca. E' in coma. Ci resterà per più di due settimane.
Qualcuno parla di un'aggressione neonazista, altri di un tumore al cervello, altri di ladri....No. Lo racconterà la stessa Sainkho: "tre persone del mio Paese, due donne e un uomo che non avevo visto da molto tempo, ma legati ai miei ricordi di infanzia, mi avevano chiesto ospitalita' per una notte. Giunsero con un bel carico di bottiglie di vodka e io non opposi la necessaria cautela, la nostra tradizione impone di accogliere un ospite".
Però, dopo questi fatti, Sainkho lascerà la Russia per sempre.
Poi inciderà "Naked Spirit" che è considerato il suo capolavoro.
Io, però, sono molto legato a questo "Like a Bird or Spirit, Not A Face" in cui con lei, in alcune tracce , ci sono una parte dei Tinariwen.
Musica di tutti i deserti.
Musica senza confini, se mai ce n'è stata una.
10 Storie di donne. (6) Sibylle Baier I Lost Something in the Hills
Per @[Taddi]
C'è questa donna bellissima, in una casetta qualunque laggiù negli States. E' sera, il bimbo dorme, le cose sono al loro posto.
Così lei prende la sua chitarra e canta, sottovoce per non svegliare nessuno, canta le canzoni che ha scritto per sé stessa e le registra, con un piccolo registratore, nella cucina di casa sua.
E' un modo per raccontarsi, guardarsi dentro, fare il punto di una vita che - sebbene non ancora così lunga - non è stata certo banale: era nata in Germania Sibylle, e ancora giovanissima era stata una modella e poi anche attrice. Wim Wenders la volle in "Alice nella città". Tutto si predisponeva affinchè a Sibylle si aprisse la via per il successo.
Invece.
Non si sa cosa accadde, lei non ha mai pensato di doverlo raccontare, ma qualcosa si spezzò. La sua amica Sybille pensò bene di portarla via, le due partirono per un lungo viaggio, dal quale Sibylle - in realtà - non fece mai ritorno.
Lasciò l'Europa ed il mondo nel quale aveva calcato i primi passi verso un possibile successo. Si trasferì in America, si sposò, mise su casa e lì crebbe suo figlio.
E la sera, come abbiamo visto, teneva quel suo diario intimo in musica.
E Robby, suo figlio, dormiva cullato da quella musica.
Passano circa 30 anni, Robby è cresciuto, bazzica l'ambiente musicale, cerca la sua strada.
Un giorno decide di riversare su CD, quel nastro con le canzoni di sua madre che, ormai, sta per deteriorarsi e perdersi per sempre.
Lo vuole regalare a qualche parente ed a qualche amico.
Sybille non ne sa niente.
Tra gli amici di Robby, però, c'è anche J. Mascis. Ora J. Mascis è uno con un caratteraccio terribile ma che di musica ne capisce, e si accorge che quelle canzoni sono davvero speciali. Quella roba non può restare inedita.
Insomma, è il 2006 e quelle canzoni prendono la forma di un disco "Colour Green" per la Orange Twins. Inutile dire che "Colour Green" è un capolavoro, inutile dire che non entrerà in nessuna classifica di vendita, inutile dire che le recensioni saranno entusiaste e che il disco diventa un piccolo oggetto di culto, inutile dire che anche qui sul DeB è stato recensito. Inutile dire che, comunque, se ne parla sempre troppo poco.
Sibylle neanche se ne accorge e, probabilmente, neanche gliene importa.
Ma voi dategli un ascolto.
10 Storie di donne. (5) Cheikha Rimitti CHEIKHA RIMITTI - SIDI MANSOUR Per @[Taddi]
Nascere in una famiglia povera di una delle zone più povere della già non proprio fiorente Algeria, non è certo una passeggiata oggi come non lo era di certo negli anni '20.
Se poi rimani orfana a poco più di 10 anni, allora il tuo destino sembra segnato. Invece Saadia El Ghizania, dopo aver vissuto qualche anno di espedienti e di lavoretti da poco si intrufola in un gruppo di musicisti girovaghi; balla e canta e, così, a 15 anni non ancora compiuti Saadia diventa Cheikha Rimitti.
Rimitti "la pazza".
Scopre il Rai, la musica di Oran, ed il suo talento. A vent'anni ha già scritto decine di canzoni. E' analfabeta Cheikha, ma conosce la vita. Le sue canzoni parlano di sofferenza, sesso, alcool, vita di strada. Vengono registrate su cassette che girano per tutta l'Algeria, sono gli anni della Guerra e Cheikha è già una piccola celebrità in Algeria. Nel 1952 Cheikh Mohammed Ould Ennems, che è un musicista molto ben conosciuto nel suo paese, la introduce alla Pathè Records e Cheikha incide il suo primo disco, ma il successo arriverà due anni dopo. "Charrak Gattà" la cantano dappertutto in Algeria nel '54, ma il problema è che il testo è un invito esplicito alle ragazze a disfarsi della verginità.
Le autorità religiose si incazzano.
Quando l'Algeria si prende la sua indipendenza, i religiosi si scatenano contro il Rai (e contro parecchie altre cose). Cheikha è costretta a scappare in Francia, ma continua a tornare in Algeria per fare concerti ogni volta che può.
Durante uno di questi tour, un'auto si schianta a velocità folle contro il pulman della band di Cheikha.
E' un attentato o un incidente? Molto probabilmente è valida la prima ipotesi.
Tre dei suoi musicisti muoiono e lei resta in coma per circa 3 settimane.
A metà anni '70 abbraccerà, con convinzione, la fede Islamica, ma comunque dovrà restare lontana da suo paese. Negli anni '80 si trasferirà a Parigi.
Anche dopo l'incidente e la sua conversione, questa donna coraggiosa ha continuato a cantare del suo popolo e delle ingiustizie a cui è sottoposto, della vita delle donne, del sesso, della povertà, dell'alcool. Ha inciso centinaia di cassette e decine di dischi. Ed è rimasta semianalfabeta!
Girerà il mondo, ambasciatrice delle donne della sua terra. Suonerà con tutti. In "Sidi Mansour", ad esempio, l'affiancano Bob Fripp, Flea, East Bay Ray, Geza X, Walt e Bruce Fowler ......(disco PAZ-ZES-SCO!!).
Il 13 maggio del 2006, ad 83 anni, è sul palco dello Zenith di Parigi, davanti a quasi 5000 persone.
Due giorni dopo un infarto se la porta via.
un link lungo
Lo sapevo! La gente dovrebbe ringraziarmi....
10 Storie di donne. (4) Shelagh McDonald Shelagh McDonald - Stargazer
Per @[Taddi]
Questa è una storia a cui tengo molto.
Sono i primi giorni di novembre del 2005 quando, alla porta dello Scottish Daily Mail, appare un fantasma.
Ha le sembianze di una donna di 57 anni, chiaramente segnata dalla vita ma di cui si intuisce una, passata, fulgida bellezza. Nessuno riconosce Shelagh McDonald, la stella scomparsa nel nulla un attimo prima di cominciare a brillare.
Era una predestinata, Shelagh: una presenza che non passava inosservata, una voce di cristallina limpidezza e tanti amici giusti. A cominciare da John Martyn che l'aveva conosciuta ancora adolescente quando lui stava cominciando a fare i conti col suo, immenso, talento.
Poi si erano persi di vista. Ma un bel giorno, John la vide passeggiare per Londra, scese dal Bus su cui stava viaggiando e se la portò dal suo manager Sandy Glennon.
Shelagh dovette aspettare che Glennon completasse i suoi impegni con un'altra cantante (una certa Sandy Denny), ma poi arrivarono due dischi strepitosi: "The Shelagh McDonald Album" e "Stargazer". Due dischi bellissimi (soprattutto il secondo), illuminati da un parterre di musicisti da mozzare il fiato: Richard Thompson, Dave Mattacks, Danny Thompson, Keith Tippett, Keith Christmas, alcuni membri dei Fotheringay e, nel secondo, con gli arrangiamenti agli archi di Robert Kirby (proprio quello di "Brayter Layter" di Nick Drake). "Stargazer" è un capolavoro, CA-PO-LA-VO-RO (e non dite che non ve l'ho detto!)
Non fece subito il botto "Stargazer", ma il cominciò, ben presto, ad assumere la forma di un classico. Così si decise di mettere mano al terzo LP di Shelagh, convinti che - ormai - tutto fosse pronto per il grande botto.
Ma Shelagh sparì.
Letteralmente inghiottita nel nulla, scomparsa dalla faccia della Terra, neanche i suoi genitori sapevano che fine avesse fatto. Sparita per 33 anni.
Poi, nel 2005, i suoi dischi vengono ristampati. Qualche giornale pubblica uno o due articoli su di lei, tra cui lo "Scottish Daily Mail" e l'articolo, per puro caso, finisce sotto gli occhi di Shelagh che, incredula, si presenta al giornale per raccontare la sua storia.
Un giorno si era svegliata ed erano passate tre settimane.... Sì gli acidi li fanno certi scherzi! Gli ci vollero mesi per riprendersi, non riusciva seguire i discorsi della gente, vedeva dovunque persone senza volto e la sua voce (la sua voce!) era andata.
Girovagò, visse di lavori saltuari e di sussidi statali, si sposò, lei ed il marito finirono a vivere in una tenda. Poi l'amore della sua vita morì.
E, improvvisa, la Musica tornò a bussare alla sua porta, sotto forma di un articolo dello "Scotish Daily Mail".
Vi ricorda qualcosa? Ritorni incredibili tipo Bunyan, Perhacs etc. etc.?
No, purtroppo, questa non è una favola a lieto fine. Shelagh ha una cartella grossa piena di idee, ma nessuno ha ancora deciso di fargliele incidere e lei, per prima non insiste. Non ce la fa. La sua voce non c'è più, lei non c'è
La Brigata Garibaldi - Canto Partigiano
31 gennaio 1945

Edda

voglio scriverti queste mie ultime, e poche righe. Edda, purtroppo sono le ultime si, il destino vuole così, spero ti giungano di conforto in tanta triste sventura.

Edda, mi hanno condannato alla morte, mi uccidono; però uccidono il mio corpo non l'idea che c'è in me. Muoio, muoio senza alcun rimpianto, anzi sono orgoglioso di sacrificare la mia vita per una causa, per una giusta causa e spero che il mio sacrificio non sia vano anzi sia di aiuto nella grande lotta. Di quella causa che fino a oggi ho servito senza nulla chiedere e sempre sperando che un giorno ogni sacrificio abbia il suo ricompenso. Per me la migliore ricompensa era quella di vedere fiorire l'idea che purtroppo per poco ho servito, ma sempre fedelmente.

Edda il destino ci separa, il destino uccide il nostro amore quell'amore che io nutrivo per te e che aspettava quel giorno che ci faceva felici per sempre. Edda, abbi sempre un ricordo di chi ti ha sempre sinceramente amato. Addio a tutti.

Addio Edda

Bruno Frittaion (Attilio)

Di anni 19 - studente - nato a San Daniele del Friuli (Udine) il 13 ottobre 1925 -. Sino dal 1939 si dedica alla costituzione delle prime cellule comuniste nella zona di San Daniele - studente del III corso di avviamento professionale, dopo l'8 settembre 1943 abbandona la scuola unendosi alle formazioni partigiane operanti nella zona prende parte a tutte le azioni del Battaglione "Písacane", Brigata "Tagliamento", e quindi, con funzioni di vice-commissario di Distaccamento, dei Battaglione "Silvio Pellíco " -. Catturato il 15 dicembre 1944 da elementi delle SS italiane, in seguito a delazione, mentre con il compagno Adriano Carlon si trova nella casa di uno zio a predisporre i mezzi per una imminente azione - tradotto nelle carceri di Udine - più volte torturato -. Processato il 22 gennaio 1945 dal Tribunale Militare Territoriale tedesco di Udine -. Fucilato il 1 febbraio 1945 nei pressi dei cimitero di Tarcento (Udine), con Adriano Carlon, Angelo Lipponi, Cesare Longo, Elio Marcuz, Giannino Putto, Calogero Zaffuto e Pietro Zanier.
10 storie di donne. (3) Hazel Scott per @[Taddi] Hazel SCOTT " A Foggy Day " !!!
Nonna Margaret si è appena appisolata quando viene svegliata dalle note di un pianoforte. “Sarà un’allieva di Alma” pensa. Sua figlia Alma è una buona pianista classica ed un’apprezzata insegnante, lì a Trinidad e Tobago nei primi anni ’20. Si alza per accogliere l’allieva e quasi gli viene un colpo: quella che sta suonando al piano è la sua nipotina Hazel.
Hazel ha due anni e mezzo.
Frank Damrosch è nel suo ufficio. E’ il fondatore della prestigiosa Jilliard School di New York ed è molto indaffarato. Ma viene distratto da qualcuno che sta suonando il “Preludio in do diesis minore” di Rachmaninoff. Il pianista sta rielaborando e trasformando alcuni passaggi del brano! Damrosch decide di farlo smettere subito, ma incontra lo sguardo esterrefatto di Paul Wagner, il suo direttore delle audizioni: quella che suona è una bambina di 8 anni, le sue mani sono troppo piccole e lei sta riadattando il brano alle sue possibilità, mentre lo suona. Quella bambina non è solo un piccolo prodigio, un talento naturale. Quella bambina è un genio.
Hazel sarà la prima allieva ad essere ammessa alla Jillard School prima di aver compiuto 16 anni.
Marcus Mosiah Garvey, sta parlando ai membri della sua UNIA, alla Liberty Hall, come tutte le settimane. Non si avvede, tra le uniformi nere delle infermiere della Black Cross Nurses e gli uomini Universal African Legion, di una ragazzina di neanche tredici anni che, stretta a suo padre lo ascolta commossa.
“Sono un uomo, esigo le opportunità e il trattamento di uomo”. Parole che si stamperanno nella mente della piccola Hazel.
Count Basie e la sua orchestra sono l’attrazione del Roseland Ballroom. La sua amica Alma Scott, che nel frattempo è diventata un’apprezzata jazzista ed amica dei nomi più belli di Harlem, gli ha chiesto di far debuttare sua figlia Hazel. Count non si preoccupa del fatto che quella ragazzina non ha nemmeno 15 anni, e fa bene.
E’ l’inizio di una carriera strepitosa.
Barney Josephson è un ebreo di origini lettoni che ha aperto il Cafè Society, giù al Greenwich Village, nel ’38. “Il posto sbagliato per le persone giuste”, l’unico posto dove il colore della pelle davvero non contava nulla. Ha deciso di far suonare quella bellissima ragazza nera di cui Billie Holliday le parla in continuazione. Billie ha solo cinque anni più di Hazel e si considera una sua sorella maggiore. Barney e Billie ascoltano in silenzio e Barney capisce che ha fatto bene a dare ascolto a “Lady Day”.
Hazel diventerà la stella più luminosa del suo locale.
I membri della HCUA, la commissione per le attività antiamericane presieduta da quell’ubriacone del senatore McCarthy, sono dei poveri imbecilli impettiti inconsapevoli del giudizio che di loro avrà la Storia. Davanti a loro siede una donna bella e coraggiosa che vale infinitamente più di loro. Hazel è una stella: anche il cinema le ha aperto le porte oltre a Broadway e sta per essere la prima
10 Storie di donne. (2) Melba Doretta Liston Melba Liston - Blues Melba
Per @[Taddi]
Ma come si fa a regalare un trombone ad una bambina di sette anni?
Certo, in famiglia tutti amavano la musica, ma questo non spiega poi tanto. Soprattutto non spiega la reazione di Melba - "era la cosa più bella che avessi mai visto" - dirà.
E' amore, mica puoi chiamarlo in altro modo! Amore totale, incompromesso, inarrestabile. E' per amore che quella bimba si carica addosso quel coso che era più alto di lei e lo suona notte e giorno, e ci sputa dentro sangue, saliva e sudore. E' per amore che ci si dedica praticamente da sola, sempre per amore se lo porta in giro e la cosa, come si può ben immaginare, non la rende la ragazza più apprezzata della scuola (sebbene avere per compagni di scuola Dexter Gordon ed Eric Dolphy, l'abbia aiutata).
Comunque, in poco meno di un paio d'anni quella ragazzina è già così brava da suonare presso una stazione radio giù Kansas City. Poi la famiglia si sposta a Los Angeles e Melba comincia la sua carriera.
Sarà la prima donna a suonare il trombone in una big band. E suonerà con tutti i più grandi: da Dizzy Gillespie a Count Basie, suonerà con Coltrane e Paul Gonsalves ed un mucchio di altri.
Nel '49 era in giro con la big band che accompagnava Billie Holliday. Una tournee che segnerà in modo doloroso la carriera di Lady Day. Anche Melba rimane segnata da quegli avvenimenti e dalle difficoltà, per una donna, di vivere in giro come musicista. E deciderà di piantarla lì.
Farà qualche comparsata al cinema, suonerà presso la chiesa battista del suo quartiere, insegnerà musica.
Ma per sua - e nostra fortuna - l'Amore è più forte di tutto.
Melba riprenderà a suonare, ma si concentrerà soprattutto sull'arrangiamento e sulla composizione - grazie soprattutto al pianista Randy weston con il quale collaborerà per molti anni - e cercherà di fare meno concerti possibile. Inciderà con tutti: da Gillespie ad Art Blakey (che se la porterà in Europa), da Quincy Jones a Ray Charles e molti, molti altri. Fonderà un quintetto di sole donne, andrà persino in Giamaica ad insegnare musica.
Di tutta questa vita incredibile e di questa arte rimangono innumerevoli incisioni, ma solo una a suo nome "Melba Liston and Her Bones" (titolo fantastico!).
Smetterà di suonare nel 1985 per colpa del primo di una serie di ictus che se la porteranno via nel 1999.
La banda che la accompagnò nel suo ultimo viaggio suonò per lei la sua "African Lady".
Sister Rosetta Tharpe - Up Above My Head
La storia del pezzo è sotto....:-((
10 Storie di donne. (1) Sister Rosetta Tharpe
Per
@[Taddi]
Quando sale sul palco del "Folk, Blues and Gospel Caravan Tour", nel 1964, Sister Rosetta ha già 49 anni ed è già molto più che una leggenda: è una delle più rivoluzionarie (forse la PIU' rivoluzionaria) donne musicista del '900!
Esagero?
Se dico che è lei che ha inventato il rock'n roll? Qualcuno vi dirà: il primo singolo rock'n roll è stato “Rocket 88”, inciso da Ike Turner nel 1951 oppure “Crazy Man, Crazy” di Bill Haley, del '53. No, è stato "Strange Things Happening Every Day", registrata da Sister Rosetta nel 1944. Solo che quella roba che mischiava gospel, jazz, blues e quel suono di chitarra elettrica non aveva ancora un nome.
D'altronde Chuck Berry e Little Richard (ma anche Presley, Johnny Cash, Bob Dylan John Lennon) glielo riconosceranno, eccome!
Poi quella donna, bella e coraggiosa, figlia di un cantante sconosciuto e di una predicatrice, nata in una piantagione di cotone dell'Arkansas, che ha cominciato a suonare in pubblico da bambina e che aveva inciso il suo primo disco nel '38 non si è mica fermata lì!
Per dire: negli anni '50 gira in duo con Marie Knight che oltre che sul palco era anche sua compagna nella vita (il marito, il reverendo Thorpe sposato a soli 19 anni e che si era messo in testa di farla obbedire, era stato mandato a farsi fottere già da un bel po'). Aggiungiamo che la nostra Rosetta si scriveva la gran parte delle musiche e dei testi (e quei testi fareste bene a leggerli!) e che Sister Rosetta ha spiegato un po' a tutti come si suona la chitarra elettrica (ascoltate questo pezzo e poi ditemi). Persino Jimi Hendrix dirà: "volevo suonare come Sister Rosetta"!
Bene, quando sale su quel palco, nel 1964, è già un mito (anche se in pochi lo sanno). Il concerto è strepitoso, Dylan dirà che dopo quel concerto (che per nostra fortuna qualcuno pensò bene di filmare) un sacco di ragazzi decideranno di imbracciare una chitarra elettrica.
"Sister Rosetta Tharpe era tutto tranne che ordinaria e insignificante. Era una grande, bella donna, e divina, per non dire sublime e splendida. Era una potente forza della natura" parola di Bob Dylan!
Nel 1973, a soli 58 anni, le conseguenze di un ictus e di un diabete incrudelito se la porteranno via.
Resta solo da dire che nel 2018 Rosetta viene introdotta nella Rock'n'Roll Hall Of Fame. 41 anni dopo la sua fondazione e dopo che tutti quelli che avevano imparato da lei vi erano stati introdotti da qualche decennio.
Perché?
"Le brave ragazze vanno in Paradiso, quelle cattive vanno dovunque" (Mae West)
La psychedelia, quella vera (10) The Frogs - These are the Finest Queen Boys (I've Ever Seen)
Concludiamo questa breve rassegna con un piccolo botto....
I Frogs, qui da noi sono quasi sconosciuti, ma in certi ambienti (specie in USA) sono un piccolo mito. Nirvana, Beck, Pearl Jam, Smashing Pumpkins (sono quelli che ora mi vengono in mente) hanno rifatto/citato/stravolto/omaggiato loro pezzi e li hanno sempre messi tra i loro gruppi di riferimento.
Perché?
Guardate bene la copertina, il bimbo è Dennis Flemion (i Frogs sono lui e suo fratello Jimmy), riconoscete la spilla attaccata alla camicetta?
Se avete ancora dubbi, ascoltate con attenzione il testo.....
Se siete troppo pigri per concentrarvi sulle parole vi posto un pezzettino del testo, magari vi viene la curiosità....
"start by kissing my ass,
i'll start by rubbing your balls
we'll have a jammy time together one and all
what will we do later on when the butter runs out?"
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