La formula: “Surrealistic absurdist folk”, una specie di frizzante energia buona, un quid che garantiva l’inatteso.

 I nostri però avevano un paio di grandi pregi: riuscivano, pur stroppiando sempre, a non stroppiare mai e, soprattutto, non si prendevano troppo sul serio.

La recensione esalta Camper Van Beethoven II & III come un album ricco di energia e follia controllata, capace di unire folk, punk e psichedelia con leggerezza e ironia. Il gruppo riesce a mantenere una coesione sonora nonostante la varietà eclettica di stili, ampliando il loro suono rispetto agli esordi ma senza perdere spontaneità. L'album è descritto come un viaggio musicale giocoso e ricco di sorprese, adatto a chi apprezza sperimentazioni vivaci e fuori dagli schemi. Scopri l'esplosiva energia e la follia sonora di Camper Van Beethoven!

 “Lonesome town è una esperienza trascendentale... Merda, eravamo ammutoliti.”

 “Essere mostruosi è il modo migliore per essere felici.”

La recensione celebra 'Gravest Hits' dei The Cramps come un mix ipnotico di caos e trance, capace di evocare emozioni profonde tramite un sound voodoo e rockabilly. In particolare, brani come 'Lonesome Town' e 'Surfin Bird' emergono come momenti di pura estasi musicale. L'atmosfera evocata è quella di un'esperienza intensa e psicotica che trascende il semplice ascolto per diventare quasi una medicina per il corpo e la mente. Scopri l’energia selvaggia di The Cramps con Gravest Hits, un viaggio rockabilly fuori dal comune!

 Che io sia dannato se questo non è pop della miglior specie, di quello che fa sangue e corre veloce.

 Quando le cose son belle non si trova mai il modo per dirle. Metti un disco allora.

La recensione celebra l'album di The Dentists come un gioiello di pop vibrante, fresco e nervoso. Il disco evoca sensazioni di giovinezza, sogni e irrequietezza, con influenze garage, psichedeliche e punk. La musica è descritta come epidermica e capace di far sentire vivi, trasmettendo un intimismo fatto di sensazioni inespresse e felicità rare. Ascolta l'album e lasciati trasportare dal pop vibrante di The Dentists!

 Lene Lovich era uno spettacolo. Una di quelle che si, il disco è bello, ma meglio vederla live.

 La musica poi...una clamorosa sintesi tra Devo e Kate Bush.

La recensione esplora l'album Stateless di Lene Lovich con toni immersivi e poetici, evidenziandone la forte carica espressiva e l'atmosfera originale, tra punk e new wave. L'artista viene descritta come uno spettacolo unico dal vivo, con una voce e presenza scenica irresistibili. Il testo miscela riferimenti surreali e personali riconducibili all'intensità artistica dell'album. Scopri l'universo unico di Lene Lovich e lasciati catturare dal suo Stateless!

 Gli assoli di 4 minuti fatti con 5 note denominano una caratteristica, un vero e proprio "orgasmo musicale in Terra" per celebrare un concerto in cielo.

 Dio prese la somma Luce e la scagliò in un prisma. Ma questa è solo una passeggiata sull’erba coperta di brina, il sole è ancora lontano...

La recensione, scritta con tono ironico e personale, celebra The Dark Side of the Moon di Pink Floyd come un'opera mistica e complessa. L'autore mescola umorismo e riflessioni sul potere evocativo delle canzoni, definendo l'album un 'orgasmo musicale' e un classico imprescindibile. Pur riconoscendo le critiche negative esistenti, il giudizio finale è di apprezzamento e fascinazione. Scopri The Dark Side of the Moon con una recensione fuori dal comune!

 Una specie di scienza del porgere e dell’offrire. Un soffio di musica per una musica di parole.

 Il Gaber di “Non insegnate ai bambini”, la voce un picco di naturale autorevolezza e il testo una serie di colpi ben assestati, è una cosa da brividi lungo alla schiena.

La recensione celebra l'album "Viaggio in Italia" di Alice come un'opera raffinata e poetica, caratterizzata da interpretazioni vocali precise e intense. Il disco propone cover di importanti autori della musica italiana e due poesie di Pasolini, creando un'atmosfera intima e sospesa. Particolarmente apprezzata è la capacità di Alice di rendere omaggio a grandi artisti mantenendo una propria identità musicale profonda e delicata. Ascolta Viaggio in Italia e lasciati trasportare dalle parole e dalla poetica di Alice.

 Alice mi perseguita da sempre.

 È bello scoprire che una canzoncina può essere un demon killer.

La recensione descrive con un tono intimo e nostalgico il fascino di Alice e della sua canzone «A cosa pensano». L'autore evoca ricordi personali, sottolinea la voce particolare e la bellezza unica dell'artista, esprimendo un amore profondo verso la musica e l'imprinting emotivo del brano. Nonostante la semplicità formale, la canzone si rivela un piccolo capolavoro che sorprende e incanta. Ascolta «A cosa pensano» di Alice e lasciati conquistare dal suo fascino unico!

 La sua versione ha qualcosa di sbarazzino, o, se preferite, quel che a me piace chiamare lieta follia.

 Le parole, una lingua chiarissima, tutta ritmo e luce, come dei distici alla Rodari portati da un vento capriccioso.

La recensione descrive con toni vividi e poetici la cover di Mina de La pioggia di marzo, versione italiana di Aguas de Marco. L'autore elogia l'interpretazione di Mina, la sua voce sbarazzina e la magia delle parole, intrecciando ricordi personali e immagini suggestive. Viene celebrata la capacità di Mina di restituire una bossanova delicata e sognante, arricchita da una vena di mistero e poesia che trasforma il brano in un inno alla vita. Ascolta subito la versione unica di Mina de La pioggia di marzo!

 Se il rock'n'roll è cosa buona e giusta, l'hard dei settanta è solo un giochino del tipo ce l'ho più lungo io.

 Un concerto di rock da stadio è un ottimo modo, parafrasando Oscar Wilde, di tenere tutti gli energumeni fuori dal centro città.

La recensione prende una posizione ironica e personale sul rock hard anni '70, criticandone gli stereotipi ma riconoscendo il valore di Deep Purple e dell'album Burn. Con un linguaggio provocatorio e sincero, l'autore riflette su un passato musicale che ha influenzato profondamente, celebrando tracce come 'Child in Time' e il potente riff di 'Burn'. Nonostante alcune riserve sull'hard rock, la recensione si conclude con un ringraziamento alla band, ammettendo l'importanza dell'impatto emotivo e culturale dell'album. Scopri l'anima profonda di Burn con questa recensione unica e critica!

 “La Patrizia, la Patrizia era una canzone. E la Sabrina, la Sabrina era un film.”

 “‘Fa qualcosa’ era di quelle che io e la Patrizia cantavamo a squarciagola sulla sua due cavalli gialla.”

La recensione racconta con tono emozionale e nostalgico il brano 'Fa Qualcosa' di Mina, legandolo a ricordi personali e atmosfere degli anni '70. Il testo riflette contrasti caratteriali tra due figure femminili, sinonimo di trasformazione e libertà, mentre Mina incarna la purezza e la qualità musicale. L’autore celebra l’opera come un piccolo gioiello sonoro e un simbolo di autentica poesia. Ascolta 'Fa Qualcosa' e riscopri la magia di Mina oggi stesso!