Daniel Johnston, se arriva, arriva subito. Il nocciolo della questione sbattuto in faccia senza nessun filtro.

 Le canzoni saranno comunque sempre nude, scheletri sorridenti dentro una istintiva radiografia dell’anima.

La recensione celebra 'Is and Always Was' come una testimonianza sincera e fragile della genialità di Daniel Johnston. Attraverso una musica semplice ma intensa, l'album traccia un percorso tra ingenuità, follia e una grazia speciale dell'errore. Nonostante la voce instabile e i suoni grezzi, la purezza espressiva e l'emozione autentica emergono forti. Un disco capace di evocare dolcezza e malinconia in un perfetto equilibrio pop. Scopri la poetica unica di Daniel Johnston e lasciati emozionare da Is and Always Was.

 "I’m not there è la più grande canzone mai scritta lo è perché non è scritta."

 "La canzone fantasma o, se preferite, il fantasma di una canzone."

La recensione riflette sulla natura sfuggente e poetica di 'I'm Not There', brano leggendario di Bob Dylan considerato un'opera unica e misteriosa. L'autore esplora il testo frammentario, l'atmosfera oscura e il valore simbolico della canzone, sottolineandone l'importanza storica e artistica nel contesto della carriera di Dylan. Viene messa in luce l'improvvisazione e la bellezza nascosta nel caos emotivo del pezzo. Ascolta 'I'm Not There' e scopri il lato nascosto di Dylan!

 «Una psichedelia di una gentilezza enorme, aristocratica e sballata.»

 «Il sorriso del folle è un cuscino di nuvole pigre, una crepa sottile nell’aria.»

La recensione analizza l'album 'Fried' di Julian Cope con tono ironico e giocoso, evidenziando la sua psichedelia aristocratica e la fusione di eleganza e fragilità. Il disco è descritto come un viaggio tra beatitudine e malinconia, con riferimenti alle influenze post-punk e agli elementi di chamber music come l'oboe. L'autore apprezza la capacità di Cope di combinare caos e raffinatezza, sottolineando la sua unicità nel panorama musicale. Scopri l'universo alternativo di Julian Cope con Fried, un classico imperdibile per gli amanti della psichedelia.

 Julian brilla come fulgida stella.

 Immaginazione indisciplinata, mio dio!!!

La recensione celebra con entusiasmo "The Unruly Imagination" di Julian Cope, una raccolta di rarità con i Black Sheep. L'album è visto come un progetto vivace e originale che unisce rock, folk e tematiche civili, offrendo un'esperienza sonora ricca e coinvolgente. L'autore esprime ammirazione per l'energia e la visione che Cope trasmette, evidenziando l'importanza della libertà e della protesta come motori creativi. Ascolta ora The Unruly Imagination e immergiti nell'energia unica di Julian Cope!

 “Il suono ti arriva dritto allo stomaco, ti fa vibrare le ossa.”

 “Maison Rose è bellissimo... una specie di energia buona e del suo rapporto con non sai bene cosa.”

La recensione celebra l'album Maison Rose di Emmanuelle Parrenin come un capolavoro folk-esoterico e intriso di magia. Viene raccontata la vita unica dell'artista, il suo rapporto con la musica, la scoperta della ghironda e l'impatto culturale dell'album. Pur con le difficoltà personali, come la perdita dell'udito, Parrenin trasforma la sua arte in un viaggio di rinascita e ricerca sonora. Maison Rose è descritto come un disco culto, capace di unire antico e moderno in un'esperienza umana e sonora intensa. Ascolta Maison Rose e lasciati trasportare in un viaggio musicale unico e senza tempo.

 Magico scrigno dell'absolute beginner, questo disco sa due volte di giovinezza.

 Ciao automatismo, ciao emozione... e tutto si tiene.

La recensione celebra il debutto solista di Brian Eno, sottolineandone la freschezza e l'innovazione sonora che mischiano giocosità e intelligenza. L'autore riflette su un viaggio personale nell'immaginario e nella musica, riconoscendo nell'album un capolavoro di nuove sonorità e atmosfere. Il disco viene visto come un ponte tra emozione e automatismo, solare e intricato, pionieristico per la scena new wave. Scopri la magia sonora di Brian Eno con il suo debutto rivoluzionario!

 Paul Roland lo riconosci immediatamente, pochi secondi e sei dentro il suo mondo.

 E mentre stiamo per chiudere gli occhi e i contenuti della realtà diventano prima trasparenti come vetro, poi sfuggenti come nebbia, ecco che una canzoncina stonata colora il primo sogno che arriva.

La recensione esalta l'ultimo album di Paul Roland, 1313 Mocking Bird Lane, come un'opera affascinante che fonde horror, psichedelia e folk pop. L'autore viene apprezzato per la sua capacità di evocare atmosfere nostalgiche e oniriche, strizzando l'occhio a letteratura e musica degli anni passati. L'album è definito ricco di fascino, con tracce capaci di trasportare l'ascoltatore in viaggi temporali e sensoriali unici. Nonostante alcuni eccessi passati, Paul Roland torna in grande forma. Scopri l'incantevole mondo musicale di Paul Roland con 1313 Mocking Bird Lane!

 Hai presente quando il rumore è una specie di silenzio? Niente pop, niente rock. Niente di niente.

 Ogni dato sensibile è il chirugo che scava nella ferita. Cura e dolore coincidono.

La recensione esalta il lato più intimo e confessionale di Sparklehorse in questo probabile bootleg disponibile solo online. L'autore percepisce la musica come un'incanto triste e silenzioso, paragonandola alle sonorità di Neil Young e Nick Drake. Le tracce sono descritte come sottili, quasi eteree, in cui voce e silenzio si fondono per creare un'esperienza profonda. La musica è vista come un'arte capace di scavare nella ferita e curarla simultaneamente. Ascolta Sparklehorse Radio Sessions e immergiti in un viaggio sonoro intimo e unico.

 La musica è scritta sull’acqua e sull’acqua rimane.

 Se un organino battezza l’estasi del flaneur in una sensazione di leggera follia.

La recensione celebra 'Victorian Wonders' degli Octopus Syng come un viaggio sonoro evocativo tra passato e presente, dove la psichedelia si fonde con luce malinconica e delicatezza folk. L'album, proveniente dalla Finlandia, evoca atmosfere ottocentesche e richiami agli anni '60 e '70 con un fascino unico e personale. La musica è descritta come sottile, raffinata e immersa in un'aura di sospensione e bellezza evocativa. Ascolta Victorian Wonders e lasciati trasportare in un viaggio sonoro senza tempo!

 "Musica senza bersaglio e senza direzione, anzi no, il bersaglio cambia sempre e la direzione pure."

 "La poesia arriva ad michiam, ma cazzo arriva e quando lo fa non c'è nessun bisogno di mettere le cose a posto."

La recensione esplora l'album "Lick My Decals Off, Baby" di Captain Beefheart come una prova di musica senza confini, tra caos e poesia. Viene enfatizzata la proiezione artistica che unisce blues, free jazz e sperimentazione, confermandolo un capolavoro meno ostico di "Trout Mask Replica". L'autore condivide un percorso personale di ascolto e rivelazione, sottolineando la voce unica e la figura carismatica del 'Capitano'. L'album rappresenta una raffinata evoluzione della musica deviata che riesce a stimolare mentalmente e emotivamente. Scopri l'universo unico di Captain Beefheart con Lick My Decals Off, Baby!